Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Emergency

Ultimo Aggiornamento: 11/04/2007 14:29
10/03/2007 10:52
 
Quota
19/03/2007 18:51
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.201
Re:

Scritto da: aston villa 10/03/2007 10.52
www.emergency.it/



penso che sia doveroso un grazie ad Emergency e Gino Strada,

che oltre a farsi un culo grande come una casa per curare i feriti da cluster bombs, mine e quant'altro

trovano il tempo ed il coraggio per fare una vera missione di pace e tirare fuori dai guai l'ennesimo rapito

che cercava di fare informazione su una situazione veramente critica e difficile.


Marco

Che cosa sarebbe l'umanita' senza la donna?Sarebbe scarsa signore terribilmente scarsa.(Mark Twain)
27/03/2007 18:21
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.201
appello di emergency



--------------------------------------------------------------------------------


Oggetto: Appello per la liberazione di Ramhatullah Hanefi e Adjmal Nashkbandi


Ciao, se questo messaggio ti fosse già arrivato perdona il disturbo.

Solo vorremmo, noi di Emergency, che tutti fossero informati di quanto sta accadendo in Afghanistan, a Lashkargah, dove il nostro ospedale è stato privato martedì scorso del suo responsabile, Ramhatullah Hanefi. Una figura importantissima per il nostro lavoro, che garantisce con la sua presenza il funzionamento di quello che oggi è l'unico ospedale attivo in quella zona.

Una persona che si è spesa senza riserve e con la sua solita grande generosità anche per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo, eseguendo tutto ciò che il governo italiano gli ha chiesto di fare per arrivare alla felice conclusione del sequestro.
Ora Ramhatullah è scomparso: è stato sequestrato da una settimana e nessuno, neppure la sua famiglia, ha più potuto vederlo o parlargli. Abbiamo saputo che è nelle mani dei servizi di sicurezza che lo stanno interrogando e torturando. Il governo italiano ci ha promesso che sarebbe intervenuto per chiedere la sua liberazione. Anche l'interprete di Daniele Mastrogiacomo è scomparso sin dal giorno della sua liberazione.

All'indirizzo
www.emergency.it/appello
puoi firmare per chiedere al governo che onori la sua promessa, contribuendo alla liberazione di Ramhatullah Hanefi e Adjmal Nashkbandi.
Il sequestro di Daniele Mastrogiacomo, già funestato dall'uccisione del suo autista, non si potrà dire felicemente concluso fino a quando non si sarà raggiunto questo risultato.

Grazie per la tua collaborazione.
Grazie anche se vorrai segnalare questo appello e il link corrispondente www.emergency.it/appello ai tuoi contatti e ad altri siti.

Grazie di cuore, Paolo




Che cosa sarebbe l'umanita' senza la donna?Sarebbe scarsa signore terribilmente scarsa.(Mark Twain)
31/03/2007 13:10
 
Quota
ROMA - Gino Strada, rientrato a Milano dall'Afghanistan, chiede al governo italiano l'assunzione di responsabilità per la liberazione di Adjmal Mashkbandi e per Radmatullah Hanefi, rispettivamente l'interprete di Daniele Mastrogiacomo rapito dai talebani e l'uomo di Emergency che ha trattato per la liberazione del giornalista di Repubblica, arrestato dalla polizia afghana. Lo chiede ad alta voce perché Emergency "non vuole pagare per un accordo tra Prodi e il governo Karzai". "Una cosa deve essere chiara - dice -: Emergency non vuole pagare con i suoi uomini. Non c'é nulla da chiarire sul ruolo di Radmatullah e non ci bastano dichiarazioni generiche del governo e della Farnesina. Per la liberazione di Mastrogiacomo c'é stato un accordo tra Prodi e Karzai". Le accuse di questi giorni di avere trattato con i talebani lo hanno indignato per cui vuole chiarezza anche da parte del governo: "Dicono che non hanno trattato con i talebani. Certo che no, hanno demandato Emergency a farlo". Come dire, insomma, che se lui si è 'sporcato' le mani lo ha fatto per una causa giusta che per primi hanno voluto il presidente del Consiglio e il ministro degli esteri: "La priorità per un governo - spiega Strada - deve essere quella di difendere la vita dei cittadini. Quella intrapresa per Mastrogiacomo è stata giusta e sensata, forse era l'unica percorribile. Mi sarei aspettato che questa scelta fosse difesa anche dopo aver sentito il fiato sul collo del padrone". Di una cosa, infatti, Gino Strada è convinto e cioé che le critiche degli Stati Uniti all'operazione abbia fatto fare marcia indietro anche al governo italiano: "Mi chiedete chi è il padrone? Scegliete voi tra il Liechtenstein e gli Stati Uniti...".

