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00martedì 8 settembre 2009 13:05
Storie dalle categorie inferiori, dove può succedere letteralmente di tutto. Anche che derubino un arbitro durante una partita, a pochi passi dal campo. Come ci si comporta in questi casi? Lo si potrebbe chiedere al signor David Madrigal Soria, derubato della sua Audi mentre stava dirigendo Jumilla-Puente Tocinos, incontro valido per la terza divisione spagnola.
ALTOPARLANTE — E' il 18' della ripresa, domenica scorsa. Il match è in pieno svolgimento quando, dall'altoparlante, la voce dello speaker annuncia: "Il proprietario della vettura - e qui dice il numero di targa e il modello - è pregato di mettersi in contatto con la polizia locale". Un attimo di normalità, poi il fischio di Soria, che realizza: "Oh, ma quella è la mia macchina". La gente non capisce.
VETRO ROTTO — Fermi tutti. L'arbitro corre a bordocampo tra lo stupore generale e anche qualche risata. "Vede, Soria, le hanno spaccato un vetro della macchina, rubando ciò che c'era all'interno", è quello che gli dice un poliziotto. Il povero Madrigal allora va negli spogliatoi, prende le chiavi della macchina e le consegna, appunto, alle forze dell'ordine. Otto minuti di pausa prima della ripresa del match.
MAROCCO — Soria, esordiente come arbitro in terza divisione, chiede subito se i ladri hanno preso il cellulare. La risposta, ovviamente, è sì. Non solo: telefonando all'operatore per bloccare la scheda scopre che dal suo telefonino era già partita una chiamata verso Marocco di sette minuti e 35 secondi. Costo, sei euro e cinquanta. "Quando ho saputo che in fondo avevo perso solo una cifra modesta sono tornato in campo più tranquillo", ammetterà in seguito l'arbitro. Per la cronaca, ha vinto il Jumilla 2-1.