Bertolaso

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
aston villa
00venerdì 12 febbraio 2010 15:53
Vi confesso che sto' seguendo quasi nulla di cio' che avviene nel nostro paese ma ieri sulla "busiarda" ho letto di un avviso di garanzia a Bertolaso per tangenti e festini porno.

Di questi ultimi mi importa poco,fatti suoi,basta che lo faccia col suo grano e non col nostro...

Sul discorso tangenti aspetto notizie..

Pero' mi dispiace,Bertolaso e' uno dei pochi che ancora apprezzo,e' uno che "fa" non chiacchiera e questa oramai e' una razza in via di estinzione in questo cazzo di paese oramai fermo e rinchiuso in se stesso.

Dove c'era un casino arrivava Bertolaso e l'ho sempre visto in prima linea apprezzando il suo lavoro.

ora leggo che il pregiudicato unto del Signore ha preso le sue difese e gia' mi fido di meno...

Capisco che la Protezione civile ha beneficiato di molte sovvenzioni in questi anni e capisco che il suo potere sempre crescente dia fastidio ad altre istituzioni statali.

Tutti sanno chi e' Bertolaso e nessuno conosce chi e' il Comandante dell'Arma o il capo della Polizia giusto per fare 2 esempi.

Sono cose che i n questo paese allo sbando hanno un valore e non escluderei un imboscata per fare cadere un personaggio cosi' in vista.

Continuo a fidarmi di lui anche se i dubbi permangono.

Cazzo mi casca pure Bertolaso.... [SM=x1571567]

beboroma
00venerdì 12 febbraio 2010 16:10
ieri sera su Annozero hanno parlato del fatto ma sono entrato a trasmissione finita, anche per me Bertolaso sembra uno ok per quello che ha fatto, ma da cio' che e' emerso ieri nella trasmissione di Santoro sembra che ci siano collegamenti/interessi da parte di suoi famigliari.

Comunque aspetto gli eventi per giudicare anche perche' per il mometo e' solo indagato...
aston villa
00venerdì 12 febbraio 2010 18:52


I SOLDI PER BERTOLASO E IL PRETE MISSIONARIO

Il 20 settembre 2008, l'imprenditore Diego Anemone (A.) ha urgenza di recuperare almeno cinquantamila euro in contanti in vista dell'incontro che ha fissato con Guido Bertolaso. Decide di bussare alla porta di don Evaldo Biasini (E.), economo del "Collegio Preziosissimo sangue" di Roma, struttura missionaria dove Anemone sta svolgendo lavori di ristrutturazione.

A. Senti don Eva', scusa se ti scoccio... Solo per rotture di coglioni, perché stamattina devo vedere una persona verso le 10 e mezza. Tu come stai messo?
E. Di soldi? Qui ad Albano ce n'ho soltanto 10 mila (euro ndr.). Giù a Roma potrei darteli. Debbo poi portarli in Africa mercoledì. Vediamo un po'...
A. Eh, ma se io ti mando un attimo a prendere. Oppure se c'è qualcuno giù. Oggi non ce la facciamo? Va beh, domani allora. Domani mattina faccio un salto, casomai.

LA FESTA MEGAGALATTICA. LE RAGAZZE DEL "SALARIA SPORT VILLAGE".
LE "STELLINE DEL CAZZO" DEL GRITTI PALACE

Guido Bertolaso frequenta con assiduità il "Salaria sport Village" di Roma, centro riconducibile a Diego Anemone. Nella sala massaggi del centro, il capo della Protezione civile incontra almeno una dozzina di volte prostitute ingaggiate da Anemone, in particolare tali Francesca e Monica (brasiliane). In un'occasione, il 21 settembre 2008, Anemone (A.) e Simone Rossetti (R.), suo factotum, preparano una "festa mega galattica" che deve stupire il dottor Bertolaso.

R. Capo
A. Eccomi
R. Allora, domenica prossima alle 8
A. Di quello che parlavamo prima?
R. Si, sì, cosa megagalattica
A. Lì da voi?
R. Chiudo il circolo due ore prima. Festa al Centro Benessere

A. Ok
R. Tre persone con lui
A. Perfetto
R. Sicuramente ci costerà qualche soldino
A. Non mi frega un cazzo Simò
R. No, no, io 'ste cose
A. Però mi raccomando. La riservatezza tua e basta, Simò
R. Tranquillo proprio. Organizzo proprio tutto il passaggio. Vai tranquillo.

I due si risentono a ridosso dell'"evento".

R. Senti, quante situazioni devo creare? Una... Due...
A. Io penso due... lui si diverte... due
R. Tre?.. Che ne so?
A. eh la Madonna!
R. Va bene, a posto.
A. di qualità!
R. Assolutamente, sempre.

Il 27 settembre 2008, Bertolaso (B.) dovrà rinunciare all'ultimo momento all'evento. Se ne rammarica e fissa con Anemone (A.) per un'altra data.

B: Pronto.
A: Disturbo? Buongiorno.
B: Sono a Brescia nel mio lungo giro italiano.
A: Madonna! Ma torni su Roma?
B: Tornerò questa sera ma poi poi dovrei muovermi domani mattina e rimanere fuori al nord.
A: Quindi non ci sei domani sera.
B: No, ahimé non ci sono. Però conto che l'offerta possa essere ripetuta ovviamente in un'altra occasione.
A: Va bene
B: Ripeto, spero che mi consentirai di approfittarne in un'altra occasione.

Le occasioni non mancano. Il 21 novembre 2008, Bertolaso (B.) telefona a Rossetti (R.), il factotum di Anemone.

B: Sono Guido, buongiorno
R: buongiorno Guido
B: Io sono atterrato in questo istante dagli Stati Uniti. Se oggi pomeriggio, se Francesca potesse... Io verrei volentieri... una ripassata"
R: Va bene
B: Perché so che è sempre molto occupata. Siccome oggi pomeriggio invece io sono abbastanza libero... Richiamo fra un quarto d'ora e tu mi dici

Il 10 febbraio 2009, Anemone (A.) si sincera con Bertolaso (B.) se abbia o meno intenzione di fare "un sopralluogo" (appuntamento con la escort) dove sta Simone (il Salaria sport center)

B: Eccoci
A: Disturbo? Come stai?
B: Potrebbe andare meglio.
A: Senti, volevo chiederti una cosa. Ma tu, poi, me lo fai quel sopralluogo domani?
B: Domani? Domani non faccio nessun sopralluogo.
A: Lì dove sta Simone
B: No, ho riunioni varie. Poi, se durante il pomeriggio... certamente, se riesco a ritagliarmi un paio d'ore di tranquillità caso mai, sì lo faccio. Non avevo capito....

Il 17 febbraio 2009, ancora Bertolaso (B.) con Anemone (A.)

B: Io domani pomeriggio, verso le due, di andare a fare una terapia in modo da riprendermi un pochettino, sempre se c'è ovviamente quella persona. Quella là. Capito?
A: Perfetto. Assolutamente.

L'11 marzo c'è un regalo per Francesca da Bertolaso (B.) che informa Rossetti

B: Sono Guido, Buongiorno. Senti sei al centro te? Stanno venendo i miei due ragazzi che avevano una cosa per Francesca che gli dovevo mandare da tanto tempo, ma poi.. una cosa e un'altra... Li intercetti te o glielo dico io di rivolgerti a te direttamente?

Il 17 ottobre del 2008, Fabio De Santis (D.), successore di Balducci quale commissario delegato dei lavori del G8 alla Maddalena, informa Anemone (A.) che sono stati accreditati i soldi alle imprese. In quell'occasione, De Santis coglie l'occasione per chiedere un ringranziamento come si deve. Due ragazze, per lui e Della Giovampaola (G.) all'hotel Gritti di Venezia.

D: Dammi un bacio in fronte.
A: Dove vuoi, sul culo pure se mi dai una buona notizia.
D: Preparati
A: Che vuol dire?
D: Eh! Ci ho i soldi in cassa!
A: Che ci hai?
D: I soldi in cassa
A: Ma che cazzo stai a dì
D: Non sto scherzando. Tu pensi di parlare... Tiè, ti passo il "lungus" (è Della Giovampaola).

