MILAN

Il Milan ha battuto per 2-1 il Siena allo stadio Artemio Franchi nell’anticipo serale della prima giornata del campionato di Serie A. Rossoneri in vantaggio al 29’ con Alexandre Pato, pareggio bianconero al 34’ con Abdel Kedar Ghezzal. Milan di nuovo in vantaggio al 48’, ancora con Pato, per la decisiva doppietta.

Esordio con vittoria quindi per il neo allenatore Leonardo sulla panchina del Milan.

Ho visto la partita. Vittoria meritata.

Pato Bravissimo e Ronaldinho ha messo tre o quattro volte un giocatore del Milan davanti al portiere.

Due di questi passaggi si sono tramutati in gol.

Se tanto mi dà tanto, il Milan ha messo a posto i centrali. Nesta se sta bene è ancora uno che sa il fatto suo e, novità, Thiago Silva ha giocato veramente ma veramente bene.

Lo aspetto nelle prossime partite ma le premesse sono davvero ottime.

Leonardo da diriginte, ha portato al Milan Kakà, Pato e Thiago Silva....

Altrochè Corvino, standing ovation.

Se come allenatore fa la metà di quel che ha combinato come dirigente siamo rovinati.

Cazzo, non ci credevo, ma la curva sud del Milan ha veramente esposto questa roba quà durante il derby:





Alla prossima in casa propongo un:
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Il malumore covava fin dal 3 novembre, la serata di Milan-Real Madrid a San Siro, interamente trascorsa da Gennaro Gattuso sulla panchina rossonera. La partita della consapevolezza per la formazione di Leonardo nel corso della quale il tecnico brasiliano decise di effettuare un solo cambio (Inzaghi al posto di Borriello). Una piccola amarezza per il centrocampista calabrese, abituato a battagliare da un decennio in questi contesti internazionali. All'indomani, Rino viene messo ko da un risentimento
muscolare ai flessori della coscia destra nell'allenamento a Milanello, infortunio che lo ha tenuto fuori dalle successive partite con Lazio e Cagliari. E, ieri nel corso di un pomeriggio pieno di gol e spettacolo, il disappunto del Campione del Mondo diventa pubblico.

Ci ha pensato Sky a rivelare che Gattuso avrebbe chiesto alla società di essere ceduto. Leonardo e Galliani smentiscono: "Non è vero". Ma non si può negare che il mediano di Corigliano (32 anni il prossimo 9 gennaio) stia prendendo in considerazione l'idea di andare a giocare altrove per avere più spazio in campo. E implicitamente la spiegazione la fornisce
lo stesso Galliani: "Rino è un grande campione, ma è chiaro che in questo momento forse gioca uno tra Ambrosini, Gattuso e Flamini". Ed è proprio questo a impensierire Gattuso: nel nuovo modulo di Leonardo c'è spazio per un solo mediano, perché l'altro centrocampista davanti alla difesa è Pirlo.

Ringhio non teme per i Mondiali. Anche con un ridotto minutaggio la convocazione dovrebbe essere assicurata, come dimostra la chiamata di Lippi per la Confederations Cup di giugno, dopo una seconda parte di stagione passata a recuperare a tempo di record dalla rottura dei legamenti del ginocchio destro rimediata nel dicembre scorso. Semplicemente Gattuso non è ancora pronto ad accettare un ruolo che non sia di primo piano all'interno del Milan. "Io voglio vedere "Gatto" arrabbiato, sarebbe strano il contrario", ha detto Leonardo nei giorni scorsi. Il problema è che il
giocatore potrebbe avere voglia di lottare altrove, avendo capito che in questo 4-2-1-3 l'unica prospettiva per lui è quella di ruotare con gli altri due mediani a disposizione dell'allenatore brasiliano.

All'orizzonte ci sono l'interessamento del Manchester City, un possibile ricongiungimento con Ancelotti al Chelsea o il miraggio dei petrodollari del Golfo Persico (si parla di un tentativo da parte degli sceicchi di Dubai). Ora bisogna capire se la situazione rientrerà come successo nella primavera del 2008, quando Gattuso era arrivato a un passo dall'accettare la proposta del Bayern Monaco ed era stato convinto a restare dopo un colloquio con Galliani nella sede di Via Turati. Allora il margine di manovra era ampio perché il momentaneo disinnamoramento nasceva da una voglia di nuovi stimoli, prontamente ritrovati dopo un chiarimento con l'ad rossonero.

