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IL PUNTO SUL CAMPIONATO DELLA GENTE DI CUBA

Ultimo Aggiornamento: 29/11/2009 17:58
18/01/2009 19:10
 
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Un'Inter mai vista, quest'anno. Mai così brutta e impotente. All'Atalanta basta un tempo per annichilire i campioni d'Italia: a Bergamo, finisce con un clamoroso 3 a 1 per i padroni di casa. Ghiotta occasione per la Juventus, impegnata nel posticipo contro la Lazio all'Olimpico: ma i bianconeri (attualmente a -4 dalla capolista) devono fare i conti con l'emergenza difesa. La Roma supera il Torino per 1 a 0 in trasferta: decide uno strepitoso gol di Baptista al 92'. Il Genoa vince a Lecce (2 a 0) e sale in piena zona Champions. Le altre partite: Cagliari - Udinese 2-0, Catania - Bologna 1-2, Chievo - Napoli 2-1, Sampdoria - Palermo 0-2.

ATALANTA-INTER - Il risultato più clamoroso della giornata arriva però da Bergamo. Mourinho aveva avvisato i suoi: «Sarà una battaglia». Parole cadute nel vuoto: sin dal primo minuto, infatti, i giocatori nerazzurri sono apparsi impreparati. Sull'altro fronte, Del Neri schiera un'Atalanta pressoché perfetta. E i bergamaschi passano in vantaggio già al 18': Floccari è abile a controllare in area e a girare in rete. Al 28' la punizione di Doni viene deviata in porta. Cinque minuti dopo, il centrocampista dell'Atalanta batte di testa Julio Cesar e fissa il risultato sul 3 a 0. Nella ripresa entra Adriano, l'Inter prova a reagire ma le occasioni migliori capitano comunque sui piedi dei bergamaschi. Inutile la rete di Ibrahimovic a tempo scaduto. Impietoso il commento di Mourinho: «Non mi spiego questa sconfitta: in genere mi piace parlare dei meriti degli avversari quando la mia squadra perde, ma oggi abbiamo giocato malissimo il primo tempo. Abbiamo fatto 30-40 minuti che non si possono commentare. Devo stare zitto, mentre tutti voi potete utilizzare gli aggettivi che volete per una partita così negativa della mia squadra».

TORINO-ROMA - Julio Baptista continua ad essere l'uomo dei gol pesanti, l'eroe di una Roma che esce da Torino con il massimo della posta con il minimo sforzo. La 'Bestia', con il suo settimo gol stagionale, è ancora decisivo, così come in settimana con la Sampdoria ma anche con il Bordeaux in Champions o nel derby. È lui, attualmente, l'arma in più di Spalletti, il trascinatore di una Roma che vince 1-0 senza brillare, contro un Torino che ormai aveva messo al sicuro il pari senza correre rischi particolari. E invece, nel pieno del recupero, ecco la zampata del campione, la rovesciata in area che lascia di stucco i granata Finisce 1 a 0: la risalita dei giallorossi continua.

GENOA SU, NAPOLI GIU' - Il prodigio di Bosko Jankovic e il sigillo di Giuseppe Sculli lanciano il Genoa in zona Champions. Il successo per 2-0 sul campo del Lecce è firmato dal meraviglioso colpo di tacco del serbo e dal tocco elementare dell'attaccante: i rossoblu volano al quarto posto con 35 punti e chiudono il girone d'andata con una preziosa vittoria ottenuta al termine di un match equilibrato. Il Genoa gioca meglio nella prima frazione, ma pesca il jolly nella ripresa, quando anche i padroni di casa sono disposti a rischiare di più per conquistare tutta la posta. Il lampo di Jankovic, che al 68' gela Benussi con un preziosismo letale, fa saltare l'equilibrio. Al 92' è Sculli a far calare il sipario: 2-0. Il Genoa sale sempre più su e sogna l'Europa che conta grazie alla contemporanea sconfitta del Napoli. I partenopei, fermi a 33 punti, continuano a inciampare lontano dal San Paolo e a Verona, sul terreno del Chievo, collezionano la quinta sconfitta esterna consecutiva. I gialloblu vincono 2-1, con due penalty di Marcolini, e abbandonano l'ultimo posto solitario in classifica: con 13 punti, infatti, gli uomini di Domenico Di Carlo acciuffano la Reggina.

SAMPDORIA-PALERMO- Il Palermo torna a colpire in trasferta e non accadeva dal 5 ottobre scorso quando i rosanero passarono sul campo della Juve. Espugnato «Marassi» grazie a una doppietta dell'australiano Mark Bresciano. È la terza sconfitta casalinga consecutiva per i doriani dopo quelle con Genoa e Fiorentina ed anche il secondo stop consecutivo dopo quello nel recupero con la Sampdoria. Un prova perfetta da parte del Palermo sul piano tattico ma anche su quello della condizione fisica, mentre la Samp è sembrata troppo timorosa e mai veramente in grado di pungere. (nonostante l'esordio di Pazzini).

LE ALTRE - Continua il momento no dell'Udinese, che a Cagliari alza ancora bandiera bianca. Conti e Biondini chiudono il match già al 20' e con appena tre punti nelle ultime dieci gare la panchina di Marino è sempre più a rischio. A chiudere il quadro il successo del Bologna al «Massimino», con i felsinei bravi a sfruttare la superiorità numerica (espulso Izco al 37') con Di Vaio (14esimo centro in campionato) e Adailton cshe stendono il Catania, a segno solo nel finale con Paolucci. Il Bologna, che nella prossima gara non potrà contare su Mihajlovic, allontanato come era accaduto qualche minuto prima al collega Zenga, si porta a +5 dalla zona retrocessione, con la Reggina, ko ieri a Siena, risucchiata all'ultimo posto dal Chievo.

LAZIO-JUVENTUS- Partita di cartello nel posticipo serale dell'Olimpico tra Lazio e Juventus: per i bianconeri, da un lato c'è la possibilità di accorciare le distanze dall'Inter e riaprire definitivamente il campionato, dall'altra c'è la preoccupazione per i molti infortunati in difesa: sono fermi infatti Chiellini, Buffon (influenzato), Salihamidzic, Zebina, Knezevic, oltre a Trezeguet e Iaquinta. Contro il vivace tridente laziale Rocchi-Pandev- Zarate Ranieri è costretto a inventare una difesa con Mellberg a destra (Grygera è squalificato) e il Primavera Ariaudo al centro accanto a Legrottaglie. «Hanno tre attaccanti forti- dice Molinaro, che riprende il posto sulla fascia sinistra - . Rocchi è un giocatore da tenere d'occhio quando attacca la profondità, gli altri sono più solisti e giocano sull'uno contro uno. Dovremo essere bravi a bloccarli e poi metterli in difficoltà». La risposta Juve in attacco è affidata ovviamente a Del Piero e Amauri. A centrocampo il recupero di Zanetti consente finalmente alternative a Ranieri che può scegliere tra lui e Marchisio. Tiago e Pulsen sono al momento in panchina. La Lazio invece è in ottima condizione ed è apparsa una delle squadre più in forma alla ripresa. «Non abbiamo nulla da perdere contro la Juventus e proveremo a batterla - conferma Meghni -. Siamo in un buon momento e anche noi abbiamo un'ottima squadra, daremo tutto in campo anche perchè quando si gioca contro la Juve si dà sempre tutto».


MILAN-FIORENTINA - La diciannovesima giornata si era aperta con l'anticipo tra Siena e Reggina, finito 1 a 0 per i padroni di casa. Ma il match clou del sabato è stato Milan-Fiorentina, con le contestazioni dei tifosi rossoneri per la probabile cessione di Kakà. Alla fine, la squadra di Ancelotti è uscita vittoriosa dal campo, contro una Fiorentina che in diverse occasioni si è mostrata pericolosa. A mettere al sicuro il risultato per i padroni di casa ci ha pensato anche questa volta il brasiliano Alexandre Pato, che già al settimo minuto del primo tempo ha infilato Storari con un preciso destro che non ha lasciato scampo all'estremo difensore viola. Per lui è il quinto gol in tre gare.



25/01/2009 18:03
 
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Il Milan, la Roma, il Genoa, la Lazio. Le prime due vanno a spasso spianando Bologna e Napoli. I liguri s'inceppano in casa. La Lazio viene umiliata e sfiora quasi il ridicolo sbagliando due rigori con due giocatori diversi (inesistenti). In fondo alla classifica, dopo la vittoria del Chievo contro la Reggina, Lecce e Torino impattano e restano invischiate entrambe. Stasera Inter-Sampdoria servirà a capire chi comanda in serie A (solo Inter o anche Juve?) dopo che ieri i bianconeri, con la loro cucciolata post-Del Piero (il cui rapporto con il concetto di "sostituzione" è sempre più incrinato), di mezze figure esaltate da spirito e modulo e di sviste arbitrali, hanno messo pressione ai nerazzurri capolisti. Beckham segna il suo primo gol italiano. Mercoledì si torna in campo per la seconda di ritorno.

BOLOGNA-MILAN 1-4
Vittoria senza problemi, ma soprattutto primo storico gol di Beckham in Italia. Il Bologna non può contare sui nuovi arrivati Osvaldo e Mutarelli, Ancelotti, che festeggia le 400 panchine con il Milan, decide di sfruttare ogni goccia di sudore di Beckham, prima che se ne torni a Los Angeles (ma potrebbe anche non farlo) e lascia Ronaldinho in panchina "perché corre poco in allenamento". Inizio frizzante, il Milan fa la partita, più pericoloso il Bologna. Il rigore di Di Vaio al 9' (15° gol per lui), dubbio fallo di Ambrosini su Amoroso, esalta il Dall'Ara. Pareggia Seedorf su palla non trattenuta da Antonioli, poi l'olandese va ad abbracciare Ronaldinho in panchina. Rigore inesistente per rossoneri al 16', Kakà segna il suo primo gol dopo essere quasi passato al Manchester City, Milan avanti. Di Vaio sfiora il pari al 25'. Espulso Mudingayi per due falli su Pato a distanza di venti minuti. Kakà fa 3-1 con azione e tiro da Pallone d'oro: capolavoro. Milan con davanti la strada spianata. Entra Ronaldinho: ma col Bologna sotto di tre gol e con un uomo in meno è un cambio che serve quasi esclusivamente per far rifiatare Kakà. Terzo posto rinsaldato. Prima sconfitta per Mihajlovic, in tribuna per squalifica.