Subito dopo il rapimento del giornalista di Repubblica, Strada venne contattato da Ezio Mauro, da Romano Prodi e da Massimo D'Alema affinché si attivasse per la liberazione: "Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, al quale ho scritto una lettera, l'ho sentito l'ultima volta quattro giorni fa. Prima lo sentivo con una certa frequenza, adesso né lui, né D'Alema li sento spesso". Anche se annuncia querele a quei politici, tra cui l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che lo hanno accusato di collusione con i talebani, Gino Strada è particolarmente arrabbiato con il governo italiano, che sull'arresto di Radmatullah parla di necessità di fare chiarezza: "Noi non abbiamo trattato con il governo Karzai lo ha fatto il governo italiano che ora deve chiedere il rispetto dell'accordo. Radmatullah Hanefi è un uomo di Emergency e sul suo ruolo non c'é nulla da chiarire. E' in carcere a Kabul e il governo italiano è responsabile di tutto ciò che accadrà". Le accuse del responsabile di Emergency non si fermano e spaziano a tutta la missione italiana in Afghanistan: "Adesso si parla anche di consentire ai soldati di sparare più liberamente. Fino ad oggi ci avevano fatto credere che eravamo lì a costruire pozzi e a curare i bambini. Ma cosa è l'operazione Achille ormai è chiaro. Ci sono fotografie che ritraggono incursori militari mimetizzati ed è abbastanza evidente che non si tratta di esperti in neonatologia. Siamo in Afghanistan per difendere il governo Karzai perché lo vuole il suo padrone che è il padrone anche di altri governi". In questi giorni negli ospedali di Emergency sono arrivati molti feriti, vittime dei bombardamenti dell'operazione Achille e alla domanda se ha visto militari italiani impegnati direttamente in azioni di guerra, il responsabile di Emergnecy replica: "Mi interessa poco chi sta in prima linea e spara e chi prepara il rancio nelle retrovie. Domani le parti si potrebbero invertire". Una missione, quella italiana, per Gino Strada tutt'altro che umanitaria: "Costa un milione di euro al giorno. Tutto ciò in un paese dove gli operai metalmeccanici devono scendere in piazza per ottenere un aumento di 100 euro in busta paga". Se la situazione non cambierà, Emergency sta anche meditando di abbandonare il paese: "La polizia di Karzai ha arrestato un nostro uomo e noi non siamo disposti a pagare per giochi politici. Non lo sono neppure gli italiani che hanno finanziato Emergency".
09/04/2007 10:46
 
Quota
KABUL - E' un fiume in piena Gino Strada. Il fondatore di Emergency torna a chiedere la liberazione del direttore afgano dell'ospedale di Emergency a Lashkar Gah, Rahmatullah Hanefi, che i servizi segreti afgani accusano di aver collaborato con i Talebani per il sequestro Mastrogiacomo. Usa toni forti Strada, chiama in causa Prodi e Karzai ("sono responsabili della prigionia di Rahmatullah e della morte di Adjmal Nasqebandi"), attacca i servizi di Kabul ("gentaglia, tagliagole, assassini e delinquenti mettere in giro simili calunnie") e rivela: "E' stato Rahmatullah che portò i due milioni di dollari che il governo italiano pagò per ottenere la liberazione di Gabriele Torsello". Torna così d'attualità la vicenda del fotoreporter sequestrato in Afghanistan dai Talebani il 12 ottobre scorso e liberato il successivo 3 novembre.

