La folle festa di Adriano con pistole e narcos

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stuwhima
00domenica 5 aprile 2009 20:06
Secondo notizie riportate da un giornale brasiliano il centravanti dell'Inter avrebbe partecipato ad una festa nella sua favela in onore di un boss de
RIO DE JANEIRO - Secondo Extra, il giocatore ha partecipato a un megaparty nella sua favela di Chatuba, Rio de Janeiro, in onore di un boss attualmente in carcere. Sarebbe stato visto con due pistole alla cintola, fumare, bere e farsi foto con presunti delinquenti. Fonti investigative: "Adriano ha parenti a Chatuba, dove c'è stato un rastrellamento. Noi cercavamo un altro capo dei narcos, non Adriano"

Cosa ha trattenuto Adriano in Brasile? La faccenda sembra complicarsi terribilmente, dando ascolto alle notizie diffuse da fonti della polizia e della favela di Morro da Chatuba, nel complesso di Penha, tra le più estese di Rio, dove il calciatore è nato e cresciuto. Secondo cui, Adriano ha preso parte a diverse feste. Una in particolare, in onore di Marcio dos Santos Nepomuceno detto "Marcino", 33 anni, del boss del narcotraffico di Penha e Alemao, attualmente in carcere.

Ad aver ricevuto informazioni sulla presenza dell'attaccante dell'Inter alle feste sono stati tre commissariati nel Morro da Chatuba. A raccontare i fatti è invece Extra, tabloid del gruppo Globo, secondo cui la mega-festa a Chatuba in onore di Marcino si è svolta tra giovedi e venerdi scorsi. Extra non fa apertamente il nome di Adriano, ma dissemina indizi piuttosto chiari.

"Come in ogni festa di delinquenti - scrive il tabloid -, non sono mancati gli invitati illustri. Uno di loro è stato visto con due pistole alla cintola, fumare marijuana e bere senza tregua, mostrando così un'altra delle sue qualità, diversa a quella che l'ha consacrato e arricchito". "L'invitato famoso - prosegue Extra - ha pianto, si è lamentato della fama e ha detto 'il denaro non è tutto'". "La super-festa è stata degna di un Imperatore (ecco il primo riferimento chiave, ndr). C'era gente che si credeva scomparsa da giorni (il secondo indizio, ndr)". Il tabloid chiude il resoconto con la ciliegina sulla torta: "il famoso invitato" del party si è fatto scattare delle foto assieme ai presunti delinquenti presenti.

Fonti della polizia di Rio rivelano che scorso giovedì scorso c'è stata un'operazione di rastrellamento proprio alla favela di Chatuba. Si cercava un altro capo dei narcos, il boss locale Paulo Souza Paz, noto come 'Mica'. Vicenda di cui scrive il quotidiano carioca O Dia, a cui la polizia conferma: "Negli ultimi giorni sono circolate due informazioni: la prima è che siamo andati a Chatuba per prendere Mica, l'altra è che sul posto c'era Adriano - spiega il colonnello Marcus Jardim, del commando delle forze di sicurezza dell'area -. Adriano ha familiari in quel quartiere. Ma la persona che siamo andati a cercare non era Adriano".
Ducaconte Barambani
00giovedì 9 aprile 2009 14:14
Dal Brasile: Adriano in volo verso l'Italia. Ma l'Inter non ne sa nulla


Adriano sta tornando. L'attaccante brasiliano dell'Inter è partito questa mattina da Rio de Janeiro, accompagnato dal suo agente Gilmar Rinaldi. I due faranno scalo all'aeroporto internazionale Guarulhos di San Paolo, per poi proseguire il viaggio verso Milano.

Adriano torna così con una settimana di ritardo dopo gli impegni in nazionale per le qualificazioni ai Mondiali. Il giocatore ha esternato i suoi problemi con l'alcol e prima di Pasqua dovrebbe riunirsi con l'Inter per decidere il suo futuro.