GENOA-CATANIA 1-1
Torna Milito, il Genoa comanda il gioco ma non crea occasioni fino al 44', quando Bocchetti salta senza avversari e di testa manda il pallone a stamparsi sulla traversa. I tifosi si aspettano di più da un Genoa in zona Champions che mercoledì, vincendo oggi, potrebbe tentare l'assalto addirittura al terzo posto del Milan. A Milito non arriva una palle decente per due motivi: i suoi compagni non riescono a tessere manovre fluide e lui non sembra al meglio, tanto che a inizio ripresa trotta per il campo come se avesse già le pile scariche (non è da lui). Anzi il Catania va vicino al colpo con Jorge Martinez e poi, un minuto dopo, con una magnifica incornata, proprio l'uruguayano sigla l'1-0 per il gruppo Zenga. Stadio ammutolito. Poi finalmente arriva il Principe, Milito, che di rapina al 28' alleggerisce il peso del Marassi: 1-1 ma i rossoblù vanno a casa scontenti. Fra due giorni c'è il Milan...


LAZIO-CAGLIARI 1-4
Rocchi, grazie a un errore di Lopez, ci mette tre minuti per sparigliare le carte. Jeda due minuti dopo, di testa, rimette le cose a posto e poi, sempre di testa, manda i sardi avanti ma nessuno immagina quello che succederà nei minuti successivi. Un fatto è assodato: la Lazio non ha una difesa competitiva, concede spazio e tempi agli avversari. I biancocelesti denunciano il solito scompenso fra attacco e reparto arretrato, sono ottimi davanti e a tratti veramente drammatici dietro. Lazio allo sbando quando al 21' Carrizo commette fallo da rigore su Jeda: batte Acquafresca ed è 3-1 per il Cagliari. Sembrerebbe una sorpresa ma il campo dice ben altro, soprattutto per la cura tattica che Allegri dedica ai suoi, capaci di giocare senza mai arrivare al respiro corto. Matri fa 4-1 al 41' e Carrizo si traveste da Muslera limitandosi a guardare il pallone. La sofferenza della Lazio sulle fasce è endemica e Jeda risulta imprendibile. Quando Rocchi spedisce fuori il rigore inventato dall'arbitro Romeo a fine primo tempo si capisce appieno il senso (vietato) che sta percorrendo la Lazio nella sua più imbarazzante giornata di campionato. Ci vorrebbe un miracolo nella ripresa. O che qualcuno praticasse un'anestesia a mezzo Cagliari. Altro rigore inventato da Romeo al 5' della ripresa: Zarate fa peggio di Rocchi e dell'arbitro Romeo messi insieme e tira una mozzarella su Marchetti. Due rigori sbagliati come fosse niente. Mai vista tanta bruttezza riassunta in poco spazio. Zarate continua la galleria di errori mangiandosi il 2-4 non si sa come. Firmani si Fa espellere direttamente dalla panchina per una litigata con Daniele Conti. Poteva finire 6-1. Il Cagliari, saggio come una grande squadra, ottiene un risultato che all'Olimpico non arrivava dai tempi di Gigi Riva. Meritatissimo.

LECCE-TORINO 3-3
Segna Munari all'11, con un diagonale che Sereni vede appena. Munari non aveva mai segnato in serie A e così a fine primo tempo decide di fare doppietta. La ripresa è appena iniziata e Saumel ravviva le speranze del Torino complice il portiere leccese Benussi. Il Toro pareggia subito dopo col nuovo arrivato Dellafiore ma non riesce a mantenere il pari perché al 28' Castillo riporta in vantaggio il Lecce. La partita è intensa, caotica, senza grande qualità. Tanto è vero che Benussi commette un altro errore e lascia che il pallone di Natale finisca dentro per il definitivo e inutile 3-3. Le due squadre restano inguaiate.

NAPOLI-ROMA 0-3
Un po' a sorpresa, non c'è partita. Roma a due punti dalla Champions League. Totti parte dalla panchina, Zalayeta (poco amato dal S. Paolo) al posto di Denis, Hamsik è squalificato. Un magnifico striscione della Curva B si scaglia contro tutte le guerre. Partita elettrica, Zalayeta segna ma controlla il pallone con il braccio-spalla: Morganti pare quasi convalidare poi invece chiede scusa e annulla. Al 17' Mexes (il francese è in fuorigioco di mezzo metro ma l'assistente Nicoletti non segnala) manda i giallorossi in vantaggio di testa su una perfetta punizione, studiata, di Pizarro sul secondo palo. Appena si allargano gli spazi, sale di rendimento Baptista, mentre il Napoli non trova modo di innescare Maggio, la sua arma più efficace. Pizarro comanda il gioco, Gargano no. Al 25' De Rossi viene ammonito e salterà Roma-Palermo. Un altro difensore, Juan, raddoppia, sempre di testa, per la Roma. Quando Lavezzi (pessimo) si intestardisce a voler dribblare anche l'erba, dalle tribune parte qualche fischio. Ripresa: esce Pizarro per un malanno, dentro Aquilani, nel Napoli Bogliacino per Pazienza. La partita però finisce per volere di Santacroce che al 5' della ripresa fa a botte col pallone e poi lo regala ad Aquilani che imbecca Vucinic: 3-0 fin troppo agevole. La Roma vince grazie a un centrocampo superiore per palleggio e numero complessivo di uomini applicati. Totti non entra, non ce n'è alcun bisogno. Il Napoli era imbattuto in casa. Ora non più.

PALERMO-UDINESE 3-2
Dopo un solo minuto, Pepe calcia una punizione per scaldarsi i piedi e la mette dentro. Il Palermo si accanisce. Pareggia Simplicio al 17' in tuffo di testa. L'Udinese, progressivamente, si rintana, appassisce la sua verve offensiva nonostante l'ex Pepe cerchi chiaramente di dare un valore aggiunto al match dei friulani, che non vincono una partita da due mesi. Fallo di Carrozzieri su Lukovic al 6' del secondo tempo e, senza nemmeno provarci, l'Udinese potrebbe andare avanti, ma Pepe colpisce la traversa. Simplicio punisce i friulani con un rocambolesco 2-1 e con la doppietta personale. Cavani di destro ottiene il 3-1 al 13' e, con lo stesso bel gesto tecnico, dà anche un calcio alla panchina di Marino, che potrebbe essere esonerato da un momento all'altro. Il tecnico, nella disperazione, butta nella mischia di Natale che in due minuti dà una mano al suo allenatore segnando il 2-3. Ma è tardi. L'Udinese finisce a nervi tesissimi perché improvvisamente si ritrova fra le pericolanti. Inimmaginabile.

SIENA-ATALANTA 1-0
Dopo aver fermato l'Inter-Golia l'Atalanta non dovrebbe in teoria avere problemi a fermare il Siena-David, invece con la fionda i toscani, una fionda chiamata Frick, vanno in vantaggio al 40' del primo tempo. Sugli spalti si divertono in pochi perché fa freddo e perché le squadre non mostrano alcuna intenzione di aumentare la temperatura con qualche bella giocata. Sono soltanto volenterose. Ripresa di ben altro segno. Il Siena si difende gagliardo. L'Atalanta aggredisce e forse meriterebbe il pari. Traversa di Guarente al 23', altre occasioni sfumate per niente. Del Neri mette dentro Cerci e Defendi che confezionano un'azione che potrebbe portare al pari, ma non c'è niente da fare. Atalanta sospesa a metà classifica. Siena lontano dalla mischia retrocessione.

28/01/2009 22:36
 
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L'Inter torna a +6: soffre, coglie tre punti d'oro a Catania e consolida il suo primato. Alle sue spalle la Juve che perde a Udine e il Milan che pareggia con il Genoa. Bene la Roma (quarta vittoria consecutiva): batte il Palermo. Cassano spinge la Sampdoria lontano dalla zona calda della classifica. Perdono ancora Lazio e Napoli. Finiscono in parità le sfide salvezza tra Reggina e Torino e Chievo e Lecce.

CATANIA INTER 0-2
L'Inter arriva a Catania sull'onda del caso Balotelli. Ma nessuno nota l'assenza del giovane attaccante in aperta polemica con la società. I nerazzurri partono fortissimo e dopo 5 minuti vanno in vantaggio con Stankovic. All'11' l'arbitro annulla il pareggio del Catania. Una decisione aspramente contestata dai giocatori siciliani e dal pubblico di casa. Ma l'Inter è in serata, Stankovic impegna severamente Bizzarri poi Ibrahimovic fa tremare la porta etnea. Poi, però, l'Inter si complica la vita. Muntari falcia Tedesco a centrocampo e si becca il cartellino rosso. Il Catania ci creda ma Mascara, al 33', spreca da buona posizione. Il pressing etneo è asfissiante, quasi allo scadere del primo tempo Cambiasso salva la porta milanese sulla riga. Secondo tempo sempre con il Catania all'arrembaggio. Al 15' il palo salva l'Inter. Ed è allora che spunta Ibrahimovic. Lanciato sul filo del fuorigioco l'attaccante non sbaglia e segna un gol pesantissimo che chiude la partita.