La conversazione tra Della Giovampaola e Anemone si interrompe e riprende più tardi

G: Ti dico una cosa così. In vita mia, Fa', Dani', non l'ho mai vista. Cioè all'1 e 15 sono arrivati i soldi sul conto. All'1.18 il soggetto attuatore li aveva già mandati in Banca d'Italia. All'1 e 19 sono partiti i pagamenti. Una cosa mai vista!
A: Ma dai? Grande. Grande! Numero uno.
G: Uno, quattro, cinque e sei (si riferisce all'importo dell'accredito. 1 milione 456 mila euro ndr). Mai vista una cosa del genere. Allora, a questo punto, in virtù di questa cosa... Non è che uno, siccome la vita è così... E' una cosa un po' così (ride)
A (ride): Eh certo.
Della Giovampaola informa Anemone che l'indomani lui, De Santis e Balducci sono a Venezia, dove parteciperanno a una cena con il governatore della Regione Galan, organizzata dalla figlia di Pierluigi Alessandri, imprenditore che si è aggiudicato i lavori del nuovo palazzo del cinema di Venezia (appalto per i 150 anni dell'unità d'Italia).
G: Che si deve fare? Ti faccio presente che noi, domani sera, insieme a una terza persona dormiamo a Venezia
A: Uhm. Ci organizziamo... Uno? Due?, Tre... tre?
G: No, no. Due. (...) Domani sera, sì. Abbiamo già fissato anche le camere e tutto. Se fosse possibile prendere un'ulteriore camera. Poi noi, siamo a cena. Non so che ora facciamo... Quando ritorna, uno fa un numero, sa che lì è il numero e punta. Capito?
A: Ma mi devi dire l'albergo però!
Della Giovampaola lo informa che l'hotel è il Gritti. Quindi aggiunge: Siccome è roba che ha sei, quasi sette stelle, deve essere tutto equivalente. Perché non è che arrivano due stelline del cazzo che poi è una cosa che non va bene? Anche perché se no, non le fanno entrare. Lì ci sono tutti i marmi, i dipinti, i cazzi. Se no, non entrano. Capito?
A (ride): Eh no, non va bene. Adesso mi organizzo, vai.

"33, 33, 33". LA MADDALENA. COSI' SI DIVIDE E SI GONFIA LA TORTA DEGLI APPALTI.
L'ORDINANZA PER I MONDIALI DI NUOTO

Le procedure di emergenza e i tempi impossibili per la chiusura dei cantieri della Maddalena sono un'occasione irripetibile per la lievitazione dei costi e la spartizione a tavolino dei lotti. Il 7 settembre 2008, l'architetto Marco Casamonti (C.), che sta progettando l'albergo della Maddalena, si vanta con il padre dei soldi che è riuscito a mettersi in tasca.

C: Ti volevo dire che ho fatto progetti per 70 milioni di opere. Glieli danno. Sicché, se non glieli facevo io i progetti non li pigliava. Sono piaciuti tanto, perché io gli ho presentato anche la parcella. Gli ho chiesto 2 milioni di euro. Ma lui (l'imprenditore Carducci) mi ha detto: "Tu sei caro, tu sei caro". E io ho detto: "Io sono caro, ma anche ti faccio fare 70 milioni di opere. Se non c'ero io, col cazzo che tu le facevi. Sicché... Deve un colpo al cerchio e uno alla botte (ride)

Qualche mese prima, il 17 maggio 2008, Fabio De Santis (D.), commissario delegato ai lavori della Maddalena, discute con Anemone (A.) del sistema di spartizione degli appalti.

A: Mi avevi chiamato, Fabbie'?
D: Si, si. Ero io.
A: Comandi, comandi
D: Dico. Non so se si verificherà tutto questo ben di Dio, ma comunque sappi che, insomma, un 33 per cento di azioni ce l'hai.
A: Ma vaffanculo, va (ride)
D: Eh. Perché io ho deciso che faccio 33, 33, 33.
A: Eh, va bene allora
D: E l'1 per cento lo diamo a Mauro (Della Giovampaola, il funzionario incaricato della vigilanza sulle opere ndr.). Gli ho detto a Mauro: "Testa sulle spalle e piedi per terra, perché ci aspetta un periodo di fuoco
A: Sui, no, ma dico: ormai è fatta
D: Bisogna stare. Bisogna veramente mettere la testa nel ghiaccio tutti i giorni
A: Si, si tutti i giorni, se no ci scappa
D: Sì, se no il rischio di impazzire è facile. Quindi, piedi per terra e lavorare piano piano. Un bacio e grazie di tutto
A: No, a me non mi devi dire niente. In bocca al lupo.

C'è un'altra torta, già spartita, che preoccupa la "cricca": gli appalti per i mondiali di nuoto del 2009, su cui sono intervenuti un'indagine e i sequestri della Procura di Roma. Il 26 settembre 2009, Anemone (A.), che è titolare del cantiere sequestrato del Salaria Sport village, apprende da tale Enrico Bentivoglio (E.) che i problemi sono risolti perché la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha approvato un'ordinanza che sana ex post le irregolarità urbanistiche di cui gli appaltatori si sono resi responsabili insieme alla Protezione Civile e spegne l'indagine della magistratura.

E: A dimostrazione della considerazione che hanno della legalità e di coloro che cercano di farla rispettare, se la pigliano nel culo, capito? (ride) Se la pigliano nel culo.
A: Senti Enri', ma tu il provvedimento ce l'hai sotto l'occhio?
E: Che cosa? No, è già sanata. Sanata. Non ce l'ho io, ce l'ha lui, però me l'hanno raccontata.


IL TERREMOTO DELL'AQUILA E LO SFOGO DI BALDUCCI: CHE CAZZO HO FATTO IO PER MIO FIGLIO?

Nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009 il terremoto devasta l'Aquila e la sua provincia. L'11 aprile, Angelo Balducci (B.), ormai presidente del Consiglio nazionale dei Lavori pubblici, è al telefono con Anemone (A.). I rapporti tra i due non sembrano più quelli di un tempo. Balducci, che ha inserito il giovane imprenditore nel lotto delle aziende che lavoreranno alla ricostruzione, scalpita perché vuole avere un ritorno maggiore per i suoi servizi. Balducci parla del futuro incerto del figlio Filippo.

B: Dico che quello (Filippo) oggi ha fatto trent'anni. Io per carità, non è che mi voglio nemmeno permettere di confrontarmi con voi. Ma io dico che tu, a trent'anni, eri già a capo di un piccolo impero... Questo non c'ha manco un posto da usciere tanto per essere chiari. Permetterai che uno è un po' incazzato.
A: Beh, fino a un certo punto. Perché comunque rimane pur sempre, come si dice, il figlio di un Dio minore... Ho recepito, Angelo, il discorso che mi hai fatto... E che cazzo! Mi fai parlare... Hai fatto una serie di osservazioni, constatazioni, alle quali io do una interpretazione....
B (riferendosi alla circostanza di essersi fatto promotore dell'inserimento di Anemone nei lavori post-terremoto): Tu ti rendi conto, ti rendi conto, oggi. Chi si sarebbe mosso al posto mio? Chi?
A: Io non credo...
B: Ti rendi conto, con le conseguenze che mi fanno pagare... A chi vado a raccontare che non sono in grado di collocare un figlio? Perché tra l'altro con tutto quello che mi è successo, che io vengo chiamato a orologeria, cioè quando serve, io proprio non lo accetto e credo di dire una cosa sacrosanta. Io che ho la coscienza da padre, dico: "Che cosa ho fatto per mio figlio? Un cazzo". Mentre per tutti gli altri... Ho fatto l'inimmaginabile. Il problema è che io, purtroppo, siccome le cose le vedo perché sono più anziano e mi faccio convincere.... Allora, quello che mi parla della figlia di quello... quell'altro... Quello sta lì, quell'altro sta là... quell'altro.. e Monorchio il figlio così. Mi permetterai che mi girano i coglioni. Comunque ricordati una cosa che le cose ingiuste non portano mai bene.

Filippo Balducci sarà assunto e stipendiato da una delle aziende di Anemone.

