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lIBERI DI TAGLIARE......I CAPELLI

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2010 14:27
16/04/2010 15:29
 
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Pensavo di trovare tracce sull'argomento che ha fatto notizia nei giorni scorsi.
Si tratta della possibilità di esercitare liberamente la professione di piluchero,prima controllata dallo stato.
Si tratta dell'inizio di nuove aperture?
Gradualmente si passerà al libero mercato del lavoro?
Ho dei dubbi in proposito e mi chiedo perchè abbiano liberalizzato solo questa attività.
Avete spiegazioni logiche? [SM=x1272156]
16/04/2010 16:07
 
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Re:
elio13, 16/04/2010 15.29:

Pensavo di trovare tracce sull'argomento che ha fatto notizia nei giorni scorsi.
Si tratta della possibilità di esercitare liberamente la professione di piluchero,prima controllata dallo stato.
Si tratta dell'inizio di nuove aperture?
Gradualmente si passerà al libero mercato del lavoro?
Ho dei dubbi in proposito e mi chiedo perchè abbiano liberalizzato solo questa attività.
Avete spiegazioni logiche? [SM=x1272156]



Nel paesello dove viveva mia moglie, andavo sempre da un barbiere, 5 pesos MN,che esercita nel patio di casa sua, come particular, licenza data all'inizio del periodo especial (alcune le hanno poi revocate) che da sulla strada, a 200 metri dalla stazione di policia, per cui.. inoltre ho saputo ,durante l'ultimo viaggio 15-30 marzo 2010, da una zia-peluchera, che la pelucheria centrale , soprattutto per signore, un bel salone sulla calle principale, a giorni sarà affittata alle stesse lavoranti, che lo gestiranno in proprio pagando solo l'affitto, ci lavoreranno in 3-5 peluchere con orari e appuntamenti a piacere,più o meno, se sono iniziative locali o per rastrellare denaro sicuro e poi arriverà raul con la mannaia delle tasse è presto per dirlo...a ver
[Modificato da chiavitos 16/04/2010 16:10]
18/04/2010 04:19
 
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Il topografo.
Re:
elio13, 16/04/2010 15.29:

Pensavo di trovare tracce sull'argomento che ha fatto notizia nei giorni scorsi.
Si tratta della possibilità di esercitare liberamente la professione di piluchero,prima controllata dallo stato.
Si tratta dell'inizio di nuove aperture?
Gradualmente si passerà al libero mercato del lavoro?
Ho dei dubbi in proposito e mi chiedo perchè abbiano liberalizzato solo questa attività.

Avete spiegazioni logiche? [SM=x1272156]




argomento attuale ed interessante
..il 3d io l'avrei intitolato FIGAro LIBRE!


..leggetevi l'interessante articolo di Omero Ciai sulla Repubblica di mercoledi' scorso:(in effetti dei cuentapropisti cubani ce ne sono due categorie con parecchi anni di attivita',spesso strangolati dalla taxacion [SM=x1495862] ,come los duegnos delle c.particular e i proprietari/gestori di paladar..)

ed esperiamo anche il commento del buon Sebo al riguardo [SM=x1451858]


A Cuba il libero mercato comincia dal barbiere.
Senza annunciarlo ufficialmente il governo cubano sta proponendo a centinaia di barbieri e parrucchiere - fino ad ora impiegati dello Stato con un salario fisso - di prendere in affitto il locale e lavorare in proprio. L´esperimento viene considerato come il primo tentativo di introdurre nell´isola gocce di mercato nella linea più volte proposta - di solito in opposizione al fratello Fidel che nel 1968 ordinò la nazionalizzazione di tutto il piccolo commercio - da Raul Castro. Per ottenere l´uso in proprio del locale gli impiegati dovranno pagare un affitto e, come tasse, il 15% dei guadagni. In seguito l´esperimento potrà essere esteso ad altre categorie, come i meccanici.
Non è la prima volta che a Cuba si tenta di liberalizzare, sul modello vietnamita tanto amato da Raul, servizi e piccolo commercio. La prima svolta, rispetto alla nazionalizzazione di massa del ‘68, avvenne negli anni del "periodo speciale" quando la fine dell´Urss (e dei molto consistenti aiuti che i paesi del Patto di Varsavia fornivano a Cuba in cambio dello zucchero) costrinse Fidel ad accettare briciole di capitalismo in un sistema che era già abbondantemente al collasso. Negli anni Novanta a Cuba divennero legali i ristoranti privati (si chiamarono "Paladar"), i piccoli chioschi di bibite ghiacciate (di solito sul muretto davanti a casa) e "las casas particulares", ovvero stanze in affitto fuori dal circuito degli alberghi.
Il tutto per consentire ad una parte della popolazione di intercettare i proventi del turismo ed ottenere un piccolo guadagno in dollari. In seguito la porta si richiuse per evitare - come temeva Fidel - che «in una società egualitaria nascesse una classe media di commercianti». Le leva per tornare indietro furono le tasse. Bastò alzarle per ottenere la chiusura di molti commerci "cuentapropistas". Tanto che nel 1996 le licenze per operare in proprio toccarono il tetto delle 210mila per scendere a meno di 100mila l´anno scorso.
Come è accaduto per la ridistribuzione delle terre incolte e per i mercati liberi in moneta forte, con la liberalizzazione dei piccoli commerci Raul spera di combattere anche corruzione ed evasione fiscale. Già oggi infatti migliaia di cubani offrono servizi professionali (dall´antennista all´idraulico) per conto proprio ma in forma illegale, di nascosto e senza pagare tasse.
Da sottolineare però che con questa nuova misura riprende, dopo diversi mesi di ripensamenti e contrasti attribuiti ad un ritorno in auge ai vertici del potere di Fidel e del suo gruppo di fedelissimi, la via delle riforme tracciata da Raul fin dai suoi primi discorsi, quando per la malattia del fratello assunse la presidenza. Il suo modello, e quello delle Forze armate che controllano tutta l´economia che conta, è dichiaratamente un mix tra regime socialista (censura, partito unico, zero diritti sindacali etc.) e mercato, nella speranza che in questo modo la Cuba castrista trovi le risorse per sopravvivere al lìder maximo che l´ha inventata


el Cucaracha
19/04/2010 14:27
 
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Secondo diverse agenzie di comunicazione, le autorità cubane stanno concedendo ad un centinaio tra barbieri e parrucchieri la possibilità di amministrasi in maniera autonoma,
per quello che sembra l’inizio di una modernizzazione di questo settore minore di servizi.

“L’esperimento”, al via in due dei quindici municipi della capitale, stabilisce che i parrucchieri paghino, in anticipo, un 15 per cento degli introiti alla categoria
di “barberie e parrucchieri”dell’azienda statale alla quale fanno capo.

Questo canone mensile si presume sia di circa 993 pesos cubani (circa 45 dollari), e include, secondo quanto pubblicato dell’agenzia Efe,
l’affitto del locale l’attrezzatura e le imposta per l’assicurazione sociale.

L’innovativa misura, ancora non è stata annunciata dal Governo cubano, ma, secondo il quotidiano on line Elmundo.es, è stata confermata da diversi operatori del settore dell’Avana.

Il Governo cubano ha nazionalizzato i piccoli negozi nel 1968.

Cuba è una delle poche economie socialiste di stampo sovietico ancora al mondo, dove lo Stato controlla più del 90 per cento dell’attività produttiva.

(El mundo, reuters, EFE, 15.04.10)

Gli uomini buoni vanno in Paradiso, quelli cattivi a Patong
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