01/03/2008 12:32 |
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Tre punti di penalità al Cagliari e un'ammenda di 20mila euro a titolo di responsabilità diretta. E ancora inibizione di un anno per il presidente della società Massimo Cellino e una multa di 10mila euro. Lo ha deciso la Commissione disciplinare della Federcalcio, riunita oggi, in merito al deferimento del procuratore federale a carico del numero uno dei rossoblù e della stessa società.
Lo scorso 21 gennaio il Procuratore Federale aveva deferito il presidente del Cagliari Massimo Cellino "per aver violato l'obbligo di accettare la piena efficacia dei provvedimenti degli organi di giustizia sportiva e soggetti delegati della Figc, nonché per aver contravvenuto ai principi di lealtà, correttezza e probità sportiva". Per responsabilità diretta era stata deferita anche la società sarda.
Alla decisione odierna la Disciplinare è giunta dopo l'intervista al quotidiano Il Mattino del difensore della Salernitana (serie C/1, girone B) Gianluca Grassadonia. Il calciatore, che prima di giocare nella squadra della sua città ha trascorso sette stagioni a Cagliari, aveva lanciato pesanti accuse nei confronti della società rossoblù su due diversi fronti: doping e violenza. Per il doping aveva raccontato che lui e alcuni suoi colleghi erano costretti a urinare al posto di un compagno di squadra per evitargli problemi durante un controllo. Sulla violenza aveva detto che gli ultras venivano usati dalla società contro i giocatori e in particolare contro di lui (la sua macchina fu incendiata, fu picchiato e diverse scritte con minacce apparvero sui muri di Cagliari). Ed erano arrivate le querela del Cagliari e di Cellino.
La decisione della Disciplinare è stata presa nel rispetto del nuovo codice di giustizia sportiva sulla violazione della clausola compromissoria, in quanto "la necessità di premunirsi di autorizzazione non avrebbe leso in alcun modo i diritti dei soggetti offesi dal Grassadonia".
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