"MONITORA; MONITORA". I DUE TORO. PADRE E FIGLIO.

Preoccupata dalle indagini di Roma e Firenze sugli appalti della Maddalena, la "cricca" muove l'avvocato Edgardo Azzopardi perché prenda contatto e assuma informazioni da Camillo Toro, commercialista da poco entrato al ministero delle Infrastrutture e dal padre Achille, procuratore aggiunto con delega alle indagini sulla pubblica amministrazione della Procura di Roma. Il 18 settembre 2009, tale Manuel Messina (M.) racconta ad Anemone di un incontro avuto con Azzopardi e delle istruzioni che gli sono state date.

M: Senti, sono appena stato da lui e gli ho detto le cose chiaramente, esattamente come hai detto te. Ha chiamato il figlio (Camillo) e ha detto che si vuole incontrare con il padre (Achille)... eh cazzo! E poi gli ho detto anche un'altra cosa. Dico: "Ricordati che gli impegni che prendiamo noi tre, li manteniamo sempre, a qualunque costo. Anche se ci sono difficoltà oggettive". Poi ha richiamato subito quell'altro. Il figlio ha richiamato per dire che il padre c'ha un po' di febbretta e che se era urgentissimo, va bene oggi pomeriggio.

Decine di intercettazioni documentano contatti continui tra Azzopardi e Camillo. Con il primo che raccomanda di utilizzare per le comunicazioni il sistema Skype (telefonate via internet), per non essere ascoltati. Fino alla telefonata del 1 febbraio scorso tra Azzopardi (A.) e Camillo Toro (T.)

A: Tu stai sempre monitorando?
T: Eh per forza. Compatibilmente con le mie possibilità. Quelle fisiche. Ma io sono abbastanza efficiente devo dire. Non me lo voglio dire da solo, però
A: Tu monitorizza. Monitorizza. Monitorizza il resto del mondo.

LA PERDITA. I MOBILI. LO SCIAQUONE. I DOMESTICI

Anemone è a disposizione della famiglia Balducci per qualunque tipo di incombenza domestica. Anche in piena estate. Il 25 agosto 2008, Rosanna Thau (T.), moglie di Balducci, chiama Anemone (A.) per investirlo con una serie di richieste.

R: Senti, ti volevo dire una cosa sui domestici (una coppia di rumeni custodi della villa di Montepulciano ndr.). Ci pensate voi... lo stipendio?
A: Non c'è problema gli facciamo un bel discorsetto.
R: Ti volevo anche dire una cosa. Un minuto fa, siccome nel bagno di Lorenzo (uno dei figli, l'attore ndr.) sento scolare l'acqua che sono venuti pure a vedere, non vorrei che si esaurisse
A: Mò telefono subito. Ma che scherzi, già ce n'è poca. Mò ci penso io

Il 27 novembre 2008, la Thau (R.) ha un altro problema. Lo sciacquone della villa a Montepulciano. L'interlocutore è sempre Anemone (A.)

R: Più che altro invece il discorso è quello della cassetta dell'acqua. Quella che perde acqua. A me è venuta una bolletta spaventosa. Io non so.
A: Ma non l'hanno sistemata. Ma è possibile. L'avevo detto pure a quel testa di cazzo di Aurelio
R: No, no, guarda. L'ho detto ad Aurelio... Se c'è qui vicino qualcuno che cambi il galleggiante perché a me è venuta una bolletta di 1.200 euro
A: Faccio venire Luigi. Sta lì a Monteleone.

Anemone provvede anche alle esigenze domestiche (gli arredi in falegnameria) di casa De Santis (il successore di Balducci). Ecco una conversazione tra Fabio De Santis (F.) e la moglie Silvia (S.)

F: Ma il mobile lo hanno fatto in camera tua?
S: No, no. Domani. Oggi solo la libreria.
F: Ma è bella? Come è?
S: La libreria è bellissima. Certo, bianca. Ma insomma, non è la morte sua, come dicono a Roma. Comunque vedi un po' tu. Giudica. Soprattutto, mi fa incavolare l'unica cosa - capisco che a caval donato non si guarda in bocca - però dico e che cazzo la sedia me la potevano scurire. A me non sembra che l'abbiano scurita.

L'OMBRA DELLA MAFIA

L'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli è uomo legatissimo ad Angelo Balducci. Prima del Natale 2007 "ha dovuto contrarre un prestito di 100 mila euro con personaggi campani per "soddisfare richieste avanzate dall'ufficio di via della Ferratella" (il dipartimento di Balducci). I 100 mila euro di prestito con i napoletani diventano 140 mila. E Piscicelli si sfoga più volte al telefono con il cognato.

P. Da quella gente lì è meglio che ci stai lontano... se si sgarra è la fine... quello vanno trovando... io già l'altra volta dal 5 al mese sono passati al 10 al mese.
Chiosa il gip: "E dunque emerge l'interessamento anche di soggetti legati alla malavita organizzata di stampo mafioso che controllano cordate di imprese interessate al banchetto costituito dagli ultramilionari appalti".

MALINCONICO AL "PELLICANO"

Balducci si attiva con Anemone e con l'imprenditore Francesco Maria Piscicelli perché provvedano a sistemare, in più soggiorni vacanza, all'hotel "Pellicano" di porto santo Stefano, il professor Carlo Malinconico, all'epoca segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri e, dal luglio 2008, segretario della Federazione Italiana Editori e Giornali (Fieg). Il 28 aprile 2008, Anemone (A.) chiama Piscicelli (P.)

A: Andrebbe fatta una riservazione per l'1 il 2, il 3 e il 4. Per quel signor Carlo... Con la M il cognome, no?
P: Ci penso io. Ci penso io.
A: E poi ci vediamo e mi dici tutto
P: No, ci penso io
A: Perché l'ha chiesto a lui (Balducci ndr.) e quindi lui ci tiene, Angelo.
P: Ci penso io. Allora spetta, ripetimi i giorni
A: Lui arriva l'1 alle 2 e mezza., tre. Diciamo dall'1 notte, il 2, il 3, il 4 e il 5 riparte.

Il 30 aprile, alle 20.29, Malinconico (M.) chiama Balducci (B.)

M: Pronto
B: Professore
M: Ti chiamavo inanzitutto per il piacere di sentirti e per ringraziarti
B: Che scherzi?
M: Perché poi Lillo oggi mi ha detto che... Insomma ti aveva... E tu avevi poi dato...
B: Tutto a posto. Ci mancherebbe
M: Grazie veramente benissimo. Ottimo il tutto.

ASSUMETE ANTHONY SMIT
Angelo Balducci, sollecitato da Mauro Masi, direttore generale della Rai, chiede ad Anemone di far assumere Anthony Smit, fratello della compagna di Masi. Un tipo che vive ad Anacapri e di mestiere, dicono, fa il sommozzatore. E' l'8 giugno 2009. Balducci (B.) tramite il centralino di Palazzo Chigi si fa passare Masi (M.)

M: Senti, quella persona lì. Se puoi fare una telefonata entro oggi. A me servirebbe, insomma.
B: Si, infatti, io ora sono uscito e fra due minuti lo chiamiamo
M: Hai tutti i riferimenti?
B: Si
M: Va bene. Perfetto. Poi, ho visto, "15 giugno", addirittura. Hai anticipato? Per il resto, tutto bene. Ho visto, tutto bene.
B: Ti ringrazio molto
M: Ma figurati, io ringrazio te
B: Se tu gli dai così... un gesto
M: Ma stai sicuro al 100 per cento

Un'ora dopo, Balducci chiede a Della Giovampaola di chiamare Smit per riferirgli a suo nome che per il "progetto" si sarà operativi dal 15 giugno. Della Giovampaola tarda a chiamare e Masi si fa di nuovo vivo dopo neppure cinque minuti. Insiste con Balducci per fare quella telefonata. Smit (S.) viene chiamato ed è assunto, dal 1 settembre 2009 al Salaria Sport Village di Anemone (A.), anche se lo stipendio lo prende dall'inizio dell'estate. Ecco come si accorda con il nuovo datore di lavoro.