Adesso invece il discorso è diverso perché lo spazio a disposizione è effettivamente ridotto. E non basta una conversazione per aumentarlo. I compagni provano a convincere Rino: "Spero che resti", dice Oddo. "Per me è come un fratello - aggiunge Ronaldinho. Mi aspetto che finisca la carriera al Milan". A gennaio manca meno di un mese e mezzo. Secondo fonti vicine al giocatore, la priorità attuale è recuperare al meglio dall'infortunio muscolare. E proprio per questo motivo non sarebbe ancora stata formalizzata una richiesta di cessione al club. Ma, se anche a condizioni fisiche ristabilite, Gattuso resterà in seconda fila, allora ogni soluzione sarà presa in considerazione.

Adesso serve una vittoria a Zurigo nell’ultima partita del girone. Il pari di ieri sera con il Marsiglia non cambia le possibilità di qualificazione, anche perché sta peggio la squadra di Deschamps, che ha un punto in meno dei rossoneri e fra 15 giorni ospiterà il Real. Il Milan ha sofferto, il Marsiglia è stato bravo a sfruttare le debolezze dell’avversario e con un finale travolgente ha pure sfiorato la vittoria: traversa di Brandao e palo di Diawara. Così il Milan del nuovo corso continua a lasciare qualche dubbio sulla bontà delle formula acchiappa-consensi. L’Europa è la prima casa del Milan, anche se sei delle ultime sette vittorie sono state ottenute nella dependance di lusso del campionato. Però, basta trovare un Marsiglia che ci crede e si batte per far vacillare l’impalcatura di gioco organizzata da Leonardo. Quando giocò in Francia la partita di andata, quella rossonera era ancora una squadra all’apparenza senza futuro.

L’eurofiguraccia con lo Zurigo è stato il capolinea della crisi di gioco e poco alla volta anche di risultati. Ieri sera il Milan è tornato in Champions provando a trasferire sulla scena europea tutte le novità che ne hanno fatto una squadra spregiudicata, ma anche troppo vulnerabile. La svolta tattica che ha già funzionato con il Real Madrid, ieri è stata messa a dura prova da Deschamps.
Prima di lasciare Marsiglia, Didier ha sfregato più volte la lampada di Aladino esprimendo lo stesso desiderio: almeno un punto per poi giocarsi tutto al Velodrome contro il Real. Alla fine era quasi una partita da mille e una notte per i francesi, nettamente superiori nella zona centrale del campo, ovvero dove il Milan aveva i problemi maggiori per ovvi motivi strutturali. Non ha fatto male la squadra di Leonardo, creando molte situazioni di pericolo, ma ha sprecato troppo.

Il Marsiglia ha provato a sorprendere gli avversari, ma è subito stato punito in contropiede. Un errore di Heinze dava via libera a Pato, palla a Borriello che decentrato sulla sinistra infilava Mandanda.

Il Milan non riusciva a ripartire con lo stesso vigore di altre occasioni. Pato e Ronaldinho non avevano munizioni sufficienti per dare assistenza a Borriello, il più determinato in attacco. Il Marsiglia affondava i suoi colpi migliori sulla sinistra, dove Oddo era in difficoltà con Niang. E proprio da un errore del terzino uscito per infortunio (al suo posto Abate), al 16’ arrivava il pareggio. Niang scivolava via rapidissimo, Dida smorzava il traversone che finiva a Lucho Gonzalez, lesto a trasformare in gol.

Poco dopo Mandanda neutralizzava Borriello, ma il Milan in generale faticava a mantenersi alto in modo tale da dare appoggio al tridente. Difficoltà che la posizione molto schiacciata di Pirlo davanti alla difesa non contribuiva ad assottigliare. In pratica tutto ruotava attorno ad Ambrosini e Seedorf, quest’ultimo impegnato spesso in un uno contro tre che lo metteva a dura prova. E quando l’olandese sbagliava erano fischi ingiusti.

