Secondo diverse agenzie di comunicazione, le autorità cubane stanno concedendo ad un centinaio tra barbieri e parrucchieri la possibilità di amministrasi in maniera autonoma,
per quello che sembra l’inizio di una modernizzazione di questo settore minore di servizi.
“L’esperimento”, al via in due dei quindici municipi della capitale, stabilisce che i parrucchieri paghino, in anticipo, un 15 per cento degli introiti alla categoria
di “barberie e parrucchieri”dell’azienda statale alla quale fanno capo.
Questo canone mensile si presume sia di circa 993 pesos cubani (circa 45 dollari), e include, secondo quanto pubblicato dell’agenzia Efe,
l’affitto del locale l’attrezzatura e le imposta per l’assicurazione sociale.
L’innovativa misura, ancora non è stata annunciata dal Governo cubano, ma, secondo il quotidiano on line Elmundo.es, è stata confermata da diversi operatori del settore dell’Avana.
Il Governo cubano ha nazionalizzato i piccoli negozi nel 1968.
Cuba è una delle poche economie socialiste di stampo sovietico ancora al mondo, dove lo Stato controlla più del 90 per cento dell’attività produttiva.
(El mundo, reuters, EFE, 15.04.10)
Gli uomini buoni vanno in Paradiso, quelli cattivi a Patong