MILAN GENOA 1-1
Il Milan, dopo nove vittorie casalinge, si deve fermare contro il Genoa. Si fa vedere subito Beckham che ai 20 metri esplode un destro che Rubinho che alza in corner. Al 15esimo Pirlo trova una punizione delle sue e stampa la sfera sulla traversa. La partita la fanno i rossoneri che, al 33esimo vanno in vantaggio con Beckham. Gran gol direttamente su punizione quello della stella inglese che si ripete dopo la rete di domenica a Bologna. Al 42esimo il Genoa, su punizione, impegna Abbiati. Un minuto dopo anche Pirlo, ancora punizione e ancora una traversa. C'è spazio anche per Abbiati protagonista di una gran parata quasi allo scadere. Sembra finita ma Milito, a sorpresa, trova il gol del pareggio. Che gela i rossoneri.

UDINESE JUVENTUS 2-1
La Juve crolla a Udine e vede l'Inter sempre più in fuga. Straordinario Quagliarella (che la scorsa settimana aveva fallito un rigore) che al 20esimo riceve in area, anticipa Legrottaglie e batte Buffon con un diagonale millimetrico. Gioca bene l'Udinese che non sembra quella che ha inanellato una serie lunghissima di risultati negativi. Al 43esimo Buffon deve uscire a valanga su Isla. La Juve soffre e si vede. Il colpo finale è opera di Di Natale che, al 27esimo della ripresa, salta Grighera e di piatto batte Buffon. C'è ancora tempo per un rigore che l'arbitro concede ai bianconeri per fallo su Grighera. Tira Iaquinta, un ex, e segna. Ma non basta.

ROMA PALERMO 1-1
Roma brava e fortunata porta a casa i tre punti contro il Palermo. Giallorossi in vantaggio al 25esimo quando Totti tira dal limite. Il tiro non è irresistibile ma il piede del rosanero Carrozzieri fa cambiare direzione alla palla. La Roma è in vantaggio, il Palermo si dispera. Ma non per molto. Al 29esimo Liverani serve Cavani in area: tocco preciso e parità ristabilita. Per poco però. Al 46esimo Totti pennella per Brighi che schiaccia sulla testa di Nocerino e riporta i giallorossi in vantaggio. Ancora una deviazione. Al terzo della ripresa Doni si oppone a Bresciano per due volte consecutive. Al 22esimo occasione d'oro per i siciliani: Cavani, di testa, prende la traversa a Doni battuto.

ATALANTA BOLOGNA 0-1
Il Bologna, dopo la sconfitta contro il Milan, torna a far punti. E lo fa in casa dell'Atalanta, un cliente tutt'altro che agevole, soprattutto tra le mure domestiche. Al 32esimo bella azione atalantina con Doni che smista per Floccari al limite dell'area, colpo di tacco per Cigarini che in scivolata calcia. Al 40esimo Doni spreca, mentre Floccari al primo della ripresa prende la traversa ad Antonioli battuto. Svolta, a sorpresa, al 34esimo della ripresa. Punizione del bolognese Volpi, tutti guardano la palla che, lentamente, va in rete. La reazione dei rossoblù è un mix di gioia e incredulità.

CAGLIARI SIENA 1-0
Il Cagliari reduce dal trionfo all'Olimpico con la Lazio batte il Siena al Sant%u2019Elia. Anche se per i bianconeri è un risultato troppo penalizzante. In particolare viste le buone cose fatte da Kharja che mette spesso in difficoltà la difesa dei sardi. Sardi in vantaggio al38esimo con Acquafresca. Il centravanti a metà con l'Inter (9 gol per lui) si getta su un tocco in area piccola e batte Curci. Nella ripresa toscani in avanti e sardi a contenere. L'occasione più ghiotta per il pari è di Frick che arriva a tu per tu con Lupatelli. Gran riflesso del portiere sardo.

FIORENTINA NAPOLI 2-1
Si gioca senza tifosi partenopei e tra i fischi del pubblico viola in aperta contestazione dopo le recenti polemiche sugli errori arbitrali. Parte bene la Fiorentina vicina al gol al terzo e al 21esimo con Gilardino. I viola tengono il pallino del gioco e continuano a rendersi pericolosi, il Napoli si affida alle ripartenze di Lavezzi. Al 31esimo Edy Reja è costretto a sostituire il numero uno Gianello con il quarto portiere (gioca nella Primavera partenopea e non ha ancora compiuto 18 anni). Viola in vantaggio al primo della ripresa grazie a Santana che approfitta di una "dormita" della difesa viola. Palla al centro e Frey "regala" il pari al Napoli con una papera enorme su tiro-cross di Vitale. la partita sembra avviata verso il pareggio ma al 34esimo Montolivo entra in area e indovina un tiro che passa sotto il corpo del giovanissimo Sepe.

SAMPDORIA LAZIO 4-1
Gara ben giocata dalle due squadre. E in equilibrio fino al momento in cui Cassano l'ha indirizzata decisamente verso la squadra di casa. La Samp va in vantaggio al tredicesimo con Delvecchio lasciato solo a due passi dalla porta. Al 30esimo Ledesma serve Rocchi che di destro batte Castellazzi. Poi sale in cattedra Cassano. Il genio barese si inventa una serpentina, fa fuori due giocatori della Lazio e riporta in vantaggio i liguri. La Lazio sbanda e la Sampdoria segna ancora con un colpo di testa di Stankevicius. La Samp potrebbe segnare il quarto gol ma Muslera para un rigore di Bellucci per fallo su Cassano.

CHIEVO LECCE 1-1
Partita piacevole con il Lecce che cerca più volte di sbloccare il risultato e il Chievo che ha il merito di crederci fino alla fine. Un attivismo che viene premiato all'11esimo della ripresa da un fantastico gol di Vives. I veneti, in dieci, non si arrendono. E al 42esimo pareggiano con Mantovan.

TORINO REGGINA 0-0
Match delicatissimo a Torino tra i granata e la Reggina, ultima in classifica. Sono i calabresi che si buttano in avanti fin dal fischio d'inizio. Un pressing che il Toro soffre. I piemontesi alzano la testa verso la fine del primo tempo con Bianchi che non riesce a sfruttare una mischia in area calabrese. Nella ripresa il Toro si butta in avanti ma sono i calabresi, che in pratica schierano il tridente, a rendersi pericolosi più volte. Un forcing che, però, non porta i frutti sperati.

01/02/2009 17:48
 
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ATALANTA-CATANIA 1-0
E' Guarente (24' pt) a spezzare l'equilibrio con un tiro da fuori area che sorprende Bizzarri. Nel secondo tempo sono ancora i bergamaschi a sfiorare la rete. Polemiche però nel finale per un gol annullato a Mascara.

BOLOGNA-FIORENTINA RINVIATA PER NEVE

CHIEVO-SAMPDORIA 1-1
Nel primo tempo è la Samp a fare la partita, poi nella seconda parte della gara c'è più equilibrio. Nella ripresa i gol, ma è un botta e risposta: segna Pazzini con una bella girata (25'), due minuti dopo Rigoni trova la misura con un pallonetto di testa.

GENOA-PALERMO 1-0
La squadra di Gasperini attacca, forza i tempi, ma non riesce a battere la porta di Amelia. Il Palermo prova qualche contropiede ma senza successo. Ma l'assedio genoano viene premiato nel finale, e la zampata sotto porta è di Criscito (43'). Proteste rosanero per un sospetto fuiorigioco

INTER-TORINO 1-1
I nerazzurri non sono nella loro miglior giornata, ed il Torino si difende con ordine per i primi 45'. Il tempo di rientrare dagli spogliatoi ed i granata sono in vantaggio con una girata di testa di Rolando Bianchi. E' Burdisso a rimettere in pari il match, ma Sereni ed Ogbonna si ostacolano a vicenda. Forcing finale dei nerazzurri, con pali e clamorosa occasione fallita da Quaresma, beccato dal pubblico.

REGGINA-ROMA 2-2
Il match si accende nel finale del primo tempo: Corradi si procura un rigore e lo realizza (43' pt), ma prima dello stop è Pizarro a trovare forza e precisione con un tiro da fuori area. Ed ancora il cileno a portare i giallorossi in vantaggio su rigore, che però Campagnolo gli aveva ribattuto. Ma la partita non è finita: Cozza (36'), in area, sfrutta un rinvio difettoso di Loria su tiro di Cirillo e pareggia.

SIENA LECCE 1-2
(16' pt Tiribocchi, 12' st Castillo, 34' st Ghezzal)
Il Lecce sfrutta la chance con Tiribocchi (16' pt), poi resta in dieci per l'espulsione di Giacomazzi, ma raddoppia con Castillo (di testa dopo un angolo al 12' del secondo tempo). Il Siena segna con Ghezzal, ma troppo tardi.

LAZIO-MILAN (ore 20,45)

GLI ANTICIPI

NAPOLI-UDINESE 2-2

JUVENTUS-CAGLIARI 2-3

08/02/2009 18:04
 
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L'Inter guadagna due punti sul Milan, scavalcato anche dalla Juventus al secondo posto, e porta a sette i punti di vantaggio sulla seconda alla vigilia del derby, mentre la Fiorentina raggiunge la zona Champions e la Roma affianca il Genoa dopo lo scontro diretto. Sono questi i responsi della 23ma giornata, in attesa del posticipo Palermo-Napoli (ore 20,30). La Juve, in dieci per 80 minuti per l'espulsione di Iaquinta e con Del Piero lasciato in panchina, strappa i tre punti a Catania con un gol di Poulsen (nella foto) al 91'. Gilardino risolve per la Fiorentina all'89' dopo che la Lazio, in dieci dal 18' del primo tempo per l'espulsione di De Silvestri, fallisce un gran numero di palle-gol. Il Genoa delle meraviglie sbatte pesantemente (3-0) all'Olimpico contro la Roma: i giallorossi affiancano i liguri al quinto posto. Sale intanto la febbre per il derby Inter-Milan di domenica prossima: mancherà l'infortunato Kakà.

