Altri passi in avanti nell'integrazione

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Fox Molder
00mercoledì 9 gennaio 2008 17:09
RUGBY/ SUDAFRICA SCEGLIE DE VILLIERS, PRIMO COACH NERO DI SEMPRE
Sostituisce White, che ha lasciato dopo il titolo mondiale
09-01-2008 13:08


Città del Capo, 9 gen. (Ap) - E' Pieter de Villiers il nuovo coach della Nazionale sudafricana di rugby. De Villiers, 50 anni, sarà il primo tecnico di colore ad allenare gli Springboks e succede a Jake White, che ha lasciato la panchina dopo la vittoria dei Mondiali. Il nuovo coach ha battuto la concorrenza dell'ex tecnico dei Bulls Heyneke Meyer, dell'ex assistente di White Allister Coetzee e di Chester Williams, ala della nazionale ai Mondiali del 1995. Nel 2007 De Villiers ha allenato l'Under-21 sudafricana, con cui ha raggiunto la finale della Coppa del mondo.



(sarà anche di colore.......ma dalle foto che ho visto sembrerebbe alquanto sbiadito....) [SM=x1451865]
aston villa
00venerdì 11 gennaio 2008 13:20
Il nuovo ct degli Springboks è Peter de Villiers, 50 anni, mediano di mischia di trent'anni fa ai tempi dell'apartheid più duro. Segni caratteristici: colore della pelle nero. La Saru, la Federazione sudafricana di rugby ha portato così il suo affondo al nucleo più irriducibile della cultura bianca in Sudafrica, la nazionale di rugby. Una roccaforte afrikaaner è caduta. Nel 1995 fu Chester Williams il primo giocatore di colore degli Springboks, ora dodici anni dopo tocca a un nero, non più scendere in campo e obbedire a un bianco, ma prendere il comando della squadra.

"Dobbiamo essere onesti: questa nomina non ha ragioni solamente sportive ma con lui oggi facciamo la storia" ha dichiarato il presidente della Saru, Oregan Hoskins che con questa decisione tutta politica per prima cosa è andato contro il volere della maggioranza dei giocatori di alto livello. In un referendum nei giorni scorsi organizzato dalla Sarpa, l'associazione dei giocatori sudafricani, de Villiers aveva raccolto solo 36 voti su 258, mentre Heyneke Meyer, un bianco, vincitore con i Bulls del Super14, ne aveva ottenuti 198.

La Sarpa aveva poi invitato la Saru di tenere conto di questo risultato ma così non è stato. De Villiers comunque non è un parvenu, ha una lunga esperienza nei ruoli federali ed è stato alla guida dell'Under 21 sudafricana vincitrice della Coppa delle Nazioni 2007. Se il colore della pelle l'ha fatto preferire a Meyer, è stata la sua lunga carriera a metterlo avanti allo stesso Chester Williams, che era in lizza ma che ha un modesto passato come coach. De Villiers rimpiazza Jake White, che aveva trascinato il Sudafrica alla vittoria nel Mondiale ma che già nel cognome aveva qualcosa che strideva con le necessità dei dirigenti sudafricani. White si era sempre rifiutato di prendere in considerazione ogni ipotesi di quote per i neri, anche quando il governo aveva minacciato di ritirare i passaporti ai giocatori (bianchi). Nella finale di Parigi i bianchi erano 14 su 15.

La nomina di de Villiers non è una ripicca o una dimostrazione di forza contro la propria nazionale, che Mandela battezzò come "squadra dell'unità nazionale" nel famoso motto 'one team, one nation', ma che in realtà poco rappresenta un paese in cui il 90% è nero o coloured. Il progetto dei dirigenti sudafricani è più lungimirante. "Il nostro obiettivo in questo momento è la trasformazione del nostro rugby" ha dichiarato Hoskins. L'occasione è perfetta: il Sudafrica è al top, ha vinto la Coppa del Mondo e questo momento è ideale per iniziare un'era nuova che coinvolga finalmente i neri anche nel rugby. "Ma in nazionale giocherà chi lo merita" si è subito affrettato a dire de Villiers, e non poteva fare altrimenti. Ma i dirigenti neri lavorano su una prospettiva globale. "La vittoria del '95 ci ha fatto intravedere quello che il Sudafrica poteva essere. Ma non abbiamo costruito nulla su quella vittoria" ha detto il Ministro dello sport, Makhenkesi Stofile. "Non dobbiamo commettere lo stesso errore e mancare anche questa seconda possibilità".

E' la stessa di cui ha goduto de Villiers che ha confessato che il suo sogno era sempre stato di essere uno Springbok: ma ai suoi tempi non era possibile, ora lo è come coach. Il suo contratto è per due anni. In realtà la nomina di un nero può fare anche da calmante su una questione che in Sudafrica è sempre accesa. Chi potrà protestare per una formazione zeppa di bianchi se viene scelta proprio da un nero? La scelta di de Villiers sembra aprire un periodo di grande rinnovamento nel rugby sudafricano e chissà che i neri si lascino coinvolgere e non si distraggano con il calcio e i Campionati del Mondo che ci saranno qui nel 2010.

Fox Molder
00venerdì 11 gennaio 2008 17:37
Re:
Devo chiedere scusa....
Le immagini televisive hanno mostrato, in effetti, un signore di colore di mezz'età, con baffi.....
Quello da me postato sopra me lo dava facendo la ricerca immagine col nome...e non mi sembra quello visto in tv.....

Fox
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