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Estinguiamoci....forse e' meglio...

Ultimo Aggiornamento: 21/02/2010 18:38
08/12/2009 10:32
 
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«Se loro vi picchiano, allora tiriamogli pedate anche noi. Se loro vi danno botte, allora entrate duro anche voi»: questo lo sfogo di un anziano, urlato dagli spalti di un campo sportivo di Firenze, che ha generato la gigantesca discussione tra genitori che ha fatto interrompere una partita-esibizione della categoria «pulcini», Affrico-Firenze Sud. Qualcuno, tra gli altri parenti, ha risposto per le rime e da qui una lunga serie di discussioni al limite dell’offesa. Per tanta baruffa i bambini in campo, tutti tra i sette e gli otto anni, si sono bloccati. Erano spaventati, non riuscivano più a giocare, gelati dalle urla in tribuna. I due allenatori hanno chiesto all’arbitro, un genitore, di sospendere la gara e hanno redarguito direttamente, loro stessi, gli spettatori. Poi, non tornando la calma, hanno deciso di ritirare le squadre dal campo. L’episodio è avvenuto durante la gara Affrico-Firenze Sud ed è stato riportato dal quotidiano locale Il Firenze.

LITE IN TRIBUNA - I bambini stavano disputando la loro partita - una gara di esibizione - al campo sportivo di viale Fanti, sede della società Affrico, una delle polisportive più antiche di Firenze. Ad un certo punto, però, nel secondo tempo, genitori e parenti dei bambini hanno cominciato ad offendersi. La lite è stata scatenata dall’eccessivo incitamento di un anziano che pretendeva più agonismo e più cattiveria. Un suggerimento lontano dal fair play che dovrebbe valere sempre nello sport e in particolare a livello giovanile, e che ha scatenato una furibonda discussione. Anche i due allenatori in campo si sono messi a discutere. Le urla hanno talmente spaventato i bambini da inibirli nel seguire il gioco. Si sono fermati per la paura di quello che stava succedendo tra i loro familiari. Uno dei due allenatori ha deciso di ritirare la squadra, seguito dal collega.

L'ALLENATORE - «È stato un segnale necessario - spiega l’allenatore dei pulcini dell’Affrico, Francesco Vallini - I bimbi erano attoniti mentre attraversavo il campo per dire all’arbitro di fermare il gioco. Ma dovevo fare così visto che non riuscivo a convincere i familiari dei miei a calmarsi». Solo quando non si è giocato più, sugli spalti hanno capito e si sono calmati tutti. «Sì - prosegue Vallini - Alla fine c’è stato un chiarimento, hanno riconosciuto di aver litigato per un malinteso nato da una frase isolata del tutto inadeguata al fair play che dovremmo insegnare».

IL DIRETTORE SPORTIVO - Alessio Giovannelli, poliziotto che nel tempo libero allena i ragazzi del Firenze Sud, racconta: «Pur essendo una gara di bimbi era molto "tirata". In campo c’erano due squadre piuttosto forti. Però non ci voleva quella frase che ha acceso gli animi coinvolgendo parecchi spettatori. Un battibecco troppo violento tanto che ho invitato l’altro allenatore ad intervenire con i suoi sostenitori». Ora le due società sono all’opera per rasserenare il clima e far dimenticare l’episodio. «Ci vergogniamo per quanto accaduto - ha detto il ds dell’Affrico Matteo Petrachi - Ma quell’invito a picchiare ai nostri bambini non ci appartiene e per rimediare abbiamo programmato una serie di iniziative. Faremo entrare in campo i ragazzini tenendosi per mano, faremo il terzo tempo a fine gara e poi una merenda che coinvolga tutti, bimbi e genitori».

IL QUESTORE - All’Affrico - dal cui vivaio è uscito l’attaccante dell’Albinoleffe Marco Cellini - è consulente Celeste Pin, ex stopper di Perugia, Fiorentina e Verona: «In cinque anni è la prima volta che succede un fatto del genere e penso che non fosse intenzione di nessuno scatenare questo caos». L’episodio è stato commentato anche dal questore di Firenze Francesco Tagliente, attento alle problematiche dello sport: «Sono grato ad Alessio Giovannelli nella sua veste di allenatore per aver assunto un’iniziativa che contribuisce con esempi positivi a promuovere il rispetto delle regole e della legalità soprattutto in presenza di bambini».