LA JUVE CON I DENTI - Poulsen doveva essere mandato via nel mercato invernale, invece, anche a causa degli infortuni a ripetizione che quest'anno hanno colpito i bianconeri, è rimasto e al 91' ha dato tre pesantissimi punti alla Juventus. Come una squadra operaia, la formazione di Ranieri si è difesa con i denti contro le folate del Catania. Il tecnico a sopresa aveva lasciato in panchina Del Piero e Marchionni, inserendo Iaquinta e Camoranesi. L'ex udinese, fresco di convocazione in Nazionale per il Brasile, nel 2009 non aveva mai giocato e all'11' ha portato in vantaggio la Juve di testa su traversone dalla destra di Camoranesi. Ma è stato ammonito dall'arbitro Morganti per aver esultato togliendosi la maglia. Un minuto dopo compie un fallo a metà campo su Potenza: secondo cartellino e la Juve resta in dieci. La squadra di Zenga sfrutta l'occasione e Buffon e miracoloso in più di un'occasione. Ma al 6' della ripresa nulla può fare su Morimoto. Juve in bambola: il Catania prende un palo al 9' con Baiocco e reclama due rigori (uno per tocco di mano in area di Molinaro giudicato involontario). A poco a poco i bianconeri si riprendono, pur se Buffon continua a chiudere ogni varco. Al 38' Ranieri ha l'intuizione giusta: fuori Tiago e dentro Poulsen, e proprio il danese otto minuti dopo segna il gol vincente. La Juve scavalca il Milan e si riporta al secondo posto. «Cercavo di ritrovare la squadra», ha commentato Ranieri. «Nelle ultime partite avevamo perso la quadratura consueta che ci aveva permesso di fare bene. Oggi abbiamo fatto una buona partita contro un Catania che non si è mai arreso. Ad Amauri bisogna fare un monumento per come ha tenuto la partita viva fino all'ultimo».

FIORENTINA QUARTA - Chi sbaglia una quantità industriale di gol alla fine paga pegno, specie se gioca in dieci dal 18' del primo tempo per la doppia ammonizione di De Silvestri. È quanto avvenuto alla Lazio, che alla fine ha dovuto inchinarsi alla Fiorentina. Il gol vincente è stato di Gilardino all'89': il nazionale è stato lesto a spingere in rete una corta respinta di Muslera su tiro di Mutu. Ma in precedenza c'è voluto un super Frey per tenere inviolata la porta viola. Nel finale la Lazio ha risentito della stanchezza e ha lasciato spazi agli attaccanti fiorentini. Era solo questione di tempo e infatti Gilardino è arrivato puntuale.

ROMA, ZONA CHAMPIONS VICINA - Con il Genoa era uno scontro diretto e la partita ha detto che i rossoblù non sono ancora pronti per i grandi traguardi. Pesante il 3-0 dell'Olimpico, con la Roma che ha dominato la partita segnando tre reti magnifiche: la prima al 26' del primo tempo di Cicinho dopo un'intesa volante Totti-Perotta, la secondo al 2' della ripresa con un gran sinistro al volo di Vucinic dopo una discesa di 50 metri palla al piede di De Rossi, infine Julio Baptista al 93' con un destro a giro all'incrocio dopo una grande azione personale. Tre espulsi: al 54' Taddei viene ammonito, protesta e becca il secondo giallo, al 69' squadre in parità per il rosso a Sculli, alla fine del primo tempo l'arbitro Rocchi aveva cacciato anche l'allenatore del Genoa Gasperini.

INTER - L'Inter nell'anticipo di sabato passa a Lecce e prosegue la sua corsa in vetta alla classifica. Mourinho porta Balotelli in panchina; Figo e Stankovic agiscono dietro Ibrahimovic; in difesa torna Materazzi, sulla sinistra Santon per Maxwell. Partenza a razzo da parte dell'Inter che mette subito alle corde la formazione salentina e dopo 12' passa in vantaggio: Cambiasso dal limite fa filtrare un ottimo pallone per Ibrahimovic, l'attaccante svedese, in posizione regolare, controlla il pallone e con un gran tiro potente e preciso fa secco Benussi. Lecce vicinissimo al pari al 18': angolo di Caserta, gran colpo di testa di Stendardo da distanza ravvicinata ma Julio Cesar gli nega il gol parando con grande prontezza di riflessi. Al 37' episodio sospetto con Ibrahimovic che finisce a terra in area dopo un contatto con Stendardo, Tagliavento lo ammonisce per simulazione con grandi proteste di Mourinho nel dopo gara. Il primo tempo si chiude meritatamente 1-0 con l'Inter che dopo l'ottimo inizio gestisce la situazione. Nella ripresa comincia bene il Lecce, ma all'11' è Maicon a sfiorare clamorosamente il raddoppio mandando alto da due passi. Al 27' il 2-0 arriva sul serio: cross dalla sinistra dell'ottimo Santon e perfetto stacco di testa di Figo che infila Benussi; numero da centravanti di razza. Al 37' terzo gol nerazzurro: punizione di Maicon dalla destra e perfetto inserimento di testa di Stankovic che infila imparabilmente Benussi.

LA FRENATA DEL MILAN - Alla vigilia del derby, il Milan non ha saputo ribattere all'Inter vittoriosa a Lecce e giocherà la partitissima sotto di otto punti e senza Kakà, infortunato. La combattiva Reggina ha fatto un punto a San Siro, un punto che le darà morale per il finale di stagione. È stata una difficile serata, per il Milan, contro una Reggina molto ben arroccata che ha imbrigliato il gioco dei rossoneri per oltre un'ora, riuscendo a segnare un bel gol al 33' del primo tempo con Di Gennaro (scuola rossonera) e capitolando solo su rigore (di Kakà, che aveva colpito un palo) dopo un gol di Seedorf annullato per un mani. Le difficoltà rossonere sono dipese dall'assenza dello squalificato Pirlo (è mancato un regista del gioco) e soprattutto dalla mancanza di un colpitore di testa sotto rete che prenda i cross di Beckham. Il pareggio rossonero è arrivato al 67’ con Kakà, su calcio di rigore concesso per un netto fallo di Krajcík su Pato nell'unico spunto del brasiliano, molto nervoso nell'incontro. Ma per il Milan la vera tegola è l'infortunio di Kakà, uscito nel finale. Il brasiliano ha riportato una distorsione al piede sinistro con «prognosi di almeno quindici giorni» e addio derby.

GLI ALTRI INCONTRI - Cagliari-Atalanta 0-1, Sampdoria-Siena 2-2, Torino-Chievo 1-1, Udinese-Bologna 1-0. Il posticipo è Palermo-Napoli (ore 20,30).



15/02/2009 17:58
 
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La Juve sognava di godersi il derby milanese con appena quattro punti di svantaggio dall'Inter. Invece una Samp incerottata ma guerriera blocca i bianconeri sull'1-1 all'Olimpico. Juve bella e sfortunata: quattro pali e tante occasioni sprecate. Gol dei centravanti, Pazzini prima e Amauri poi. Pareggio gonfio di rimpianti per il Genoa: la Fiorentina rimonta 3 gol, tripletta di Mutu (l'ultima rete all'ultimo secondo) e i viola difendono così il quarto posto. Fragorosa caduta della Roma a Bergamo: l'Atalanta, che ne aveva già fatti 3 all'Inter, si ripete contro i giallorossi, evidentemente distratti dalla Champions che verrà. Imbarazzante la difesa di Spalletti. Il solito bel Cagliari batte 2-0 il Lecce. Giusti pareggi a Verona, Reggio e Siena.
JUVENTUS-SAMPDORIA 1-1
Bellissima partita all'Olimpico: ci prova in tutti i modi, la Juve, a vincere questa partita, ma la Samp si porta a casa un prezioso e soffertissimo pareggio. Pazzini rigerenato dalla cura Mazzarri: l'ex viola ha segnato tre gol nelle ultime tre partite. Bello quello che colpisce la Juve al 10': giocata geniale di Cassano che inventa un corridoio per il centravanti, controllo e colpetto sotto ad aggirare la disperata uscita di Buffon. Già prima del gol di Pazzini, la Juve aveva sfiorato la rete del vantaggio con Nedved e poi con un colpo di tacco "alla Bettega" di Del Piero: bravissimo Castellazzi. Dopo la doccia fredda, i bianconeri vanno all'assalto e creano una dozzina di occasioni. Amauri anticipato di un niente da Raggi e Gastaldello, poi uno scatenato Nedved colpisce prima il palo (bello e sfortunato il tocco che scavalca Castellazzi) e poi la traversa con una deviazione di testa. All'inizio della ripresa un cross di Cassano deviato da Molinaro finisce sul montante alla destra di Buffon. Ranieri inserisce Giovinco e fa bene: proprio da un cross del piccolo fantasista nasce il pareggio di Amauri, coraggioso nel suo tuffo di testa ad anticipare Da Costa, subentrato a Raggi. Subito dopo, traversa di Del Piero. Inefficace l'assedio finale.

