Il ritorno di Cipollini

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aston villa
00mercoledì 20 febbraio 2008 12:30
È sbucato sotto la pioggia come se tre anni non fossero passati. Come se fosse ancora lo stesso Mario Cipollini che lottava e vinceva contro Petacchi, McEwen e Freire. Sono bastate due tappe del Giro della California, per rivedere il vecchio Re Leone. Trasformando il ritorno alle corse del campione toscano in uno dei più grandi "comeback" della storia dello sport. Sul traguardo di Sacramento, davanti alla casa del governatore Arnold Schwarzenegger, il più forte velocista di sempre ha sfiorato la vittoria. Terzo, a uno sguardo dal vincitore Tom Boonen e dall’emergente Heinrich Haussler. Come dire il presente e il futuro dello sprint. Cipollini è riuscito nell’impresa impossibile. Dimostrando di essere ancora competitivo, a tre anni dal suo ritiro.
CHE SPETTACOLO - Domenica aveva ben impressionato nel prologo: 44° a 17" da Cancellara; lunedì ha fallito l’appuntamento con lo sprint, staccandosi sull’ultima salita verso Santa Rosa; infine ieri notte ha disputato la prima volata, lasciando a bocca aperta. Nel circuito finale, in mezzo alla bagarre, ha dato spettacolo. Sfoderando tutta la sua esperienza per evitare i pericoli. "Non so a quale vittoria poter paragonare questo risultato - ha detto Cipollini, che compirà 41 anni il 22 marzo, giorno della Milano-Sanremo da lui vinta nel 2002 -. Credo che nessuno nella storia abbia mai fatto una cosa del genere. Sono tornato dopo il ritiro, con una gamba e mezza (per l’incidente sugli sci del 2005; ndr) e mi trovo ancora a lottare contro coriddori che potrebbero essere i miei figli. Era una sfida personale che ho vinto".
SECONDA VITA - L’ennesima soddisfazione di una carriera straordinaria. E l’inizio di quella che potrebbe essere una seconda vita a pedali. Cominciata con un incontro in discoteca con il miliardario americano Mike Ball - il giovane industriale della moda proprietario della piccola squadra Rock Racing - e che da qui in avanti potrebbe avere un seguito manageriale per Re Leone. Nel frattempo, l’iridato si Zolder 2002 si diverte ancora a mettere paura ai rivali. "Mi spiace togliere spazio ai giovani, ma egoisticamente sono felice. Nei tre anni da "ex" non avevo più provato certe emozioni intense che solo le corse possono regalare. Riuscire a fare una volata del genere da solo, senza il mio solito treno, in più in condizioni difficili, ha un valore incredibile per me. E non è finita, ci sono ancora sprint da qui a Pasadena. Posso fare secondo, e magari anche meglio".
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