S: Scusami se mi permetto, ma da quando avresti bisogno di cominciare a inquadrarmi?
A: Io l'inquadratura l'ho fatta dal 1 luglio, va bene. Quindi significa che la mensilità di luglio la prendi tutta e siccome agosto è ferie ti prendi anche quella di agosto. Se tu vedi, che hai finito tutto quanto, ci vediamo a settembre.

Lo stipendio pre-datato non basta. Il 10 settembre Smit chiede ad Anemone di trovargli una casa.

S: Volevo vedere se si poteva andare un po' avanti con questo discorso della casa.
A: Sentiamoci tra un'ora, un'ora e mezza.

Dopo due ore, il problema è risolto. 950 euro per un appartamento a Settebagni. Naturalmente a carico di Anemone.
aston villa
00sabato 13 febbraio 2010 14:05
Purtroppo pare che qualcosa ci sia....anche lui ammette che qualcosa puo' essergli sfuggito.

Vero che e' uno le troie le acchiappa dove vuole ma farsele trovare da uno con cui ha affari in ballo ti rende giusto un filino vulnerabile.

Continuo a pensare e a sperare nella buona fede...ma meno di prima...
aston villa
00sabato 13 febbraio 2010 14:07
«Ho la coscienza a posto». Guido Bertolaso ribadisce di non aver commesso alcun illecito nell’assegnazione degli appalti per il G8, nè tantomeno di aver partecipato a «festini ed orge». E se da un lato ammette di aver avuto forse «un eccesso di fiducia» nei confronti di certe persone e di non «essere stato in grado di controllare tutto», dall’altro attacca chi getta fango sulla Protezione Civile, «un sistema che abbiamo contribuito a far crescere e che è diventato punto di riferimento a livello mondiale».

Il capo della Protezione Civile torna a difendersi dalle accuse, anche perchè in questa situazione, dice, «non ho la serenità che mi serve al lavoro che stavo facendo». Una frase che in molti hanno interpretato come una conferma delle dimissioni già date e respinte da Berlusconi. Ma è stato lo stesso Bertolaso a precisarne il significato, chiarendo che il suo obiettivo è di essere sentito quanto prima dai magistrati. «Io ero pronto a chiarire fin dal primo istante questo grandissimo equivoco - ha spiegato - ho tutti gli elementi per dimostrare la mia correttezza. Purtroppo temo che i tempi si allungheranno».

Quanto ai lavori a La Maddalena, Bertolaso non nega che qualcosa non abbia funzionato, ma esclude una responsabilità diretta. «Forse ho avuto eccessiva fiducia nei confronti di alcune persone. Ma credo che il rispetto dei valori e delle responsabilità debba riguardare tutti i cittadini e i funzionari dello Stato. Se qualcosa ho mancato, me ne faccio una colpa e un rammarico, ma non per questo devo essere messo alla berlina». Quel che è evidente, comunque, è che alla Maddalena «abbiamo dovuto correre» e nel farlo «qualcosa può essere sfuggita o può essere stata fatta male». Dunque «occorre approfondire la vicenda degli appalti e della gestione della ricostruzione». «Forse - ammette - non sono stato in grado di poter controllare tutto al meglio giorno per giorno» anche perchè il 6 aprile è arrivato il terremoto dell’Aquila «dove sono stato ancora più coinvolto per seguire l’emergenza». Però le opere alla Maddalena vanno difese, perchè si è fatto «un lavoro straordinario che rappresenta una miniera d’oro per la Sardegna», senza voler considerare anche la «bonifica ambientale unica» dell’ex Arsenale.

Sulle intercettazioni Bertolaso va all’attacco. Ieri aveva detto che era tutto un equivoco e oggi aggiunge: «sono avvilito, anche per il mio paese perchè l’indagato Bertolaso non può avere accesso ai documenti e alle intercettazioni», mentre i media sì. Giornali e tv che fanno un’ «informazione parziale» perchè pubblicano le «intercettazioni che dipingono Bertolaso come un personaggio senza scrupoli», ma non quelle in cui «emerge il Bertolaso che sembra rappresentare per tutti gli interessati una preoccupazione, perchè era rigoroso sui controlli». E a chi gli chiede se sia stato il suo potere a farlo finire nella bufera, il capo della Protezione civile risponde così: «se il potere è quello di stare in mezzo al fango, alla lava, laddove la gente soffre, io sono potentissimo. Il resto del potere io non lo vedo. Se mi chiedono di fare degli interventi li faccio, ma non per interesse personale. Lo faccio quando in un paese purtroppo un pò arrugginito per le procedure e le cose concrete da fare, serve la Protezione Civile per superare quegli ostacoli burocratici che fino ad oggi hanno impedito la realizzazione di infrastrutture anche importanti».
nice44
00sabato 13 febbraio 2010 18:14
premetto che mi è sempre stato sul cazzo solo per il fatto che è così ben voluto dal piduista di arcore...

ok è vero sempre presente...anche ad Haiti...quando ha fatto incazzare gli americani...

non ho mai capito cosa c'entrasse un medico specializzato in malattie tropicali dell' infanzia con la protezione civile [SM=x1495858]

poi da quando ho scoperto che è il nipote del [SM=x1543062] ruini....ho capito molte cose....

le tangenti le avevo già messe in conto....i festini porno no...però speravo qualcosa di strano... dopo escort e trans speravo che ne so sadomaso fetish [SM=x1571569]

aston villa
00domenica 14 febbraio 2010 17:15
Pronto ad andare via, se il premier lo vorrà. Le dimissioni sono sul tavolo del presidente del Consiglio, se lo chiede «farò le valigie in un minuto». Guido Bertolaso, capo della Protezione civile coinvolto in un’inchiesta per corruzione nei lavori eseguiti per il G8 alla Maddalena, all’indomani della richiesta di dimissioni fatta anche dal segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in un’intervista al quotidiano economico Il Sole24Ore ribadisce la sua innocenza e assicura di essere pronto a lasciare l’incarico se il premier lo riterrà opportuno.

LA POSIZIONE DI BERTOLASO - Bertolaso parla anche delle intercettazioni e dei reati che gli vengono contestati: «Contro di me non c’è nulla, sono solo illazioni. Posso provare anche ora, carte alla mano, che sono sempre stato corretto» e aggiunge «spero solo di poter rispondere al più presto ai magistrati». Quanto ai rapporti con gli imprenditori Bertolaso sottolinea come «quel che viene fuori è che qualcuno pensava di organizzare cose per ingraziarsi i miei favori. Cose che non sono accadute. Io sono il bersaglio, non il promotore». Quindi il capo della Protezione civile ammette che «qualcosa può essere sfuggito al mio controllo durante lo tsunami della mia vita che è stato l’anno scorso, con una somma insostenibile di responsabilità e di emergenze seguite al terremoto dell’Aquila. Avevo chiesto di andare via proprio perchè quel carico di responsabilità era diventato eccessivo».

PROTEZIONE CIVILE SPA - Bertolaso, parla poi del decreto all’esame del Parlamento e al centro delle polemiche politiche, anche dentro la stessa maggioranza, che prevede di rendere la Protezione civile una Spa. Bertolaso rivela che «nella prima versione del decreto legge, preparata a settembre, avevo previsto che i grandi eventi sarebbero stati tolti alla protezione civile e assegnati a un’altra struttura di palazzo Chigi, creata proprio per questo. Però avevamo fatto bene il G8 e il presidente Berlusconi mi ha chiesto di soprassedere. Forse ho fatto male ad accettare». Bertolaso ritiene che il dl andrà avanti fino all’approvazione ma ribadisce di non averne bisogno per «accrescere il mio ruolo. Il decreto va fatto per chiudere l’emergenza in Campania e in Abruzzo e per regolarizzare il personale - spiega - a questo io tengo, poi per quel che riguarda la Spa, la vogliono eliminare, cancellare, limitare? Facciano pure, io lavoro lo stesso». Infine il capo della Protezione civile chiarisce quale era l’obiettivo della Spa: «Avevamo bisogno di una struttura più agile, flessibile, al nostro fianco per affidarle i lavori che oggi siamo costretti a dare all’esterno».
aston villa
00lunedì 15 febbraio 2010 14:39
Una serata speciale organizzata al centro benessere del Salaria Sport Village per Guido Bertolaso. E ad attenderlo c’è Monica, ragazza brasiliana ingaggiata per l’occasione. L’incontro finora negato dal capo della Protezione civile è ricostruito attraverso le intercettazioni telefoniche del 14 dicembre 2008. Le nuove carte dell’inchiesta fiorentina documentano l’intrattenimento che l’imprenditore Guido Anemone, 39 anni — beneficiato con svariati appalti inseriti nei Grandi eventi, tra i quali alcuni lotti del G8 a La Maddalena —, aveva organizzato grazie all’aiuto di Simone Rossetti che del centro relax è il gestore. È la «prestazione sessuale» che il giudice fiorentino contesta a Bertolaso, indagato per corruzione assieme alle quattro persone arrestate: lo stesso Anemone e i funzionari Angelo Balducci, Fabio De Santis, Mauro Della Giovanpaola. Nei giorni successivi Anemone contatta più volte il capo della Protezione civile. Parla anche con Balducci e al centro dei loro colloqui ci sono per la maggior parte i rapporti di affari.