GENOA-FIORENTINA 3-3
Gran partita a Marassi e formidabile rimonta della Fiorentina, da 0-3 a 3-3. All'ultimo secondo il gol del pareggio di Mutu. Pronti, via e il Genoa va all'assalto. Fiorentina alle corde, sembra inevitabile il gol che puntuale arriva al 12': strepitosa combinazione Rossi-Thiago Motta-Milito-Thiago Motta e gol del brasiliano con la curva rossoblù che impazzisce. Per mezz'ora gioca solo il Genoa, poi viene espulso Biava per doppia ammonizione e la Fiorentina si illude di poter uscire dal bunker. Invece arriva il raddoppio: strepitosa percussione sulla destra di Mesto e assist per Palladino che realizza. All'11' st rigore di Milito e 3-0: gol numero 15 del killer argentino. Al 14', ancora su rigore, Mutu riduce la distanze. Dopo l'1-3 è un'altra Fiorentina: infatti Mutu colpisce ancora.
ATALANTA-ROMA 3-0
Con 3 gol in 7 minuti nella ripresa, l'Atalanta stende una Roma irriconoscibile. I giallorossi recuperano Vucinic ma soffrono terribilmente l'Atalanta per tutta la partita. I centrocampisti di Spalletti non pressano e allora sono i bergamaschi a fare la partita, anche se nel primo tempo non creano occasioni pericolose per Doni: solo una conclusione da brividi di Padoin. Dall'altra parte De Rossi serve un buon pallone a Vucinic che però manca lo stop. La Roma però non riesce a ripartire con la consueta leggerezza. Nella ripresa Atalanta travolgente: subito diagonale forte e preciso di Capelli dopo mischia infernale e 1-0. Passano pochi minuti e al 10' i nerazzurri raddoppiano: cross dalla sinistra e Doni anticipa Juan. Inguardabile la difesa della Roma anche sul terzo gol, realizzato ancora da Doni. Espulso Perrotta.
REGGINA-PALERMO 0-0
Di Gennaro non fa come al Meazza: nel finale spreca l'occasione per regalare una preziosa vittoria alla sua Reggina. Anche Cavani divora una palla-gol negli ultimi minuti. All'inizio ci si aspetta una Reggina aggressiva e invece è il Palermo a comandare. Anche senza gli squalificati Nocerino e Bresciano, la formazione di Ballardini dimostra di avere una precisa idea di gioco. Ispirato Liverani, anche se poi la Reggina resiste agli attacci siciliani: anche Corradi si sacrifica nelle mischie in area.
CAGLIARI-LECCE 2-0
Immediato riscatto dei sardi dopo la caduta con l'Atalanta. Nel primo tempo Jeda spreca una grande occasione sporcando il destro da due passi. E' Fini a regalare la vittoria ad Allegri con un siluro in diagonale a risolvere una mischia. I pugliesi reagiscono e segnano ma il gol viene annullato per fuorigioco di Tiribocchi. Nel finale raddoppio di Matri.
SIENA-UDINESE 1-1
Partita equilibrata e brillante, pareggio giusto. L'Udinese schiera il tridente azzurro Pepe-Quagliarella-Di Natale e sfiora il gol con Obodo, che arriva in ritardo di un istante su cross dello stesso Di Natale. Passa il Siena su rigore al 5' della ripresa: Maccarone si fa parare il tiro ma poi arriva per primo sulla respinta e segna. Di Natale divora il gol del pari poco più tardi. Ma al 27' il capitano udinese non sbaglia e firma l'1-1 su assist di Obodo.
CHIEVO-CATANIA 1-1
In pieno recupero il Chievo acciuffa il pareggio e fa disperare Zenga. Partita giocata all'attacco dal Catania fin dai primi minuti: pressing asfissiante e grande aggressività. Meritato il vantaggio al 12': fallo (o presunto tale) di Pinzi su Morimoto, rigore calciato non bene da Pablo Ledesma ma Sorrentino non riesce a trattenere il forte tiro dell'argentino. Bravo Bizzarri sulla solita conclusione velenosa di Italiano. Nella ripresa i veronesi ci provano e Colucci segna all'ultimo assalto.
22/02/2009 18:02
 
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Il Milan risponde a Juve e Inter. Un gol di Seedorf piega il Cagliari e permette alla squadra di Ancelotti di mantenere invariato il distacco da Juve e Inter, vittoriose negli anticipi del sabato rispettivamente a Palermo (0-2) e Bologna (1-2). Quarto posto per la Fiorentina vittoriosa all'ultimo minuto di recupero in casa con il Chievo grazie ad un gol di Mutu. La rete scatena un a rissa in campo dato che proprio Mutu, aveva, prima di mettere la palla in rete, commesso un fallo a centrocampo non visto dall'arbitro. Nelle altre partite di domenica, vittorie per il Genoa a Napoli (0-1), e per la Lazio a Lecce (0-2). Successi casalinghi per Catania, Samp e Torino, rispettivamente su Reggina, Atalanta e Udinese. Nel terzo anticipo del sabato la Roma aveva sconfitto per 1-0 in casa il Siena. In classifica invariate le prime tre posizioni, mentre Fiorentina (quarta) e Genoa (quinto) scavalcano i giallorossi che ora sono sesti.

MILAN - Grazie ad una rete di Seedorf il Milan batte un ottimo Cagliari e sale a 48 punti, a due dal secondo posto, occupato dalla Juventus. I rossoneri rispondono così alle vittorie di Inter, Juve e Roma, negli anticipi, con una gara ordinata giocata con una sola punta di ruolo Pippo Inzaghi e con l'olandese Seedorf in appoggio. E proprio Seedorf è l'autore della rete decisiva al 65'.

FIORENTINA - Vittoria sofferta per la Fiorentina in casa con il Chievo. Il gol del successo arriva solo al 49' della ripresa, vale a dire all'ultimo minuto di recupero, dopo che gli scaligeri erano passati in vantaggio al 13' del primo tempo con Morero e i viola avevano pareggiato al 28' della ripresa con Gilardino. Ma è proprio la rete decisiva di Mutu che è causa di una vera e propria rissa in campo tra le due squadre. Il romeno andava infatti in rete dopo un fallo (non visto dall'arbitro) commesso a centrocampo proprio all'inizio dell'azione che portava al gol viola. Immediata la reazione dei giocatori del Chievo che rimproveravano a Mutu e agli altri giocatori di Prandelli di non essersi fermati visto che Mandelli, colpito dal romeno, era rimasto a terra.

LE ALTRE PARTITE - Nelle altre gare di domenica importante passo in avanti del Genoa vittorioso per 1-0 a Napoli e ora quinto in classifica. Vittoria in trasferta per 2-0 per la Lazio a Lecce e successi incasa per la Samp (1-0 all'Atalanta), per il Torino (1-0) all'Udinese e il Catania (2-0) alla Reggina.

JUVE - A causa degli impegni in Champions League sabato si sono giocati tre anticipi che hanno visto coinvolte Inter, Roma e Juve rispettivamente impegnate con Bologna, Siena e Roma. L'ultim anticipo della giornata era quello della Juve che correva subito grandi rischi a causa di un Miccoli indemoniato che come sempre voleva essere l'ex da rimpiangere. Ci andava vicino con un'occasione sventata da Buffon e una traversa piena. La Juve soffriva ma reggeva e poi cominciava a costruire occasioni. Davanti Iaquinta e Trezeguet (al rientro in campionato dopo l'operazione) non hanno grande intesa. Molto meglio vanno Nedved, Tiago e Sissoko in fase di spinta. E proprio Sissoko, con un'azione di potenza, portava in vantaggio la Juve: saltava due uomini e scaricava in porta un bolide di destro. Nella ripresa il Palermo cerca il pari con determinazione: per almeno venti minuti la Juve balla e non riesce a rilanciare un solo contropiede. Ma la bufera passava quando entravano prima Marchionni per Camoranesi e poi Amauri (al ritorno da ex) per Iaquinta. Con una grande azione sulla sinistra era proprio Amauri a servire la palla a Trezeguet per il 2-0: era il primo gol del francese dal maggio scorso. Una rete che chiudeva la partita.


INTER - La capolista era stata la prima a scendere in campo. Partita più difficile del previsto quella di Bologna, sbloccata però già nel primo tempo grazie a un gol di Cambiasso che sottoporta riprende una palla vagante dopo una deviazione di testa-braccio di Adriano, su un corner dalla destra: l'argentino controlla e mette in rete. L'Inter però fa poco per chiudere la partita e il Bologna non si rassegna: reagisce e cerca il pari. Lo raggiunge al 34' del secondo tempo: anche in questo caso è un corner a portare al gol, di testa, Britos. Ma i rossoblù non hanno quasi il tempo di festeggiare: dopo 3' minuti vengono beffati da una punizione di Balotelli. In realtà il giocatore nerazzurro mette in mezzo un cross dalla sinistra, molti saltano, nessuno tocca e la palla s'insacca beffarda sul palo lontano del portiere del Bologna, Antonioli. Partita finita? No, ci vuole un salvataggio di Julio Cesar nel finale su Di Vaio per portare a casa i tre punti. Che arrivano e fanno esultare Mourinho. Non certo l'ex vice allenatore nerazzurro Mihajlovic: «Una sconfitta che sicuramente non meritavamo, ma come in ogni partita regaliamo qualcosa agli avversari...»

ROMA - Vittoria anche per la Roma grazie a un bel gol di Taddei. Quanto bastava per battere il Siena 1-0 e cominciare a pensare all'Arsenal. Impossibile chiedere di più alla formazione di Luciano Spalletti, che era costretto a fare i conti con un lungo elenco di indisponibili. La Roma, in versione a dir poco inedita, faticava a produrre gioco contro un avversario che firmerebbe per il pareggio. Il Siena però era impalpabile in fase offensiva. La partita sembrava complicarsi quando Juan, alle prese con problemi muscolari, era costretto a lasciare il campo: un'altra perdita che condizionerà la squadra e le possibilità del tecnico. Ma in tanto i 3 punti arrivavano: al 63' la rete di Rodrigo Taddei sbloccava il risultato e di fatto, vista l'inconsistenza del Siena, chiudeva la partita.




19/04/2009 20:29
 
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ATALANTA-REGGINA 0-1
La Reggina torna a sperare nella salvezza con questi tre punti che la riportano subito sotto Lecce e Bologna. Al 10' Guarente ci prova su punizione, ma Puggioni è bravo a deviare in angolo. Al 19' è ancora Guarente a calciare da fuori area, ma ancora una volta il portiere della Reggina respinge. Ma al 40' sono proprio i calabresi a passare in vantaggio. Consigli ribatte la prima bella conclusione di Costa, ma arriva Ceravolo che a porta vuota segna. Al 5' della ripresa è di nuovo Puggioni a salvare il risultato, questa volta su Floccari. Al 39' Reggina ad un passo dal raddoppio, con Brienza che colpisce la traversa. E proprio nei minuti finali con Cozza che invece trova il palo, complice anche la deviazione di un giocatore dell'Atalanta.

