La Karbon e i corpi militari

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aston villa
00giovedì 23 ottobre 2008 14:13
Per quanto possa sembrare strano nel tepore delle metropoli, è arrivato il momento della Coppa del mondo di sci. La stagione degli sport invernali inizia nel weekend a Solden, sul Rettenbachgletscher, il ghiacciaio austriaco a 3048 metri d'altitudine dov'è possibile una sfida Miller-Svindal mentre la gente ancora rimpiange le spiagge appena lasciate. La scorsa stagione, segnata dalla carestia federale, è stata tinta d'azzurro. Due coppe del mondo, quella di slalom di Manfred Moelgg, agguantata all'ultima gara, e soprattutto quella di gigante di Denise Karbon, assoluta dominatrice con cinque successi di cui uno indimenticabile: con la mano fratturata, rimontando dal nono al primo posto in mezzo ai pascoli bavaresi di Ofterschwang ("Quella gara rimarrà nella storia"). Se la Fisi se la passa ancora maluccio, alla grande apertura di Coppa la Karbon sarà accompagnata da un motorhome nuovo di zecca, costruito apposta per lei: "Ci sarà un angolo bar con assaggi altoatesini, caffetteria, poltrone, schermi tv, collegamento internet, spazio per interviste: è la prima volta che un atleta italiano si presenta così in Coppa del mondo".

Denise, la scorsa stagione è ripetibile?
"Sicuramente sarà difficile, è stata un'annata così magnifica. Però sto bene, mi sono preparata bene. Già dal gigante di Soelden attaccherò di nuovo per cercare di difendere la coppa".

Meglio un'altra coppa o un oro ai Mondiali di Val d'Isere?
"Ci sono tanti appuntamenti, ma il mio obiettivo è sciare bene, veloce. Come sono capace di fare, commettendo meno errori possibili. Cercare la perfezione, come lo scorso anno: i risultati arrivano di conseguenza".

Chi vinceva i test estivi in gigante? Lei o la Moelgg?
"Sono sempre tra le più forti, ma mi hanno anche battuto: Manuela, certo, e Nicole Gius. Poi le giovani, la Gianesini, la Curtoni, tenetele d'occhio".

Eravate sul piede di guerra per la proposta della Fisi di "tassare" le sponsorizzazioni.
"Non ci penso più, il presidente Morzenti ha garantito che lascerà perdere fino alla fine della stagione. Mi sembra saggio, in questo periodo ci dobbiamo concentrare sulle nostre gare e non sprecare energie all'interno della squadra per problemi che non esistono".

A proposito di energia: anche quest'estate s'è allenata con Michael Bont, il suo "guru" e motivatore?
"Più che altro un grande amico. Ci siamo allenati un po' insieme, lui mi dà le motivazioni per tirar fuori il massimo delle mie potenzialità. Lavorare con Michael non è mai noioso, ci sono sempre nuove sfide da affrontare".

Sfide estreme, pericolose?
"Cammino in equilibrio sulla corda, affronto arrampicate in cui ci vuole tanto coraggio, devo tirar fuori le unghie. Mi aiuta a concentrarmi".

La Fisi è contenta che lei prenda questi rischi?
"Sono la prima a non voler correre alcun rischio fuori dallo sci, già lo sci ne propone tanti... ma non prendo rischi, sono attaccata ad una corda, non può succedere niente, ma a livello mentale è molto utile".

Di infortuni ne ha già avuti abbastanza, sette molto seri.
"Ma sono contenta di essere guarita del tutto, anche di testa, sono abbastanza forte da non pensarci più".

Pensa di aver risollevato lo sci italiano?
"Sì. Ho ricevuto tanti messaggi dai quali ho capito che lo sci è esploso: mi parlavano dei tempi di Deborah ed Alberto, è un grandissimo onore, mi dà la motivazione per regalare nuove emozioni: siamo forti, sciamo col cuore e vogliamo far divertire la gente".

Un'altra campionessa, Margherita Granbassi, ha dovuto lasciare i carabinieri per poter partecipare ad Annozero. La imiterebbe?
"Non lascerei mai la Finanza. Il mio obiettivo non è diventare famosa per poter entrare nel mondo dello spettacolo. Anzi. Il mio mondo è lo sport, lo sci, lo sport è passione, non una via per trovare porte aperte altrove".

Ma non è ormai logoro il rapporto tra atleti e corpi militari?
"Un atleta di successo ha altre possibilità di farsi notare. Secondo me la Granbassi ha fatto una scelta personale, di carriera: voleva cogliere l'occasione per entrare nel mondo del giornalismo in un modo facile".

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