"E' stata fatta questa insinuazione assolutamente infame e infondata che Rahmatullah possa essere addirittura dietro il rapimento di Mastrogiacomo - dice Strada a Sky Tg24 -. Mi sarei aspettato dal governo italiano una dichiarazione immediata per dire chi è Rahmatullah Hanefi, quanto sia affidabile".

Ed è a questo punto che il fondatore di Emergency rivela il ruolo che il suo collaboratore ebbe nel sequestro Torsello. "A Rahmatullah Hanefi furono affidati esattamente due milioni di dollari che arrivavano dal governo italiano per riportare a casa Torsello - continua Strada -. Quante persone conoscono, quelli del governo, che con due milioni di dollari non prendono la prima strada a destra o a sinistra e spariscono nel nulla? Rahmatullah non è sparito". "Al governo italiano chiediamo una cosa sola, di restituirci Rahmatullah Hanefi, non vogliamo nessun grazie dalla politica" conclude il fondatore di Emergency.

Parole che cozzano con la ricostruzione che i servizi segreti afgani fanno del ruolo avuto da Hanefi. Per Kabul infatti sarebbe stato lui a consegnare Mastrogiacomo, il suo autista e il suo interprete a Haji Lalai, ad un collaboratore del mullah Dadullah. Una ricostruzione che Strada bolla senza mezzi termini: "Solo calunnie di una cricca di tagliagole".

Ma Strada non risparmia critiche anche ai vertici politici italiani e afgani. E chiama in causa Prodi e Karzai. "Sono loro i responsabili della morte di Adjmal Nasqebandi" dice il fondatore di Emergency che accusa i due leader politici di non aver fatto quanto era necessario per la liberazione dell'interprete e di non fare abbastanza per il rilascio di Hanefi.
09/04/2007 14:38
 
Quota
OFFLINE
Post: 9.275
Forum Moderator
O' rapace
Che schifezza [SM=g27819]
11/04/2007 14:29
 
Quota
KABUL - Il personale italiano e internazionale di Emergency ha lasciato stamane l'Afghanistan. "Quando il governo del paese in cui lavori si pone come nemico - dice Gino Strada dal sito Peacereporter spiegando i motivi di una scelta così drastica e clamorosa - le motivazioni - non ci sono le condizioni di sicurezza per continuare a lavorare". I 30 italiani che lavoravano per i tre ospedali di Emergency in Afghanistan, oltre ad altre otto persone di varia nazionalità, si sono già imbarcati su un volo dell'Onu, diretto a Dubai. Gli ospedali di Emergency non sono stati tuttavia chiusi: al momento il personale afgano sta continuando a lavorare. (Il comunicato della ogn, pdf)

Dalla sede italiana di Emergency viene chiarito che la partenza non è, per ora, definitiva e che il personale che ha lasciato l'Afghanistan si incontrerà, all'estero, con componenti il direttivo dell'organizzazione per decidere insieme, fra oggi e domani, se continuare a operare nel Paese.

'PeaceReporter' ha riferito anche che tutto il personale di Emergency dislocato in vari località dell'Afghanistan era stato convocato a Kabul per poter "discutere la situazione e, anche, per decidere provvedimenti a garanzia dell'incolumità degli operatori dell'ospedale di Lashkargah, il più esposto in questi giorni a rischi".

Il vicepresidente dell'organizzazione umanitaria, Carlo Garbagnati, ha spiegato che il motivo del trasferimento consiste nella mancanza di "condizioni di sicurezza" e "nell'assenza di una significativa reazione e azione del governo", come era stato chiesto nei giorni scorsi.

La notizia era nell'aria da giorni dopo l'arresto di Rahmatulah Hanefi, il mediatore di Emergency detenuto nelle carceri afgane e accusato dai servizi di Kabul di aver avuto un ruolo nel rapimento del giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo.

Il fondatore di Emergency Gino Strada per giorni aveva spiegato alle autorità afgane e italiane che l'attività di assistenza dell'associazione era in grave crisi a causa dell'arresto di Hanefi, e aveva lanciato un ultimatum: "Resteremo in Afghanistan solo se Rahmatullah sarà liberato e se ci sarà data la possibilità di lavorare in sicurezza".
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Cerca nel forum
Tag cloud   [vedi tutti]

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:08. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com