CAGLIARI-NAPOLI 2-0
Il Cagliari conquista tre punti che regalano ancora speranze d'Europa ai sardi. La formazione di Allegri passa in vantaggio subito al 5' con Jeda. Cossu per Matri, preciso cross dal fondo e in area Jeda in tuffo segna. Per lui è il decimo gol nell'attuale campionato. Basta poco e la partita è chiusa. Grazie anche ad un miracolo di Marchetti che nega il pareggio a Lavezzi proprio negli istanti finali. E sull'azione successiva è Lazzari a raddoppiare.

CATANIA-SAMPDORIA 2-0
Nella gara di oggi che meno aveva da dire da un punto di vista della classifica, è il Catania ad avere la meglio. Al 21' occasione per i siciliani con Morimoto, che in mezzo all'area colpisce male. Al 37' rigore per il Catania, per fallo di Lucchini su Izco. Lo realizza Mascara, con Castellazzi che non ci arriva. Al 3' del secondo tempo raddoppia il Catania: tiro di Morimoto respinto da Castellazzi, arriva Martinez che a porta vuota segna.

PALERMO-BOLOGNA 4-1
Non poteva iniziare in modo peggiore l'avventura di Papadopulo sulla panchina del Bologna. Palermo già in vantaggio al 5'. Errore di Terzi in difesa, pallone a Tedesco che mette in mezzo per Cavani, arriva Belleri che fa un autogol nel tentativo di anticipare Cavani. Al 23' rosanero vicini al raddoppio, con un tiro di Succi che il portiere Colombo sfiora di quel tanto da mandare sulla traversa. Il Bologna cerca il pareggio con Di Vaio, ma la sua conclusione viene parata da Amelia. Ma al 43' è Kjaer ad approfittare di un'uscita totalmente sbagliata di Colombo. Terzo gol per il difensore del Palermo. Al 18' partita chiusa: lancio di Liverani, torre di Cassani, arriva Succi che non può fare altro che segnare. Al 31' Bologna pure in dieci per l'espulsione di Volpi. Solo per la classifica marcatori serve la rete di testa di Di Vaio al 43'. A chiudere la rete di Cavani.

ROMA-LECCE 3-2
La Roma rientra in piena corsa per la Champions, approfittando delle sconfitte di Genoa, ieri, e Fiorentina, oggi. Spalletti nel riscaldamento perde Taddei per un problema muscolare all'adduttore. Dentro Brighi. Ma al 3' la sua squadra è già in vantaggio. Punizione dalla distanza di Baptista, respinge Benussi, arriva Totti e gol. Al 7' il Lecce perde Caserta per infortunio, al suo posto entra Papadopoulos. E al 13' è raddoppio. Motta da destra mette in mezzo, Benussi esce male, ci pensa Brighi a buttare il pallone in rete. Al 23' Baptista sfiora il terzo gol di testa, pallone che esce di poco. Al 30' Munari accorcia le distanze. Assist involontario di De Rossi per il giocatore del Lecce che davanti ad Artur lo batte in uscita. E al 9' della ripresa ecco l'incredibile: Tiribocchi per Papadopoulos che incrocia sul palo più lontano e batte il portiere della Roma. È 2-2. Passano però appena 4' ed è rigore per la Roma, forse un po' generoso, con intervento di Edinho su Baptista: sul dischetto va Totti che non fallisce. Per lui sono 175 i gol in A, 10 in questo campionato. Il Lecce finisce anche in dieci per l'espulsione di Ariatti

SIENA-CHIEVO 0-2
Chievo sempre più vicino alla salvezza, con i tre punti di oggi pesantissimi. Al 21' la formazione di Di Carlo passa in vantaggio. Bella verticalizzazione di Mantovani per Pinzi, che arriva sul fondo a sinistra, appoggio indietro per Pellissier che non ha problemi a segnare. Al 2' della ripresa è ancora Pellissier a realizzare la sua doppietta personale, con un pallonetto davanti ad Eleftheropoulos. Per lui undicesima rete in questo campionato.

UDINESE-FIORENTINA 3-1
Occasione davvero sprecata per la Fiorentina di scavalcare il Genoa e riacciuffare il quarto posto. Viola già sotto dopo pochi minuti. Al 9' Asamoah porta in vantaggio l'Udinese, il centrocampista se ne va tra tre giocatori della Fiorentina e dal limite incrocia. Frey battuto. A questo punto la Fiorentina attacca, ha una certa supremazia del gioco, ma non riesce ad essere particolarmente pericolosa. È una fiammata che non dura molto. Al 23' sono infatti i bianconeri ad andare vicini al raddoppio con un tiro a girare di Quagliarella respinto da Frey. Il secondo tempo si apre subito con un rigore per l'Udinese: Sanchez tira dal limite, Gamberini si gira di spalle per coprirsi e tocca con il gomito, per Bergonzi non ci sono dubbi. Dal dischetto segna D'Agostino. Al 21' si riapre la gara: punizione dalla trequarti di Pasqual, Dainelli svetta di testa e segna. Ma 2' più tardi è di nuovo partita chiusa: punizione dal limite di D'Agostino che realizza la sua doppietta personale. Al 35' Fiorentina di nuovo vicino al gol con un gran colpo di testa di Gilardino che colpisce il palo.

GENOA-LAZIO 0-1 (giocata ieri)
Sconfitta pesante in casa per il Genoa, che nonostante tutto riesce a mantenere il quarto posto in classifica che vale la Champions League. Decisiva nel secondo tempo la rete di Zarate, al 20', con un diagonale che ha battuto Rubinho. Un successo tutto sommato meritato per la squadra di Delio Rossi. Il Genoa si vede solo nei minuti iniziali, con le conclusioni di Biava, Thiago Motta e Sculli.

JUVENTUS-INTER 1-1 (giocata ieri)
Finisce in parità il derby d'Italia, che lascia così immutato il distacco di dieci punti in classifica. Con i bianconeri che questa sera rischiano l'aggancio da parte del Milan. Al 9' è Tiago ad evitare la rete di Balotelli, levando il pallone proprio dalla linea di porta. Il primo tempo si chiude sullo 0-0. Nella ripresa è lo stesso Balotelli a portare la squadra di Mourinho in vantaggio, finalizzando un'azione spettacolare tutta di prima, con assist finale di Muntari. Ma proprio nei minuti di recupero ecco il pareggio Grygera, di testa, su angolo di Giovinco. Finisce 1-1 e discorso scudetto praticamente chiuso.



26/04/2009 17:08
 
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Un finale di stagione inquieto per molte squadre: scudetto a parte, che ormai è prenotato dall'Inter, i piazzamenti da conquistare, per l'Europa e per la salvezza, sono ancora in gioco. Ma sono soprattutto i piani per il futuro a dare già scossoni. Ne sanno qualcosa la Juve e la Roma ma perfino all'Inter, che da questa settimana ha ufficialmente lasciato libero Adriano e rischia di veder partire Ibrahimovic, desideroso di nuovi stimoli. Questo finale di stagione sembra però essere all'insegna delle due milanesi. Oltre all'Inter (posticipo alle 20.30 contro il Napoli al San Paolo) è l'ora del Milan che battendo per 3-0 il Palermo a San Siro è secondo da solo staccando un Juve in difficoltà fermata sul pareggio (2-2) dalla Reggina ultima in classifica. E ora i bianconeri si devono guardare per difendere la terza piazza dalla Fiorentina vittoriosa per 4-1 nell'anticipo contro la Roma, che ha scavalcato il Genoa sconfitto per 2-0 a Bologna. In fondo alla classifica vittorie anche per Torino (1-0 sul Siena) e Lecce (2-1 sul Catania). Per la lotta per l'Uefa vittoria per l'Atalanta all'Olimpico contro la Lazio, mentre Sampdoria-Cagliari pareggiano per 3-3. Nel primo anticipo del sabato Chievo sconfitto per 2-1 dall'Udinese in casa.

QUARTO POSTO - La Roma crolla, la Fiorentina torna a volare. Al Franchi finisce 4-1 . Per i viola quattro reti e tre passi importanti verso la Champions League. Non è tutto perché Gila (doppietta per lui) e compagni spediscono la Roma a -6. Bella gara al Franchi, equilibrata nel primo tempo, dominata dalla Fiorentina nella ripresa. Brutto il pre-partita con incidenti e lancio d'oggetti, anche sul bus dei giallorossi. Si sblocca presta la sfida, al 6' Vargas fa partire un gran sinistro dai 25 metri imprendibile per Artur: 1-0 Fiorentina. La Roma reagisce con Baptista, Brighi, Taddei e Panucci, ma Frey non rischia mai, mentre la Fiorentina protesta per due episodi dentro l'area di rigore della Roma (mani di Cassetti ed entrata di De Rossi su Jovetic). Nella ripresa, al 2', la Fiorentina raddoppia con un colpo di testa vincente di Gilardino su assist di Semioli, ben servito da un ottimo Jovetic. La Roma prova a rientrare in partita con Baptista e Cassetti che, al 13', colpisce la traversa. Un minuto dopo i giallorossi restano in 10 per l'espulsione di Pizarro per doppia ammonizione. La Fiorentina ne approfitta subito, al 22', Gilardino si libera di Cassetti e segna il 3-0. Spalletti inserisce il giovane D'Alessandro (bravo e subido insidioso), ma la sua squadra non c'è e, al 28', arriva il 4-0 di Gobbi che ribadisce in rete dopo una bella respinta di Artur sul colpo di testa di Gilardino. Al 41' il gol della bandiera della Roma, lo segna Julio Baptista con un gran destro che batte Frey. È l'unico lampo giallorosso in una notte da dimenticare per la squadra di Spalletti che esce dal Franchi con le ossa rotte e con la Champions League che si allontana forse definitivamente. E Palermo (-3), Cagliari (-4) e Lazio (-5), adesso vedono vicino il sesto posto che vale l'Uefa. La Roma rischia anche quello.