09/12/2009 23:22
 
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Il nonno 82enne abusava della nipotina di 14 anni con il benestare della madre, che otteneva in cambio denaro. Per questo l'anziano orco è stato arrestato dalla squadra mobile della questura di Taranto e posto ai domiciliari con l’accusa di abusi. La nuora invece, che ha 38 anni, è stata arrestata e rinchiusa nel carcere di Taranto: nei suoi confronti l'accusata di sfruttamento della prostituzione.

LE VISITE DAL NONNO ORCO - La storia è stata scoperta dalla squadra mobile di Taranto sulla base della denuncia fatta dallo zio della piccola secondo cui l’anziano si comportava in maniera strana. Il nonno, difatti, riceveva quasi quotidianamente in casa la sua nipotina di 14 anni, accompagnata dalla madre.

LA SEGNALAZIONE E LE INTERCETTAZIONI - Secondo la denuncia fatta dal parente dell’anziano, nonno e nipotina erano stati notati più volte appartarsi in un garage di sua proprietà. Gli agenti hanno accertato, anche con intercettazioni telefoniche, che gli incontri avvenivano dietro un compenso che andava dai 20 ai 150 euro, e che l’anziano aveva così prosciugato il conto che aveva in banca e dilapidato la sua pensione. In casa dell’anziano, al quale sono stati concessi gli arresti domiciliari in una casa di riposo, gli agenti hanno scoperto numerose confezioni di viagra che - ritengono gli investigatori - egli utilizzava nei suoi incontri con la piccolina.

L'INCREDULITÀ DEGLI INQUIRENTI - «Eravamo increduli quando abbiamo raccolto la denuncia di uno zio della piccola - commenta Fabio Abis, capo della mobile di Taranto - È stato necessario svolgere approfondimenti investigativi attraverso anche intercettazioni telefoniche per arrivare a dimostrare una vicenda che appariva assurda». Anomalo, in particolare, il comportamento inspiegabile della madre della ragazzina. «Era connivente e incitava la figlia ad avere rapporti sessuali con il nonno in cambio di denaro. Un fatto di assoluto degrado sociale» come sottolinea il dirigente della questura tarantina.

I SOLDI PER FUTILI ACQUISTI - «Le indagini, supportate da intercettazioni telefoniche, hanno permesso di accertare - spiega il capo della mobile - che i rapporti tra nonno e nipote erano uguali a quelli tra un cliente e una prostituta. La ragazzina, parlava in termini espliciti al telefono delle prestazioni sessuali e invitava il nonno ad assumere il viagra». La madre della 14enne secondo quanto scoperto dagli agenti, utilizzava il denaro che gli consegnava il suocero per le prestazioni sessuali con la nipote per acquisti futili e non di prima necessità. «È evidente - ha concluso il dirigente della mobile - che la bambina non capisse neanche cosa stava facendo perchè in tal modo era stata educata dalla madre».
21/02/2010 18:38
 
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"Deridiamo i bambini down". E' il nuovo gruppo, raccapricciante, che appare su Facebook e raccoglòie centinaia di sostenitori. Sul sito la foto di un bel bimbo che ha le caratteristiche della malattia sulla cui fronte è scritto 'scemo'. La 'motivazione' del gruppo recita: "E' così difficile da accettare questa malattia... Perchè dovremmo con vivere con questi ingnobili creature... Con questi stupidi esseri buoni a nulla? i bambini down sono solo un peso per la nostra società". Seguono rivoltanti proposte su come andrebbe risolto il problema, fino al tiro al bersaglio.

Il popolo della rete, però, si sta già mobilitando e un gruppo, nato appena ieri ma che ha già quasi 10mila membri, e altri stanno nascendo proprio in questi minuti, lancia una petizione per fare chiudere il gruppo "deridiamo i bambini down" sottolineando: "i bambini down sono persone normali come tutte le altre, sono speciali, è incredibile quanto siano bastarde ste persone che creano questi gruppi".

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