Regina porta «la bionda»

Il pomeriggio del 14 dicembre Guido Bertolaso chiama il gestore del centro benessere Simone Rossetti e gli chiede un appuntamento per la serata. Rossetti avverte l’imprenditore Diego Anemone. Poi, alle 18.22, «una donna di nome Regina dal forte accento brasiliano, successivamente identificata in Regina Profeta, chiede a Rossetti di avvicinarsi al Centro benessere perché gli deve far conoscere una ragazza bionda». Dalle successive conversazioni intercettate si avrà modo di rilevare che questa ragazza bionda, brasiliana e di nome Monica, è stata prescelta per intrattenere, di lì a poco, il dottor Bertolaso. Al circolo fervono i preparativi. Alle 19.09 Rossetti chiama Stefano, il factotum: «Senti hanno lasciato acceso il benessere... c’hai fatto caso ? Perfetto, verifica che sono andati via tutti quelli del centro estetico. Senti mi verifichi un attimo se c’abbiamo un bikini tipo brasiliano un po’ stretto... per questa? Lì al magazzino ».

Bertolaso e la scorta

Alle 19.56 chiama Bertolaso e, annota il giudice, «fa capire che ha la scorta».

Bertolaso: «Sono Guido...».

Rossetti: «Sì, Guido... allora guarda tutto a posto... tu quando vuoi vieni qui da me, è tutto quanto chiuso e dopo ci sono io... tu parcheggia con la macchina tranquillamente in fondo dove sta la scalinata che ti porta direttamente nel Centro benessere oppure parcheggia al solito posto come vuoi te».

Bertolaso: «Eh no io sono al solito posto perché non sono da solo... ovviamente ».

Poco dopo Rossetti fornisce a Regina le ultime istruzioni prima che arrivi il dottor Bertolaso. Poi le riferisce che provvederà lui a riaccompagnare e a pagare la ragazza: «Sì, sì dopo l’accompagno io così dopo gli do i soldini e dopo, dopo noi ci mettiamo d’accordo dai... ci vediamo un attimo». Poi parla con Erica, un’altra dipendente «raccomandando la massima riservatezza», le riferisce che Bertolaso sta per arrivare e le chiede le istruzioni per come attivare la sauna e l’impianto musicale.

Alle 21.19 squilla il telefono.

Rossetti: «Sì Guido, sono Simone... sei arrivato?».

Bertolaso: «Sì»

Rossetti: «Okay arrivo subito».

Neanche un’ora dopo avvisa Anemone: «L’ho messo a suo agio, l’appuntamento sta andando bene». Poi Anemone richiama per essere aggiornato e quando scopre che ancora non è uscito esclama: «È come se avessimo guadagnato 500 punti». Alle 23.04 Bertolaso chiama Rossetti e chiede come fa a uscire. Lui gli spiega il funzionamento della porta. Due minuti dopo «contatta Regina e la rassicura che è tutto finito e quindi provvederà a fare sì che la ragazza (Monica) chiami casa: "A posto e... tutto bene... mo’ la faccio chiamare a casa". Regina è preoccupata perché la ragazza ha lasciato il suo telefono a casa dicendo che andava al centro benessere a fare dei massaggi ».

«Togli lo champagne»

Alle ore 23.14 Rossetti chiama Stefano che è ancora al circolo: «Allora bisogna andare a sistemare il centro benessere, che ci sta lo spumante in giro e tutto quanto e questa è già pronta che deve andare via... intanto leva quello lì... e giusto la bottiglia, il doppio calice. Butta tutto. Fra quanto lo posso mandare giù quello della sicurezza?». Poi richiama Anemone: «È andato via. È rimasto più che contento, contentissimo».

Alle 23.49 è Stefano a contattarlo.

Stefano: «Oh... un’altra cosa. Io ho cercato tracce di preservativi... ma non l’ho visti...».

Rossetti: «Ma sai dove ha fatto il massaggio?... L’ha fatto alla prima sala a destra dello Scen Tao... capito?... Come esci dal centro estetico... prima sala a destra... ».

Stefano: «Okay, oramai io sono fuori ».

Rossetti: «Va beh... non fa niente dai, ho dato tutto alla sicurezza».

Stefano: «Quindi al limite se ci vuoi fare te un sopralluogo... però io ho cercato, niente. Ma lei che ti ha detto?... E dove li ha messi?».

Rossetti: «Eh... che ne so!».

Poco dopo Rossetti torna invece al centro benessere «e descrive in diretta a Stefano le operazioni di pulizia che sta effettuando. Quest’ultimo è incuriosito e gli chiede se la ragazza gli ha riferito qualcosa. Rossetti dice che preferisce raccontargli tutto di persona e gli dà appuntamento davanti alla chiesa a Settebagni ».

-----------------------------------------------------------------------

Il problema non e' la ragazzainse,il problema e' che,pare,che la ragazza rappresenti una sorta di "tangente"....
trophies
00lunedì 15 febbraio 2010 17:16
poversaccio 'sto bertolaso, non sapeva nulla...

o ci fa o ci è
aston villa
00lunedì 15 febbraio 2010 17:21
Re:
trophies, 15/02/2010 17.16:

poversaccio 'sto bertolaso, non sapeva nulla...

o ci fa o ci è



Cioe' ti fai trovare le mignotte da uno con cui il tuo ente e' in affari per l'assegnazione di appalti?

Ci fa...ci fa... [SM=x1449910]


aston villa
00lunedì 15 febbraio 2010 18:32
Sento un assordante silenzio dei naziskin del forum.... [SM=x1543062] [SM=x1571578]
chiavitos
00lunedì 15 febbraio 2010 20:37
..siamo un paese di merda, a destra e a sinistra, ma sopratutto al centro...del nostro essere [SM=x1495893] [SM=x1495893] [SM=x1495893] [SM=x1495893] [SM=x1495893]
aston villa
00martedì 16 febbraio 2010 09:53
Mogli e mariti. Figli e cognati. Professionisti. Grand commis di Stato. Imprenditori rapaci e spicciafaccende da due soldi. L'album di famiglia della "cricca della Ferratella" (20 faldoni di atti istruttori, 20 mila pagine di intercettazioni telefoniche) è una Corte dei favori a inviti. Che spesso svela storie penalmente irrilevanti, ma illuminanti nel documentare la forza di attrazione di un sistema di relazioni.

Per apprezzare la vertigine, sarebbe sufficiente annotare quanto scrivono i carabinieri del Ros nell'informativa del 15 ottobre 2009, quando scoprono che "due cognati importanti" girano intorno alla figura, non proprio specchiata, dell'imprenditore Diego Anemone: Francesco Piermarini, cognato di Bertolaso e ingegnere nei cantieri del G8 della Maddalena. E Paolo Palombelli, cognato del senatore Francesco Rutelli. Perché? Angelo Balducci e Diego Anemone dei due parlano con un linguaggio carbonaro.

