Il candidato del cambiamento

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aston villa
00martedì 23 marzo 2010 14:58
YOANI SANCHEZ

Silvio è stato accompagnato fino a casa tra grida di giubilo al termine della riunione per nominare il delegato della sua circoscrizione. Ha ottenuto soltanto 15 voti su un totale di 120, ma è stata la vittoria della formica che riesce a scavare un foro nel muro, il trionfo del brusio che si fa ascoltare in mezzo al frastuono. Anche se nel municipio di Punta Brava avevano mobilitato persone che non erano nel registro degli elettori, il candidato ufficiale ha registrato solo 45 mani alzate in suo favore. L’astensione è stata la maniera in cui il 50% dei convenuti ha manifestato una sostanziale non conformità - o indifferenza - di fronte a un procedimento assembleare così poco influente nella vita reale.

Ricordo quando Silvio Benítez ha parlato per la prima volta di volersi presentare alle elezioni del potere popolare della sua circoscrizione. Neppure noi - che siamo i suoi amici più stretti - abbiamo mai alimentato la speranza non solo che venisse nominato, ma che potesse essere proposto pubblicamente da qualcuno estraneo alla sua famiglia. La frustrazione a priori e la stanchezza anticipata sono elementi imprescindibili della nostra vita. Per questo ci sentiamo sconfitti prima ancora di proporre un’idea per trasformare il paese. La zattera che solca il mare o il silenzio complice sono ancora le strategie più utilizzate per risolvere i problemi personali, visto che “il problema” nazionale sembra irresolubile.

Tuttavia, nel municipio di Punta Brava, quella notte la visione della telenovela non è stata più attraente rispetto al logoro meccanismo di scegliere “il migliore e il più capace”. La curiosità ha fatto sì che si riempissero le strade e i marciapiedi per sapere se “il candidato del cambiamento” aveva ottenuto la vittoria. Silvio aveva promesso un programma diverso, non caratterizzato dall’ideologia ma dalla gestione cittadina. Anche se non è riuscito a inserire il suo nome nell’elenco di oltre quindicimila delegati di tutto il paese, almeno ha spinto verso l’astensione la metà degli elettori della sua zona. Senza azzardarsi a votare per lui, molti vicini di casa hanno tenuto ben strette le mani in tasca, hanno accarezzato le teste dei figli o hanno messo il sigaro tra le labbra quando si sono sentiti chiedere di alzare la mano per votare. Il trionfo di Silvio è stato caratterizzato da un gran numero di braccia immobili e da molte bocche che non sono state capaci di pronunciare il suo nome, ma neppure di negarlo.


Vincente Garcia
00martedì 23 marzo 2010 15:16
Appena ho letto "Silvio" a inizio articolo mi ha preso una sincope...

"No..anche a Cuba!" [SM=x1572479]
elio13
00mercoledì 24 marzo 2010 11:45
Ho letto solo la prima riga.
E' piu' forte di me,quando leggo quel nome,giro pagina. [SM=x1449909]
Vincente Garcia
00giovedì 25 marzo 2010 17:28
Re:
elio13, 24/03/2010 11.45:

Ho letto solo la prima riga.
E' piu' forte di me,quando leggo quel nome,giro pagina. [SM=x1449909]



Sono d'accordo. [SM=x1495892]


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