C’era più sostanza alla ripresa del gioco da parte del Milan. Si vede che Ronaldinho aveva puntato la sveglia sul primo minuto del secondo tempo. Comunque la percentuale di errore al momento del colpo decisivo era sempre troppo alta. E i rischi legati al «tutti avanti siamo milanisti» erano altrettanto notevoli. Il Milan concedeva qualcosa a Cheyrou, che sprecava brocchescamente tutto il possibile, e pativa la spinta di Niang. La peggiore situazione per Dida la costruiva proprio Niang al 20’ con palla a Brandao: piattone al volo del centravanti e palla che toccava la traversa e finiva alta. Il Marsiglia ci credeva, il Milan no. Pato sfiorava il gol vittoria al 39’, ma Abate salvava un minuto dopo su Koné e subito dopo Diawara colpiva il palo di testa

Adriano Galliani sta perdendo la pazienza con Gennaro Gattuso. «A me non risulta che abbia accordi con nessuno anche perché Gattuso è vincolato al contratto e non è che il Milan sia un albergo dove ognuno fa quel che vuole, paga il conto ed esce». L'ad rossonero «ringhia» sul centrocampista che nei giorni scorsi aveva fatto sapere che cercare una squadra perché Leonardo non lo considera più indispensabile. Anche perché Lippi gli ha chiaramente detto che, se non gioca titolare, non lo chiamerà per i Mondiali in Sudafrica.

«GUARISCA» - «Con Gattuso ho parlato anche giovedì», ha detto Galliani. «Adesso deve preoccuparsi di guarire e di essere a disposizione, tutto il resto arriverà dopo». Il Chelsea comunque non sarebbe la destinazione futura di Ringhio: «Ancelotti mi ha detto che il Chelsea non è interessato», ha aggiunto l'ad rossonero, «quindi eventualmente ci sarebbe la pista del Manchester City. Ma lo stesso Rino mi dice che assolutamente non esiste». In ballo c'è anche l'ipotesi di un rinnovo del contratto di Gattuso che scade nel 2011. «Rino lo sa, lui vuole guarire. Poi ha due strade: o allungare con il Milan o partire e quindi prenderà una decisione tra la fine di dicembre e i primi giorni di gennaio».

LEONARDO - Il tecnico del Milan Leonardo non vorrebbe perdere il centrocampista. «Egoisticamente vorrei che Gattuso rimanesse. Quando starà bene il problema verrà affrontato, adesso non si può decidere niente». Riguardo alle condizioni fisiche di Gattuso, reduce da un infortunio al ginocchio, Leonardo ha aggiunto: «Sta un po' meglio. Non perde mai la voglia di allenarsi e di impegnarsi, ma è difficile gestire un infortunio. Facciamo che questa sia l'ultima domanda su Gattuso, se no non ne usciamo più», ha concluso il brasiliano rivolto a un giornalista.

Chi è il vero Diavolo d’Europa? Il Milan del giovane Leonardo o il Manchester United del vecchio Sir Alex Ferguson? L’ottavo più nobile della Champions League è un incrocio senza fine di domande e suggestioni: servono due templi come San Siro e Old Trafford per contenere tutte le risposte. Agitare per primo il bussolotto casalingo non è un vantaggio, ma aMilano gli inglesi hanno raccolto nella storia quattro sconfitte su quattro, senza mai segnare. Quattro, come i minuti giocati quest’anno in Champions League da Klaas Jan Huntelaar (il 15 settembre a Marsiglia): sarà lui come pare il centravanti titolare scelto da Leonardo oppure tornerà in pista Pippo Inzaghi lì davanti assieme a Ronaldinho e Pato? Non è l’unico dubbio della vigilia rossonera: Beckham, che dopo sette anni ritrova Sir Alex e il suo United, è favorito per un posto sul centrodestra, rispetto a Seedorf o Gattuso.

Sulla stessa fascia, Bonera potrebbe effettivamente garantire più copertura di Abate in difesa, tenendo conto anche delle condizioni non scintillanti di Thiago Silva. Cambiando i fattori in campo, il prodotto però non deve cambiare: «Tiriamo fuori tutto quello che abbiamo — attacca Leonardo— perché è il momento decisivo della stagione. Quando arrivano sfide di questo livello ci confrontiamo con squadre che giocano alla pari e sono situazioni che ci esaltano: la vittoria del Bernabeu contro il Real Madrid è l’esempio da seguire». Basteranno lo spirito, l’attitudine e le medaglie sul petto, in una parola il tanto decantato Dna rossonero in Europa, per far fuori nel doppio confronto i Diavoli rossi? Certo, il Manchester che due anni fa ha trionfato in Champions e l’anno scorso si è arreso solo in finale al Barcellona, non è paragonabile al Real (a parte l’assenza di Cristiano Ronaldo...) che il Milan ha battuto ad ottobre: più veloce, soprattutto sulle fasce, più rodato attorno a un Rooney (già a 25 gol in stagione) in forma eccellente e soprattutto più vincente..