B: "Tra un po' devo vedere il cognato Paolo".
A: "Lui mi aveva detto che passata questa buriana ci saremmo visti per quel programma che lui conosce bene. Nel frattempo lui ci ha già un discorso in corso".
B: "Senti, no, il cognato...".
A. "Di F R".
B: "E poi c'è quell'altro cognato".
A: "Oddio, quanti ce ne sono di cognati?"
B: "Guido... il cognato di... Noi lo stiamo utilizzando lì. Lui invece lo vorrebbe spedire laggiù".

"Utilizzato lì"; "Spedito laggiù". "Programma". "Discorso in corso". L'allusione è regola dell'esprimersi. Tranne quando c'è da chiedere o da promettere. L'8 maggio del 2008, Carlo Malinconico, allora segretario generale uscente della Presidenza del Consiglio, chiede a Balducci una parola buona che gli garantisca la sopravvivenza politica nella nuova stagione di centro-destra che va a cominciare. Per prudenza, lascia che a chiamare sia un funzionario di Palazzo Chigi, Calogero Mauceri, restando in ascolto accanto alla cornetta.
M: "Sono qui un attimo con Carlo che aveva piacere di salutarti, ma ci chiedevamo se... Diciamo un po' da Oltretevere (il Vaticano, ndr) ci fosse un piccolo segnale... Insomma, forse... Non vorrei che poi si pensi.... A parte che andiamo a messa la domenica e ci facciamo pure la comunione (ride). Però non vorrei che qualcuno dicesse che siamo dei comunisti e che mangiamo i bambini...".
B: "Come no".
M: "Aspetta che ti passo Carlo".
Malinconico: "Angelo carissimo, innanzitutto era solo per abbracciarti. Nei prossimi giorni mi auguro abbiamo occasione anche magari brevemente di fare il punto della situazione. Pensaci un attimo, perché siccome ci sono buoni propositi... Tutto sommato una spintarella...".
Balducci promette di occuparsi del Segretario generale che esce, ma cura con attenzione quello che entra. Manlio Strano. L'uomo diventa cruciale quando la Procura di Roma sequestra gli impianti del "Salaria sport Village" di Anemone (il centro massaggi di Bertolaso). È il 25 giugno del 2009 e "la cricca" aspetta l'ordinanza libera-tutti del Consiglio dei ministri, la cosiddetta salva-piscine e condona-abusi. Balducci chiede e ottiene da Strano un appuntamento e insiste sui tempi della firma. Così:
Berolaso lascia il Salaria Sport Village il 2 ottobre 2008

B: "Se ovviamente è una cosa che puoi dirmi, pensi che domani la cosa del nuoto potrebbe andare alla firma del Consiglio?".
S: "Sai le ordinanze non passano in Consiglio. Vengono portate qui e firmate. Ma non in Consiglio".
B: "Ah ho capito, perché dovrebbe... Siccome sapevo che era pronta".
S: "Sicuramente allora domani mattina gliela fanno firmare a Berlusconi. Vigilerò al riguardo. Va bene?".
Il giorno successivo, per Balducci (in conto Anemone, visto che il "Salaria sporting" è suo), si scomoda il capo dell'ufficio legislativo della Protezione civile, l'avvocato Giacomo Aiello. Con un sintetico sms: "Opc firmata. Giacomo". La "cricca" esulta e nel comunicarlo ai suoi amici in Comune, svela che anche nell'Aula Giulio Cesare c'era il partito del condono. Il consigliere Antonello Aurigemma parla con Anemone. "Il provvedimento l'hanno modificato proprio per non far intervenire il Comune. Ne ha preso atto il sindaco, perché l'ordinanza fatta la settimana scorsa non andava bene. Perché lui non voleva prendere nessun provvedimento in merito. E così l'hanno modificata".

Nella gelatina del Sistema galleggiano - lo sappiamo dall'ordinanza - i consiglieri della Corte dei Conti Antonello Colosimo e Mario Sancetta. Ma anche - si legge ora negli allegati - l'avvocato generale Giancarlo Mandò, cui Balducci chiede lumi su una "pratica di interesse" e il presidente del Tar Lazio, Pasquale De Lise. Per venire a capo della rogna del ricorso di Italia Nostra, che chiede di sospendere l'ordinanza salva-piscine e appalti per il Mondiali di nuoto 2009, Balducci pensa bene infatti di coinvolgere come avvocato Patrizio Leozappa, il genero di De Lise. "Ti chiederei di essere in supporto", gli dice. Dagli atti non si capisce se Leozappa abbia mai ricevuto un incarico formale. È un fatto che, il 27 agosto 2009, Italia Nostra perda il suo ricorso. Ed è un fatto che De Lise ai primi di settembre chieda un incontro con Balducci. "Ti devo mostrare una carta", gli dice.

Non c'è problema che non possa essere risolto. Porta che non possa essere aperta. Balducci, che ha una moglie produttrice cinematografica e un figlio attore, coltiva un rapporto di amicizia con Gaetano Blandini, direttore cinema del ministero dei Beni culturali. Quando un'inchiesta dell'Espresso comincia a frugare sul lato debole di Balducci (i rapporti societari della moglie con la consorte di Anemone e i film in cui ha lavorato il figlio), Blandini, con un sms, lo rassicura: "Male non fare. Paura non avere. Trattasi di spazzatura estiva". Già, Balducci non ha di che preoccuparsi. Lorenzo, il figlio, non rimarrà disoccupato. Ha lavorato in "Distretto di polizia" e fa parte della scuderia Falchi. Con Anna, passata al ruolo di produttrice, ha realizzato due film, il mediocre "Ce n'è per tutti" e "Due vite per caso". Entrambi hanno ottenuto finanziamenti pubblici, da parte del ministero dei Beni culturali. Anemone, la sera del 5 novembre 2008 chiama Giancarlo Leone, vicedirettore della Rai, presidente di Rai Fiction. Lo chiama "quel piccolino". Anna Falchi lo vuole cacciare dalla nuova fiction della televisione pubblica ("dove è entrato grazie all'intervento dello stesso Leone", scrivono i carabinieri) perché il ragazzo si è rasato i capelli a zero. Leone risolve il problema. E Anemone, naturalmente, risolve a Leone i problemi della ristrutturazione di casa. Naturalmente, accade anche che al povero Vincenzo Mollica del Tg1 venga chiesta una bella intervista a Lorenzo Balducci.

Nella "cricca", del resto, c'è un posto al sole per tutti. Persino per un tipo come Simone Rossetti. Quello che apparecchia il set per l'incontro di Monica e Bertolaso al Salaria Sport Village. Che risolve il problema di qualche "stellina di qualità" con cui rendere dolci le notti veneziane al Gritti e individua nel "Fenix", un 3 stelle in viale Gorizia, lo scannatoio per gli appassionati della "Ferratella". Il 26 settembre Rossetti avverte Anemone di un incontro "importante": "Sto andando a Formello perché mi vuole incontrare il presidente Lotito (Lazio calcio ndr.)". "A te?". "Poi ti spiego. Comunque porta soldi a noi". "Attento perché quello è un figlio di una mignotta".
beboroma
00martedì 16 febbraio 2010 11:26

ieri sera dopo aver visto la gara di discesa libera delle Olimpiadi in Canada ho dato un'occhiata alla trasmissione l'Infedele dove si discuteva, appunto, del caso Bertolaso.
Cosi' ho deciso di seguire un po' questa sporca vicenda, l'ennesima da parte del potere politico. Ho visto che gia' Aston ha riportato abbondantemente quindi mi limito solo a dire che da quello che e' emerso le prove a suo carico sembrano essere inconfutabili a dispetto di quello che sostiene il centro destra.
Oggi Bertolaso parlera' alla Camera e in questo contesto decidera' cosa fare riguardo alle sue possibili dimissoni, auspicate dal centro sinistro e rigettate dal centro destra....le solite pagliacciate all'italiana...perche' in altri paesi quando succedono queste cose anche se solamente sospettati le dimissioni sono la prima cosa da fare...

Comunque rimane il fatto che non si puo' dare un potere cosi' ampiamente discrezionale ad una sola persona, Bertolaso se la suonava e se la cantava (forse con l'assenso del nano dico io)
Riguardo alla vicenda boccacciesca, il signorino aveva gia' partecipato alle feste diciamo prive' del nostro "caro" presidente del Consiglio......

