Re:
La Lega Pro si ferma. A e B solidali
Scatta lo sciopero per la limitazione delle “rose”. In A e B ritardo di 30’. Campana dice no alla norma che regola gli over 21
La minaccia c’era già stata a inizio luglio. Adesso è arrivato l’annuncio ufficiale da parte dell’Assocalciatori. « Nella prima giornata di campionato (31 agosto) - si legge in un comunicato diffuso dall’Aic - le squadre di Prima e Seconda Divisione non scenderanno in campo in segno di protesta contro le delibere della Lega Pro sulla limitazione delle “rose” che di fatto estromettono centinaia di calciatori» . La clamorosa forma di protesta troverà un’eco anche nelle serie maggiori. « Nella prima giornata di campionato - prosegue il comunicato - le squadre di Serie A e B, in segno di solidarietà, scenderanno in campo con trenta minuti di ritardo» . A vuoto dunque gli incontri avuti fino a questo momento tra Assocalciatori e Lega Pro. Vana anche la mediazione del presidente federale Abete.
La trattativa è saltata quando il presidente dell’Aic, Sergio Campana, si è visto respingere la proposta di introdurre la possibilità di inserire nella lista anche tre Under 23. O meglio, la novità era stata accettata per la Seconda Divisione, ma non in Prima. Campana denuncia che con questa norma sono a rischio 280290 giocatori. Entro il 24 agosto infatti va consegnata la lista della rosa. « Ci saranno delle società che avranno ancora sotto contratto calciatori che si alleneranno normalmente durante la settimana, ma poi la domenica resteranno puntualmente a casa. Si nega loro il diritto al lavoro, la norma potrebbe avere un vizio di incostituzionalità » . « In Serie B, l’introduzione delle norme tese a limitare le “rose” è stata graduale - continua Campana - le società hanno avuto il tempo di ridefinire i propri organici e i calciatori ne hanno risentito in maniera limitata. In questo caso invece il tempismo è stato sbagliato. La nostra proposta sugli Under 23 era tesa almeno a creare una possibilità concreta di utilizzo per gli attuali Under 21 nella prossima stagione. In base alla norma attuale infatti molti giovani, l’anno prossimo o riusciranno a fare il salto in B, oppure dovranno scendere di categoria, accasandosi in serie D » .
L’Assocalciatori crede e spera ancora che ci siano dei margini di intesa. Anche se la strada appare in salita. « Immediatamente dopo il Consiglio Federale del 31 luglio, c’è stato il Consiglio Direttivo della Lega Pro, dove era presente anche Demetrio Albertini ( vicepresidente Figc e anche Consigliere dell’Aic), che ha riscontrato una chiusura totale » , denuncia Campana. « Noi condividiamo l’attenzione per le spese eccessive, cui sono costrette le società della Lega Pro - spiega il numero uno dell’Assocalciatori - ma occorre anche valutare quale tipo di risparmio effettivo si otterrà in questa maniera. Ferma restando l’importanza del contenimento dei costi, non bisogna dimenticare infatti che l’80 per cento dei calciatori nella Lega Pro è ai minimi contrattuali ».
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