Il Milan, che torna agli ottavi ventiquattro mesi dopo l’eliminazione per mano dell’Arsenal, è in una fase di transizione e ha bisogno della tenuta difensiva e dell’energia risolutiva di Pato per accelerare: agli ottavi come seconda classificata c’è arrivato per colpe proprie, perdendo cinque punti su sei con lo Zurigo. A San Siro nel girone eliminatorio non ha mai vinto e in campionato si è appena ripreso dopo quattro partite senza vittoria. È chiaro che il bivio europeo è più rischioso e carico di significati per i rossoneri che per gli inglesi.

«Non c’è un vecchio o un nuovo Milan — sottolinea Leo —. Noi siamo sempre una squadra esperta, che ha vinto tanto e che ha mostrato per larghi tratti della stagione un calcio allegro emolto tecnico. L’atteggiamento giusto da tenere? Loro sono molto forti in contropiede, ma noi dovremo riproporre il nostro modo di giocare. Dobbiamoconsiderare tutti i 180’, quindi sarà importante non subire gol e sarà altrettanto importante riuscire a fare male». In una parola, serve equilibrio. Il Milan degli equilibrismi riuscirà a trovarlo?

sperum ben....e stasera tutti a tifare forza MILAN!!!!

a prorposito c'è qualcuno che come me guarda le partite in streaming con i programmi p2p??

è una comica sentire la telecronaca di telecrinisti cinesi specie quando in campo ci sono giocatori con nomi tipo quagliarella, balottelli...

Adriano Galliani, oggi il Milan s’imbarca per Manchester. Cosa è rimasto della squadra che il 28 maggio 2003 conquistò la Champions League all’Old Trafford contro la Juventus?
«Sono cambiati i tempi ed è cambiata anche la mappatura del calcio europeo. In quell’anno tre squadre italiane Inter, Milan e Juventus sono arrivate in semifinale e finale, adesso sono gli inglesi a dominare».

Manchester porta fortuna al Milan.
«A Manchester contro i bianconeri abbiamo vinto una Champions, nel 2005 siamo tornati e grazie a Crespo abbiamo ottenuto un altro successo stavolta contro i Red Devils. Poi c’è stata la sconfitta del 2007, ma anche in questo caso ho solo bei ricordi. Giocammo una grande partita con un Kakà straordinario».

È vero che il rigore segnato in finale da Shevchenko contro la Juve le procurò una sorta di sindrome da errore sul dischetto?
«Spieghiamo meglio. A distanza di tempo, rivedendo quel momento ho sempre avuto paura che Sheva sbagliasse. Di quell’azione conosco ogni particolare ma vedere la palla superare il portiere resta una grande liberazione».

Che ricordo ha di quella notte?
«Ne ho tanti, ma c’è un aneddoto legato a questa partita che non ho mai raccontato e riguarda il mio rapporto con la famiglia Agnelli».

Una scommessa?
«Non proprio. Alla vigilia della finale ci incontrammo con Umberto Agnelli per un pranzo con i vertici dell’Uefa. Per scaramanzia io sostenevo che avrebbe vinto la Juventus, il dirigente bianconero invece diceva Milan. Allora nacque quest’idea: chi vince regala all’altro mezzo chilo di caviale. Bene, mi sorprese la puntualità sabauda di casa Agnelli. Appena tornato a Milano ricevetti la telefonata che annunciava l’arrivo dell’autista di famiglia per ritirare il dono. Mi precipitai da Peck e fui felicissimo di inviare il regalo».

I rapporti con la Juventus sono sempre stati ottimi. A Manchester invece cosa troverete?
«Molta cordialità, come sempre. L’amministratore David Gill è una persona molto generosa. Quando abbiamo preso David Beckham ha rinunciato al premio di valorizzazione».

All’andata il Manchester, vincendo per tre a due, si è messo in tasca mezza qualificazione. Il Milan pensa a non sfigurare o all’impresa?
«Il Milan arriva a Old Trafford con l’idea di vincere la partita. Vorrei ricordare che quando siamo andati a Madrid tutti ci davano per spacciati e invece sappiamo tutti com’è andata. Non cambieremo la nostra mentalità, ce la giocheremo fino in fondo. Ventiquattro anni di Milan mi hanno insegnato che durante una partita di calcio può succedere di tutto. Quindi, avanti, convinti».

Tutta Italia dovrà fare il tifo per Inter, Milan e Fiorentina se non vogliamo perdere un posto in Champions.
«Purtroppo la situazione non è rosea, i fatturati fanno la differenza e non è un caso che vadano avanti le squadre che incassano di più».