Mi domando con questa classe politica dove andra' a finire il nostro Bel Paese che di bello ormai ha proprio ben poco...
aston villa
00mercoledì 17 febbraio 2010 16:31
È in atto «un’operazione contro di me», che colpisce anche «le migliaia di persone che lavorano nella Protezione Civile italiana». Lo afferma Guido Bertolaso in una lettera aperta ai colleghi della Protezione civile in cui si definisce «parte lesa, non coimputato o colpevole» e afferma di sentirsi come un «alluvionato». Nel testo Bertolaso si dice «fin d’ora responsabile di qualche possibile errore e omissione» che fino a prova contraria «non sono reati, congiure, atti intenzionali e voluti». Il capo della Protezione civile parla di sé come di un «alluvionato», creando un parallelismo tra la sua situazione attuale e quella delle tante persone vittime di catastrofi naturali che ha conosciuto nel suo lavoro. Catastrofi che possono essere «naturali o antropiche: oggi dico, azione con intenti distruttivi premeditata e voluta».

Fango nel ventilatore
Secondo Bertolaso c’è chi getta «fango nel ventilatore e coloro che alimentano questa operazione colpiscono senza alcuno scrupolo non solo la vittima designata, ma anche tutte le persone che costituiscono la rete dei rapporti di vita di ciascuno, la moglie, i figli, i parenti, gli amici. Nel mio caso, anche le migliaia di persone che lavorano nella Protezione Civile», specie «i volontari». Esprimendo «rabbia», «dolore», «sofferenza», sottolinea che in questo modo si «travolge tutto in nome di un preteso diritto a veder chiaro, a scovare i colpevoli, linciandoli, sputtanandoli per toglierli di mezzo».

A testa bassa contro i media
«Un patibolo che non ho scelto nè meritato»: questa la sua sensazione. Si definisce vittima di un attacco «squallido e forsennato». «Nulla da eccepire a che la magistratura indaghi su tutti e chiunque», dice, sottolineando che sta raccogliendo «i tanti elementi che possono dimostrare la mia estraneità ai fatti». Ma denuncia «la giustizia sommaria» del processo mediatico che lo vede protagonista; e questo è «diffondere illazioni , interpretazioni, accuse, pseudocertezza» perchè «nei processi mediatici la verità è l’ultima cosa che interessa, si cercano emozioni e pruderie».

Come un povero senzatetto
Bertolaso rivela che «ho provato in questi giorni l’angoscia il senso di ingiustizia, di devastazione di perdita totale e senza eccezione delle tante persone che abbiamo soccorso dopo che le loro case erano state invase da fiumi di fango». E ancora «come un alluvionato - scrive - mi trovo a patire sofferenza, rimpianti, strazianti ricordi e a misurare con la mente l’abisso che un semplice fatto ha scavato tra la mia vita normale e questi giorni di pubblico ludibrio». «Faccio mia - conclude - la sofferenza di tutti coloro che si sentono colpiti ingiustamente per questo attacco forsennato e squallido che mi riguarda e, da questo patibolo che non ho scelto né meritato, vi saluto con tutto il mio affetto e la mia fedeltà al patto di rispetto e di onore che ci ha permesso di realizzare qualcosa di buono, molto buono, troppo buono per non suscitare tempeste di fango».

La difesa di Bossi
Il sottosegretario si trova oggi in Calabria per valutare la situazione determinatasi dopo la frana di Maierato, in provincia di Vibo Valentia, dove l’intero paese è stato evacuato. Della bufera giudiziaria ha parlato stamane Umberto Bossi: «Spero che l’obiettivo ha detto - non sia colpire Berlusconi, sennò diventa davvero un Paese troppo brutto. Spero che con la primavera arrivi anche il sole...». Quanto alla posizione del sottosegretario, il leader della Lega ribadisce: «Berlusconi gli dice di andare avanti. Secondo me Bertolaso è bravo nel suo mestiere, quello su cui non ero d’accordo era la trasformazione in Spa della Protezione Civile. Se c’è qualcuno a cui deve andare la Protezione Civile sono le Regioni, che ci spendono i soldi».

Il voto di fiducia
E' stata intanto sospesa la discussione generale del decreto emergenze in aula alla Camera. Il dibattito riprenderà intorno alle 16, dopo il question time. Sul provvedimento è arrivata una pioggia di emendamenti dall’opposizione ed è molto probabile che il governo ponga la questione di fiducia, comunque non prima di domani mattina.
trophies
00giovedì 18 febbraio 2010 12:11
I bertoladri

aston villa
00venerdì 19 febbraio 2010 11:07
La cosa allucinante e' che la sua Protezione Civile era una sorta di feudo,organizzava di tutto,dai mondiali di ciclismo ai funerali del Papa...che torta enorme... [SM=x1449910]
- Roy -
00venerdì 19 febbraio 2010 15:50
Re:
trophies, 18/02/2010 12.11:

I bertoladri





Grande Travaglio !!!
daiquiri
00venerdì 19 febbraio 2010 21:09
Molto interessante. Un bell'esempio di pregiudicati, spacciatori di droga e rottinculo. Mancavano le troie. Forse la moglie di Marrazzo era occupata, o la minorata della Serracchiani non poteva?

Non leggo il nome del magistrato che ha nuovamente violato la legge, violando il segreto d'ufficio, in nome del principio la legge è uguale per gli altri e manca anche il giornale che l'ha pubblicato. Scommetto che è quello di un ladro ebreo, che nella vita sfascia aziende mettendo la gente in cassa integrazione e riceve rimborsi miliardari dai maguistrati che lui appoggia.

Non vedo neppure la notizia che nelle intercettazioni c'è Veltroni, Dalema, Fassino e l'illustre giudice Thesauro. Uno dei probi che ha votato contro il Lodo Alfano perchè tutti i cittadini devono essere uguali (lui no, naturalmente) Ma scommetto che dal ricchione drogato non se n'è parlato. Mnacavano anche gli amici rom ed il padre di Franceschini e poi la compagnia era completa.
daiquiri
00venerdì 19 febbraio 2010 21:13
Re:
aston villa, 19/02/2010 11.07:

La cosa allucinante e' che la sua Protezione Civile era una sorta di feudo,organizzava di tutto,dai mondiali di ciclismo ai funerali del Papa...che torta enorme... [SM=x1449910]



Ricordo l'operqazione Arconbaleno, iorganizzata dfaglio onresti della sinistra. Insabbiata dal giudice Emilano, eletto (che caso nelle file del PCI) Rixcordo anche le case consegnate da Dalema per il terremoto dell'Umbria con le chiavi ritirate a fine cerimonia. Naturalmente la magistratura tutta zitta. Le inchieste le rfaceva striscia la notrizia, perchè il valente compagno magistrato Emiliano è un eroe proletario
aston villa
00venerdì 19 febbraio 2010 22:06
Re: Re:
daiquiri, 19/02/2010 21.13:



Ricordo l'operqazione Arconbaleno, iorganizzata dfaglio onresti della sinistra. Insabbiata dal giudice Emilano, eletto (che caso nelle file del PCI) Rixcordo anche le case consegnate da Dalema per il terremoto dell'Umbria con le chiavi ritirate a fine cerimonia. Naturalmente la magistratura tutta zitta. Le inchieste le rfaceva striscia la notrizia, perchè il valente compagno magistrato Emiliano è un eroe proletario



Esatto.

E tutto cio' rende meno grave cio' che e' successo?

Il fatto che anche dall'altra parte ci sia del gran marcio ci fa sentire meglio caro Daiquri?

Ti diro' di piu' ogni volta che vedo implicato uno di sinistra io mi incazzo 100 volte in piu' rispetto a uno di destra.


daiquiri
00venerdì 19 febbraio 2010 22:11
http://video.excite.it/video/33170/Sgarbi-pezzo-di-merda-a-Travaglio-condannato

Naturalmente il ricchioncello drogato e pregiudicato non sapendo rispondere ha pensato bene di querelare. Ma è lo stesso coraggiosone che quando ad un comizio volevano rompergli il culo non avendo i suoi amici pregiudicati a difenderlo ha chiamato la polizia?