La notizia lanciata dai media brasiliani e ripresa dall'agenzia di stampa spagnola 'Efe' non trova però riscontro in casa Inter. Il dirigente nerazzurro Gabriele Oriali, secondo quanto riferisce SkySport24, entrando al centro sportivo di Appiano Gentile ha dichiarato che all'Inter non risulta che Adriano si di ritorno in Italia. Per la società nerazzurra l'attaccante brasiliano rientrerà in Italia la settimana prossima.












Ducaconte Barambani
00venerdì 10 aprile 2009 09:41
Adriano: Per ora smetto di giocare

Adriano smette di giocare, almeno per un po': lo annuncia in una conferenza stampa all'hotel Windsor, alla Barra da Tijuca, in quartiere "in" di Rio de Janeiro, alla presenza di taccuini e telecamere. "Non sono malato, come dicono in tanti, ho solo bisogno di rimanere tranquillo, qui vicno alla mia famiglia, a mia madre, a mia nonna, a quelli che mi vogliono bene". Di sicuro non ce l'ha con l'Inter, anzi sottolinea come Moratti sia "come un padre per me, mi è sempre stato vicino". E non è nemmeno una questione di soldi: "Sono pronto a rinunciare anche al denaro, per me l'importante nella vita non è certo questo".
"NON SONO MALATO" - Adriano semplicemente dice stop. C'è chi prefigura scenari apocalittici, chi dice che tra poco tornerà. Stasera, ai trenta e passa gradi di Rio la notizia è che l'Imperatore dice basta. Sono quindi confermate, almeno in parte le voci di amici, o pseudo tali, e fidanzate chiacchierone, raccolte in questi giorni, che narravano anche di un giocatore che non si diverte più come un tempo. "Non sono malato, però - ci tiene a ribadire il centravanti del'Inter, - e non ho bisogno di psicologi o dottori". Vuole rimanere vicino ai suoi cari, anche perché è stanco "della tanta invidia, del pettegolezzo continuo", che lo circonda. "Tornerò quando dentro di me tornerà la gioia". E in Italia, oggi, Dri, quella gioia non la vede. Quindi per un bel po' il Belpaese resterà molto distante.
"NESSUN AMICO"; - In molti sapevano che la situazione giaceva da un po' sul crinale, l'uscita sul giornale "Extra" del medico Marco Aurelio Cunha ("Caso psichiatrico"), che aveva seguito l'attaccante durante il suo periodo di recupero a San Paolo, certifica che le preoccupazioni erano tante, già da allora. E in questi casi, può bastare un piccolo episodio per scatenare la crisi: così evidentemente è successo. Le nottate su cui tanti, probabilmente troppi hanno ricamato, specie qui in Brasile, sono quindi solo la conseguenza di un momento davvero difficile del giocatore, che però sceglie l'esilio come cura del male che sta vivendo. "Ma non è vero che i miei amici sono *** Certo, nella favela puoi incontrare trafficanti, e certo io, che lì ci sono nato, so chi sono, ma sicuramente non li frequento".
TOCCA ALLA FAMIGLIA - Ora tocca alla famiglia. Come ha detto José Mourinho, il suo attuale allenatore, e confermato anche da Roberto Mancini solo qualche giorno fa, il problema è extra-calcistico e deve essere risolto esclusivamente dal giocatore. Certo, l'Inter e soprattutto Massimo Moratti, come ha dimostrato in più di una circostanza quando è andato oltre la sua mera qualifica di presidente, potranno aiutarlo, ma adesso Adriano deve trovare quella forza che, da giovane prospetto, ha illuminato la scena del Bernabeu, in un Inter–Real Madrid che in tanti non hanno dimenticato. Ci vuole ancora quella sua punizione, ci vuole di nuovo il vero Imperatore.
(gazzetta.it)

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Per ora smetto di giocare? [SM=x1495858]

I soliti giornalisti che fanno disinformazione... in realtà aveva già smesso da 3 anni...






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