INTER A NAPOLI - In altre condizioni sarebbe stata una partita da grandi attese. Invece la trasferta a napoli dei nerazzurri si gioca su stati d'animo contrapposti. L'Inter, in assenza di avversari, plana tranquillamente verso lo scudetto. Donandoni, chiamato a rilanciare il napoli, cerca una prova di carattere dei suoi. In casa nerazzurra si guarda ormai alla prossima stagione. E se l'addio di Adriano era atteso come una liberazione, i nuovi segnali da parte di Ibrahimovic, desideroso di cambiare aria, sono invece un campanello d'allarme che l'Inter non può trascurare.



22/11/2009 17:39
 
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Il giorno di Totti, uno che vede poco la porta: tre gol al rientro dopo un mese e mezzo e un intervento al menisco. Il giorno del Milan, che dopo aver tremato contro uno splendido Cagliari, dà spettacolo col suo tridente. Il giorno del Napoli irriconoscibile per un tempo. Il giorno del Livorno che batte il Genoa. Pari nel derby siciliano. Tanti gol, 30 compresi quelli di ieri, alcuni bellissimi (Pato, Pazzini, Totti). Stasera Juventus-Udinese. I bianconeri possono riprendersi il secondo posto.

LIVORNO-GENOA 2-1
Cosmi arroccato, sembra più il Genoa (con la maglia simil-Argentina) a fare la partita. Il presidente Spinelli, l'ex di lusso del match, festeggia quando Candreva, il suo gioiello, fa un numero sulla destra e cross teso basso, indietro, per Lucarelli. Rete d'autore al 21' (si tratta, nel caso di Lucarelli, di un autore che non si esprimeva da tempo). Palacio il più pericoloso dei genoani. Pareggia Criscito di piatto sinistro. Spinelli torna cupo fino al recupero, quando Pulzetti regala una fantastica vittoria al Livorno.

MILAN-CAGLIARI 4-3
Non c'è Nesta. C'è però Seedorf che spinge subito il Milan avanti (5'). Il Cagliari protesta, vorrebbe un rigore per un'uscita di Dida su Matri. Il cagliaritano si prende la rivincita un minuto dopo e pareggia facendo capire a tutto San Siro che senza Nesta la difesa rossonera non si fa scrupoli: balla volentieri. Il Cagliari gioca meglio. Anzi domina. E quando è giusto che arrivi il raddoppio dei sardi arriva: con Lazzari. Senza meritare il Milan rimette la testa fuori dall'acqua con Borriello, 2-2 al 38'. Pato Show un minuto dopo. Calcia dal basso verso l'alto e porta i rossoneri di nuovo avanti (3-2). Fallo su Borriello. Rigore di Ronaldinho: 4-2. Nené riduce le distanze perché il Cagliari non molla e perché Kaladze non è Nesta. Larrivey sfiora il 4-4.

NAPOLI-LAZIO 0-0
Ci provano timidamente entrambe le squadre. Forse un po' di più la Lazio che davanti ha Cruz e Zarate. Col passare dei minuti, senza grandi occasioni, la partita si incattivisce. Saccani ne ammonisce quattro ma non dà la sensazione (non è una novità) di avere il match in pugno. Lazio comunque più motivata, e tatticamente più equilibrata, del Napoli (non è certo lo stesso Napoli che ha battuto la Juve). Napoli un po' più vivo nel secondo tempo. Almeno ci prova. Una pallonata a fine primo tempo di Kolarov su punizione, pensano in tribuna, potrebbe finalmente aver svegliato Lavezzi. Napoli trasfigurato forse da un "hairdryer" di Mazzarri negli spogliatoi (si chiamano "asciugacapelli" i proverbiali strilli di Ferguson nell'intervallo quando il suo Manchester non gira). La Lazio è aggredita dalla paura, si difende e poi si spegne. Mezza rissa nei secondi finali (Radu contro Gargano).

PALERMO-CATANIA 1-1
Il gol di Migliaccio al 4' scardina il derby di Zenga (lo scorso anno lo stravinse alla guida del Catania, 4-0). Cavani sfiora il raddoppio al 16'. Miccoli cresce. La difesa del Catania non sa come arginarlo. Al 24' Andujar devia sulla traversa un suo bolide. Ma il Catania confeziona occasioni. Bravo anche Sirigu. Il Catania si "vendica" di Zenga pareggiando con Martinez a inizio ripresa (10'). Annullato un gol a Mascara a sette dalla fine.

ROMA-BARI 3-1
Ranieri quasi sciocca l'Olimpico all'annuncio delle formazioni perché per una volta, sceglie il tridente: Totti (che ritorno!), Vucinic e Menez. Un tridente anomalo, più un 4-3-2-1, ma sempre tridente. Ventura non tradisce invece il suo 4-4-2 bugiardo, alla Ferguson. Totti impiega cinque minuti per tornare al gol dopo un mese e mezzo lontano dai campi (rigore per fallo su Vucinic). Gliene occorrono solo altri nove per raddoppiare con una sassata su punizione, forse pensando a Batistuta o Di Bartolomei. Poi il terzo, a giro sotto il sette. Quest'anno aveva già fatto tripletta col Gand e il Kosice in Europa League. 187 gol in serie A. Signori è a un gol, Hamrin a tre. A parte Piola, niente gli è precluso, nemmeno Nordahl (225). Straordinario. Ripresa. Ventura inserisce Koman, il baby ungherese, che ci prova subito da lontano. Traversa di Almiron. Il Bari gioca comunque bene, i 10 mila tifosi ospiti in curva continuano a fare festa, bellissimi, ma certo è dura. Dentro anche Meggiorni e l'ispido Zamata che crea qualche imbarazzo a Riise sulla fascia. Autogol di Andreolli, gol meritato per il Bari.

SAMPDORIA-CHIEVO 2-1
Il match si scuote col gol di Poli deviato dalla schiena di Rossi al 19'. Chievo falloso e insolitamente spaesato. Molti falli, soprattutto su Cassano. Il Chievo resta in dieci per l'espulsione di Luciano (doppia ammonizione). Annullato ai veronesi un gol di Pellissier forse regolare. Fantastica l'azione del secondo gol doriano (Pazzini), che arriva al 20' della ripresa. Mantovani accorcia dopo essersi aggiustato il pallone col braccio (alla Henry...). Sorrentino nega a Pazzini il 3-1.

SIENA-ATALANTA 0-2
Si fa dura per la squadra toscana tra sconfitte e contestazione. Acquafresca cerca il suo primo gol atalantino. Il palo di Terzi (11') apre una serie di occasioni per i padroni di casa, fra i quali spicca Maccarone. Proprio lui imbecca Fini al 29'. Miracolo di Consigli. Ripresa che inizia nel segno di Tiribocchi: il "Tir" porta in vantaggio i suoi col suo 5° gol in campionato. Ficagna atterra Acquafresca in area. Primo gol di Acquafresca e 0-2. Paolucci sbaglia un rigore per il Siena. Conte si esalta in panchina.

BOLOGNA-INTER 1-3 (giocata ieri)
Con la complicità di Lucio, Samuel e Julio Cesar, Zalayeta prova a riscrivere la trama di una partita segnata dagli scompensi pareggiando quando nessuno se l'aspetta: troppo talento da una parte sola. L'Inter però, andata in vantaggio con Milito, micidiale, è più forte anche delle amnesie occasionali dei suoi difensori e prima della fine del primo ristabilisce le distanze che la separano, quasi geneticamente, da questo povero (anche se coraggioso) Bologna. In gol Balotelli. Dopo il match non ha praticamente più storia. Il secondo tempo serve soltanto a Milito per confezionare un assist/capolavoro per Cambiasso che fa 3-1 grazie anche al pessimo posizionamento di Britos. Inter padrona. Unica macchia per la capolista l'inaccettabile espulsione di Maicon che a partita finita insulta un assistente di Rosetti. Dipende da quante parolacce sono finite a referto.

FIORENTINA - PARMA 2-3 (giocata ieri)
Una, il Parma, è una squadra equilibrata che gioca, quando serve, ordinata e, quando serve, scatenata. L'altra vive più di individualità (Vargas, fino a due mesi fa Jovetic) ma forse conta troppo su Gilardino. Vince 3-2 la squadra solo perché Gilardino gioca e segna proprio come nel suo ultimo anno a Parma. Bel match contrassegnato dalle verticalizzazioni degli uomini di Guidolin che, palla al piede, giocano il miglior calcio d'Italia insieme col Bari, e dall'affanno difensivo dei viola, spiegabile in gran parte con la difficoltà di Dainelli e Natali a gestire avversari che non si sa mai da dove partono. Vantaggio di Gilardino con un gol da grande centravanti (ha ricordato quello di Pruzzo nella finale di Coppa Campioni contro il Liverpool). Poi Amoruso e Bojinov ribaltano il risultato. Ancora pari di Gilardino. Poi Lanzafame sfrutta l'ennesima verticalizzazione (di Panucci) e chiude d'esterno. Parma terzo. Davvero notevole.
29/11/2009 17:58
 
Quota
L'Inter se ne va, la Juve sprofonda. I nerazzurri battono la Fiorentina in casa grazie al rigore trasformato da Milito nei minuti finali. I bianconeri finiscono invece ko a Cagliari (2 a 0 per i padroni di casa: reti di Nené e Matri) e scivolano a -8 punti in classifica. Un distacco consistente proprio alla vigilia della sfida diretta dell'Olimpico della prossima settimana. Le altre partite: la Roma vince a Bergamo contro l'Atalanta per 2 a 1, Parma e Napoli pareggiano 1 a 1, il Bari supera il Siena per 2 a 1, il Chievo batte il Palermo per 1 a 0 mentre la sfida tra Lazio e Bologna finisce senza reti. Negli anticipi, vittoria dell'Udinese per 2 a 0 sul Livorno e trionfo del Genoa nel derby della Lanterna: 3 a 0. Stasera il posticipo tra Catania e Milan: in caso di vittoria i rossoneri potrebbero addirittura balzare al secondo posto.