Il fair play finanziario può aiutare in prospettiva?
«Assolutamente no, perché si potrà spendere quanto si guadagna, quindi gli inglesi e gli spagnoli saranno sempre più ricchi di noi grazie agli introiti che arriveranno dallo stadio, agli sponsor e ai diritti televisivi».

In Italia i tifosi disertano gli stadi.
«Ho appena sentito il mio amico Ancelotti e mi ha raccontato che domenica per la semifinale di Carling Cup contro lo Stoke c’era il tutto esaurito. Per la nostra Coppa Italia è già tanto se arriviamo a tremila spettatori».

Galliani, è vero che Berlusconi ha consigliato a Leonardo la formazione per Manchester?
«Il presidente è stato carinissimo ed ha avuto una parola affettuosa per tutti. La sua visita a Roma è servita per darci la carica sia per la partita che abbiamo giocato all’Olimpico sia per quella contro il Manchester. Il resto sono sciocchezze, le nostre sono sempre scelte condivise».

Sono milanista ma stasera e' durissima,speriamo giochi Pato.

Buenavista, 10/03/2010 18.39:

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Sono milanista ma stasera e' durissima,speriamo giochi Pato.

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stendiamo un velo pietoso..... consoliamoci pensando al campionato... e speriamo

Un grande Wayne Rooney schianta il Milan e porta il Manchester United ai quarti di finale di Champions League. A Manchester finisce 4-0 per i Red Devils, dopo il 3-2 dell’andata, ed è ancora doppietta di Rooney, in tutto quattro gol in due partite ai rossoneri. Il nazionale inglese, in forse fino all’ultimo, segna già al 13’ con un gran colpo di testa su cross dalla tre quarti.

Il Milan reagisce, ma la squadra di sir Alex Ferguson fa muro, e per Van der Sar c’è solo ordinaria amministrazione. Il secondo tempo inizia con una doccia fredda per il Milan: al 2’, su perfetto cross d’esterno di Nani, sempre Rooney è il più svelto di tutti a anticipare Abbiati e insaccare. I rossoneri accusano il colpo, e 11 minuti dopo il coreano Park chiude i conti con il 3-0. Per il Milan gli unici applausi sono quelli, scroscianti, che l’Old Trafford dedica all’ingresso in campo dell’ex Beckham, che si commuove e poco dopo sfiora il gran gol. Nel finale, anche il 4-0 di Fletcher, che rende ancora più amara la sconfitta del Milan.

La squadra di Leonardo si ferma agli ottavi: a tenere alte le speranze italiane in Champions resta solo l’Inter, attesa martedì prossimo a Londra per il ritorno con il Chelsea. In palio, oltre l passaggio del turno, molte delle chances italiane di conservare la quarta squadra in Champions, previlegio che da stasera è ancora più traballante. Il Milan si presenta in campo senza Nesta, che non recupera dal problema al ginocchio, Antonini e Pato, tutti in tribuna. A far coppia con Thiago Silva, al centro della difesa, è Bonera, con Abate e Jankulovski larghi mentre in avanti Leonardo si affida a Huntelaar, Borriello e Ronaldinho, lasciando in panchina Beckham e Seedorf. Può sorridere invece Alex Ferguson, che ritrova il muro Ferdinand-Vidic, con Valencia e Nani ad agire sugli esterni e il recuperato Rooney punta centrale. Il numero 10 dei Red Devils fa subito tremare i rossoneri ma l’occasione più ghiotta arriva per il Milan, col colpo di testa di Ronaldinho (8’) che sfiora il palo alla sinistra di Van der Sar. Cinque minuti dopo la doccia fredda: Neville crossa dalla destra, Rooney stacca davanti Bonera e trafigge Abbiati per l’1-0. Ronaldinho prova a suonare la carica ma nè Huntelaar nè Borriello riescono a pungere. Al 20’ ci prova Pirlo dalla distanza, Van der Sar non è perfetto ma riesce a controllare in due tempi. Il Milan insiste ma con poca efficacia e va al riposo sotto di un gol. Nella ripresa Leonardo toglie Bonera e inserisce Seedorf, con Ambrosini a fare il centrale ma non passa nemmeno un minuto che lo United chiude i conti: Thiago Silva perde palla a centrocampo, Nani serve subito Rooney, tocco ad anticipare Abbiati in uscita e palla in rete.