DA DECENNI USI A SCAPPARE
daiquiri
00venerdì 19 febbraio 2010 22:21
Quello che è successo finora è che un giudice ha violato la legge rendendo pubbliche le intercettazioni e non mi pare che qualcuno lo incrimini per questo. Che le ha passate ad un giornale amico e mi pare che neanche per questo sia accusato, che tutti questi erano in combutta prima con Prodi, poi con Rutelli regolarmente intercettati, ma di questi nelle trasmisisoni libere non si parla e che sia coinvolto pure un magistrato amico della sinistra, ma non mi risulta che sia stato citato da Santoro e co.

Allora, mentre quello del PDL di Milano beccato con il sorcio in bocca non ha attenuanti e sia condannabile, discutibile, deprecabile ecc. qui si parla di atti irregolari, fraudolentemente e dolosamente fatti uscire dalla procura per consegnarli ai giornali amici che accusano sui "si dice" "pare che" ecc.

E questo non è nè fare giustizia, e neppure informazione, questo è fare politica indossando la toga. Vorresti dirmi di tutti questi processi tv quanti erano le bufale in tribunale? Direi dal 95% in su. Bene di un 95% di puttanate inventate qualche magistrato ha pagato? Tu dimmi chi ha pagato, io ti metto la lista di quelli eletti che hanno fatto carriera.
daiquiri
00venerdì 19 febbraio 2010 22:28
Re: Re: Re:
aston villa, 19/02/2010 22.06:



Esatto.

E tutto cio' rende meno grave cio' che e' successo?

Il fatto che anche dall'altra parte ci sia del gran marcio ci fa sentire meglio caro Daiquri?

Ti diro' di piu' ogni volta che vedo implicato uno di sinistra io mi incazzo 100 volte in piu' rispetto a uno di destra.






Aston io ho fatto politica. In un partito di ricchi io che ricco non ero. Candidato alla comunali in due paesini. In lista cambiarono la professione a tutti perchè su 30 c'erano o studenti universitari o imprenditori o liberi professionisti. Così capisci che partitino era. Orbene in un partito dalle "mani pulite" ho visto cose ben sporche. Mi immagino cosa fosse il PCI o la DC.

Non penso sia cambiato oggi. Una classe politica perfettamente degna di un popolo disonesto in gran parte.

Ma se quelli che devono moralizzare sono i primi a violare le leggi, mi da più fastidio che lo facciano coloro che per definizione sono già mezzi disonesti. Vogliamo vedere quanti magistrati di Torino abitano in appartamenti da 2 milioni di euro? Tutti risparmiatori?

Rispondendo alla tua domanda: Io per chi ruba ed è scoperto (a prove, non a teoremi) imporrei minimo di restituire il maltolto e lo caccerei dai pubblici uffici. E già questa sarebbe una pena durissima.
aston villa
00venerdì 19 febbraio 2010 22:29
Il grottesco della cosa e' che stiamo ancora parlando di destra e sinistra come se esistessero ancora la destra e la sinistra.

Non so neppure di che magistrati parli...figurati.

Ho citato Bertolaso perche' mi e' sempre sembrato uno che "faceva" questo al di la' dei partiti e dei loro ladroni.

I fatti dimostrano che mi ero sbagliato purtroppo.
daiquiri
00venerdì 19 febbraio 2010 22:38
Destra e sinistra esistono. Se i magistrati sono divisi in correnti politiche e sono (in parte) nominati dai partiti, evidentemente sono politicizzati. Bertolaso ha fatto concretamente e questo è un dato di fatto. Se poi ha preso tangenti, scopato massaggiatrici o che altro non significa che non abbia fatto un cazzo. Com'è un fatto che i fascicoli per legge sono segreti fino all'udienza. Io per lavoro ne ho maneggiati alcuni, sopratutto intercettazioni. Non si possono lasciare in auto, devi averne sempre la custodia, ne rispondi personalmente, non puoi farli vedere a nessuno, se mai li passi all'avvocato dell'inquisito vai in carcere dritto e filato e questi li passano agli amici giornalisti. E non pagano mai.
aston villa
00sabato 20 febbraio 2010 10:40
Re:
daiquiri, 19/02/2010 22.38:

Destra e sinistra esistono. Se i magistrati sono divisi in correnti politiche e sono (in parte) nominati dai partiti, evidentemente sono politicizzati. Bertolaso ha fatto concretamente e questo è un dato di fatto. Se poi ha preso tangenti, scopato massaggiatrici o che altro non significa che non abbia fatto un cazzo. Com'è un fatto che i fascicoli per legge sono segreti fino all'udienza. Io per lavoro ne ho maneggiati alcuni, sopratutto intercettazioni. Non si possono lasciare in auto, devi averne sempre la custodia, ne rispondi personalmente, non puoi farli vedere a nessuno, se mai li passi all'avvocato dell'inquisito vai in carcere dritto e filato e questi li passano agli amici giornalisti. E non pagano mai.



Se passa il concetto che chi "fa qualcosa" abbia poi il diritto di prendere tangenti allora siamo fritti....le massaggiatrici,come ho gia' scritto,non sono un problema di per se,lo diventano quando loro stesse assumono la forma di tangente....


chiavitos
00sabato 20 febbraio 2010 10:46
Il grottesco della cosa e' che stiamo ancora parlando di destra e sinistra come se esistessero ancora la destra e la sinistra.


lo avete capito, tu ,Daquiri e chiunque voglia capire, che esistono i partiti di destra e sinistra ma ciò non significa che esistano le relative politiche distinguenti di tali parole; é finità, in italia la politica, almeno il tentativo di farla, è finità, tra il 1978 e il 1985, morte di Moro e Berlinguer, senza volerli beatificare assolutamente, ma dopo cosa cè stato, Craxi, Occhetto,D'alema, Berlusconi e Fini,tutti riciclati e riciclatori a diverso livello, un minimo spiraglio di cambiamento o riscossa lo aveva intrapeso la Lega, non ridete, ma visto come sta finendo appiattita anche lei su bassi interessi di origine padana, il mondo gira due volte più veloce e loro arretrano alla foce del Po, é finita, mi dispiace, è finita
aston villa
00sabato 20 febbraio 2010 10:47
Re:
chiavitos, 20/02/2010 10.46:

Il grottesco della cosa e' che stiamo ancora parlando di destra e sinistra come se esistessero ancora la destra e la sinistra.


lo avete capito, tu ,Daquiri e chiunque voglia capire, che esistono i partiti di destra e sinistra ma ciò non significa che esistano le relative politiche distinguenti di tali parole; é finità, in italia la politica, almeno il tentativo di farla, è finità, tra il 1978 e il 1985, morte di Moro e Berlinguer, senza volerli beatificare assolutamente, ma dopo cosa cè stato, Craxi, Occhetto,D'alema, Berlusconi e Fini,tutti riciclati e riciclatori a diverso livello, un minimo spiraglio di cambiamento o riscossa lo aveva intrapeso la Lega, non ridete, ma visto come sta finendo appiattiti anche loro su bassi interessi di origine padana, il mondo gia due volte più veloce e loro arretrano alla foce del Po, é finita, mi dispiace, è finita



Moro,Berlinguer e...Almirante


daiquiri
00sabato 20 febbraio 2010 12:21
Re: Re:
aston villa, 20/02/2010 10.40:



Se passa il concetto che chi "fa qualcosa" abbia poi il diritto di prendere tangenti allora siamo fritti....le massaggiatrici,come ho gia' scritto,non sono un problema di per se,lo diventano quando loro stesse assumono la forma di tangente....





Ma quando mai!!! Non penso assolutamente che siccome uno ha fatto allora ha l'immunità. Semplicemente affermo che sono due discorsi distinti. Se Bertolaso ha commesso reati (possibilità statistica che non siano invenzioni meno del 2%, non opinione mia, ma condanne su questi tipi di reato) che paghi. Ma anche avesse rubato, sarebbe ladro, ma non nullafacente
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:03.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com