INTER-FIORENTINA - Una vittoria per dimenticare la figuraccia di Champions e, soprattutto, per tenere a distanza la Juve: questo chiedeva Mourinho alla sua squadra. Alla fine, è andata ancora meglio: la vittoria dei nerazzurri sulla Fiorentina, arrivata al 40' grazie al rigore realizzato da Milito, permette infatti ai campioni d'Italia di incrementare il vantaggio sui bianconeri a 8 punti. Il maggior distacco del campionato, proprio alla vigilia del big match del 5 marzo. Contro i viola Mourinho spedisce in tribuna Balotelli e offre l'ennesima chance a Quaresma. E stavolta il portoghese ripaga il tecnico con un primo tempo di grande intensità. Il n.7 dell'Inter è una mina vagante, spazia da destra a sinistra e mette in affanno la retroguardia viola: giornata difficile per Gobbi, puntualmente saltato nell'uno contro uno. La Fiorentina, ordinata ma meno brillante di quella ammirata contro il Lione e con il gioiellino Jovetic ancora in panchina, gioca un primo tempo di contenimento ma lascia all'Inter almeno tre nitide palle gol. Il match si sblocca però soltanto al 40' della ripresa. Fa tutto Milito: l'argentino costringe al fallo Comotto, poi dal dischetto spiazza Frey e fa esplodere San Siro. Nel finale, Eto'o sfiora il raddoppio in contropiede.

CAGLIARI-JUVENTUS - Dopo il disastro contro il Bordeaux, la Juve concede un inatteso bis: a Cagliari i bianconeri subiscono un'altra sconfitta per 2 a 0. Una vittoria meritata, quella dei padroni di casa, che soprattutto nel primo tempo mettono sotto la squadra di Ferrara. Il tecnico lascia Del Piero in panchina, puntando su Amauri, ma la scelta non si rivela particolarmente azzeccata. Diego continua a non incantare, mentre la meraviglia di giornata arriva dai piedi di Nené: al 30' l'attaccante spara un bolide da posizione defilata e centra l'incrocio dei pali. Nella ripresa la Juve prova a reagire, ma la manovra non è fluida. Poche le occasioni da rete: i sardi reclamano un rigore per un presunto fallo di Caceres su Matri, i bianconeri fanno altrettanto per una spinta in area ai danni di Amauri. Nei minuti finali Ferrara fa entrare Giovinco e Del Piero, ma senza alcun esito. Anzi: tocca a Matri fissare il risultato sul 2 a 0.

PARMA-NAPOLI - Finisce con un pareggio che, almeno guardando la classifica, può andare bene a entrambe. Al Parma, per rimanere nelle zone alte della classifica. Al Napoli, per confermare i buoni risultati della cura Mazzarri. Al Tardini bel primo tempo dei partenopei che passano in vantaggio con Denis, mentre l'1-1 dei ducali arriva allo scadere su un calcio di rigore trasformato da Amoruso. Nei primi 45 minuti gli ospiti si muovono bene: Maggio sulla destra è una spina nel fianco e Denis tiene in costante apprensione i cinque difensori parmensi. Nella ripresa il Parma ci mette più voglia rispetto alla prima parte di gara, ma di grossi pericoli la porta campana non ne corre. Il match cala d'intensità fino al 38', quando Trefoloni fischia un calcio di rigore per il Parma in virtù di un atterramento di Lanzafame da parte di Aronica. Nell'occasione viene espulso Contini e Amoruso dal dischetto fissa il risultato sull'1-1. Gli ultimi minuti sono accesissimi, con continui capovolgimenti di fronte, ma il risultato non cambia.

ATALANTA-ROMA - Una rimonta per sognare l'Europa. La Roma passa per 2-1 sul campo dell'Atalanta e continua a sistemare la classifica. Con 21 punti, la squadra di Ranieri si accomoda tra le squadre che aspirano a un posto nei tornei continentali: la quarta posizione, che vale i preliminari di Champions League, è lontana solo 3 lunghezze. A quota 12, invece, l'Atalanta rimane invischiata nelle zone bassissime della Serie A. I verdetti maturano alla fine di un match non esaltante. Al 13' la difesa della Roma si fa cogliere impreparata sul lancio di Guarente che innesca Ceravolo: la conclusione indirizzata verso il secondo palo non lascia scampo a Julio Sergio, 1-0. Gli ospiti incassano il colpo e provano a ripartire. Il forcing giallorosso dà frutti al 44': la difesa atalantina non brilla per reattività sul corner calciato da destra, Vucinic è libero di battere Consigli con un preciso colpo di testa che vale l'1-1. A spezzare l'equilibrio, al 65', provvede Perrotta. Il centrocampista si inserisce alla perfezione sull'assist di Vucinic e di testa batte senza problemi Consigli: 2-1.

CHIEVO-PALERMO - Al Bentegodi di Verona il Chievo batte 1-0 il Palermo. Padroni di casa in vantaggio al 54' con Elvis Abbruscato che in acrobazia raccoglie una respinta corta di Salvatore Sirigu. Partita nervosa con 7 cartellini gialli in tutto. Il Palermo conclude la partita in dieci per l'espulsione di Liverani al 91' per somma di ammonizioni. Con questa vittoria i veronesi raggiungono quota 18 in classifica scavalcando proprio il Palermo fermo a 17. Esordio amaro per Delio Rossi sulla panchina dei siciliani.

LAZIO-BOLOGNA - Pareggio senza reti all'Olimpico. Un punto a entrambe al termine di una gara sostanzialmente equilibrata e vivace. Il risultato può andar bene al Bologna, mentre la Lazio manca ancora l'appuntamento con la vittoria e ora inizierà a preparare il derby. E mister Ballardini resta ancora a rischio.

BARI-SIENA - Per 75 minuti Alberto Malesani si gusta un esordio da sogno, poi le fiammate del Bari firmate Andrea Masiello e Greco gli rovinano la festa e il Siena è condannato all'ennesima sconfitta. Sempre ultima la formazione toscana, che per un'ora però ha messo sotto scacco i pugliesi di Ventura: dopo un primo tempo anonimo, il Bari ritrova velocità e schemi, e al 48' la zampata del «Lupo» Greco regala tre punti tutto sommato meritati. Eppure l'avvio dei padroni di casa era stato da incubo: al 3' cross di Del Grosso, Vergassola anticipa Parisi e beffa Gillet in uscita non perfetta: miglior inizio per il Siena non poteva esserci. Soltanto nei minuti finali il Bari rovescia la partita: Al 33' Masiello indovina il sinistro dal limite: 1-1. Al 48' è Greco a mettere il sigillo finale alla rimonta. Malesani mastica amaro, il Bari invece torna a respirare aria d'Europa.

GENOA-SAMPDORIA - Un derby che ha mantenuto le promesse, quello della Lanterna. Due rigori, tre espulsioni e tante azioni da gol. Spettacolare. Ma solo per i tifosi del Genoa: nell'anticipo i rossoblù hanno infatti strapazzato i blucerchiati vincendo 3-0. I gol di Palladino (rigore), Rossi e Milanetto (rigore). Il Genoa ha meritato ed ha condotto sempre il match anche quando si è ritrovato con un uomo in meno ed ha raddoppiato. Derby da dimenticare invece per Cassano e compagni: la Samp ha chiuso il match con nove uomini in campo e con questa sconfitta si fa quasi raggiungere dall'undici di Gasperini, ora al quinto posto in classifica. I rossoblù passano subito in vantaggio: al 10’ Milanetto fa fruttare il calcio di rigore concesso dopo il fallo di Ziegler su Palacio. L'undici di Gasperini si ritrova poi in inferiorità numerica per l’espulsione di iava (doppia ammonizione) al 45’. Nonostante questo, la Samp raddoppia con una magistrale azione di contropiede concretizzata dal capitano Marco Rossi che infila tra le gambe di Castellazzi all'ottavo della ripresa. Al 66’ restano in dieci anche i blucerchiati per l’espulsione (doppio giallo) dell’altro Marco Rossi. Partita definitivamente chiusa da un altro rigore (ancora un fallo di Ziegler, decisamente recidivo, stavolta su Papastathopoulos), trasformato da Palladino al 75’ con un gesto poco rispettoso verso la tifoseria blucerchiata che ha scatenato violente reazioni in campo e sugli spalti contribuendo a incendiare animi già molto eccitati. All’88’ la Samp resta con 9 uomini per il cartellino rosso diretto rimediato da Cacciatore. Finisce così, con un tripudio rossoblù e tanta delusione per i doriani.

UDINESE-LIVORNO -- Nel primo anticipo di giornata l’Udinese ha sconfitto 2-0 il Livorno. Bianconeri in vantaggio al 29’ con Totò Di Natale (direttamente da calcio di punizione), al decimo centro stagionale e capocannoniere del torneo, raddoppio di Antonio Floro Flores al 38’. Dopo un pareggio e due sconfitte di fila, la squadra di Pasquale Marino torna quindi al successo e aggancia momentaneamente a quota 18 punti Bari e Roma al decimo posto. Il Livorno resta invece terzultimo con 12 punti (con Lazio, Bologna e Atalanta), a +3 sul Catania e a a +6 sul Siena.

CATANIA-MILAN - Trasferta insidiosa anche per il Milan, che domenica sera scenderà sul campo di un Catania alla disperata ricerca di punti. In vista del match del Massimino, Leonardo deve fare i conti con la squalifica di Andrea Pirlo: al suo posto, spazio a Flamini, rientrato dopo l'infortunio alla caviglia. In difesa sarà indisponibile Oddo, vittima di un risentimento muscolare accusato mercoledì sera contro il Marsiglia: come terzino destro giocherà quasi sicuramente Abate. In attacco, confermato il trio composto da Borriello, Pato e Ronaldinho, mentre sarà ancora indisponibile per la trasferta in Sicilia il deluso Rino Gattuso.
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