La reazione del Milan è in un colpo di testa di Huntelaar alto da buona posizione, poi solo Red Devils, bravi a concedere poco e sempre insidiosi nelle ripartenze. E al 14’ arriva anche il tris, con Scholes che serve Park in area per il diagonale che non lascia scampo ad Abbiati. C’è spazio anche per Beckham (fuori Abate) e Inzaghi (per Borriello), Flamini e lo Spice Boy scaldano le mani a Van der Sar ma partita e qualificazione sono ormai segnate e nel finale arriva pure il poker firmato da Fletcher: festeggia lo United, il Milan torna a casa.


SECONDO ME GLI INGLESI ERANO PIU' FORTI MA LEONARDO NON CI HA CAPITO NULLA

ho visto l'incontro e sul 2-0 considerata l'incazzatura ho cambiato per vedermi il Real contro il Lione, una beffa incredibile per le merenghe considerati due gol mancati a porta praticamente vuota

con i soldi spesi per la campagna acquisti mi immagino come si sentiranno....magra consolazione per i milanisti..

Spero che l'amico el flaquito non si sia sentito troppo male

La stagione e' in questo momento positiva malgrado cio' che e' successo in Champions.
Berlusconi ha pensato a fare cassa e con la rosa che abbiamo Leonardo fa quello che puo'.
Se domani si vince il campionato non e' chiuso.

FORZA MILAN!

beboroma, 11/03/2010 10.17:

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ho visto l'incontro e sul 2-0 considerata l'incazzatura ho cambiato per vedermi il Real contro il Lione, una beffa incredibile per le merenghe considerati due gol mancati a porta praticamente vuota

con i soldi spesi per la campagna acquisti mi immagino come si sentiranno....magra consolazione per i milanisti..

Spero che l'amico el flaquito non si sia sentito troppo male

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Vedo ora il tuo post caro bebo....
Sicuramente prenderne 7 tra andata e ritorno non e' stato un piacere...
Ma tant'e...
Il manchester e' oggi di gran lunga superiore a noi e lo a ampiamente dimostrato.....
Lo vedo da finale......
Mi sono un po' tirato su con i 3 cannoli siculi che hanno preso i cugini l'altra sera e con il super chelsea visto ieri pomeriggio in premier...
Sarebbe dellittuoso non battere il chievo questa sera,mai come oggi l'imperativo e' VINCERE,ma con il milan di quest'anno tutto e' possibile....
Per finire penso che anche a te non abbia fatto molto piacere vedere la magica prenderne 6 tra andata e ritorno dai greci ,ma quest'anno e' cosi'....

1-0 Al 91.....grazie al tulipano nero....
Prima di tutto auguri a king david,brutto infortunio e addio mondiali...torna presto becks....
Ora la corazzata del grande mourinho e' a 1 solo punto...
Ci sono ancora 10 partite....
Il milan non scoppia di salute,e si e' visto anche questa sera,specialmente nel primo tempo....
Non importa,abbiamo il dovere di crederci,fuori le palle e sotto a chi tocca....

Quel golletto regolare annullato al Chievo lo passiamo in cavalleria?

Cambia il colore delle strisce ma non cambia il risultato....

Quasi dimenticavo: Busoni!

aston villa, 15/03/2010 9.24:

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Quel golletto regolare annullato al Chievo lo passiamo in cavalleria?

Cambia il colore delle strisce ma non cambia il risultato....

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Si,si ammiraglio.... continua a rosicare e a gufare.....

Al contrario.

Ti diro' che state facendo un campionato al di sopra di ogni aspettativa.

Pero' il gol era buono...

aston villa, 15/03/2010 18.50:

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Al contrario.

Ti diro' che state facendo un campionato al di sopra di ogni aspettativa.

Pero' il gol era buono...

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facile vederlo con il ferma immagine della moviola...ma per l'arbitro a velocità normale un po meno...poi nessuno ha protestato, neppure chi aveva fatto gol.... vai diavolo

Fiesta

Che mina ragazzi che ha tirato Seedorf.....

El Tr3n, 15/03/2010 20.18:

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Fiesta

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Ora tu dimmi se uno di quell'eta' si puo' ridurre cosi'.....per il calcio.

Troppo forte, mi fa piegare in due.

"Corrrrrrrrrrrrrno, Corrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrno".

Comunque siam sempre lì. A quell'età lì spero di essere al fianco di una bella cubana oppure di godere per il calcio come lui lì.

Almeno si vive per qualcosa, meglio di molti 60enni che si lasciano morire piano piano, dentro un bar o un centro anziani a giocare a briscola.